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'Secondo Enzo Ghigo (nella foto): ''Il
compito di Siniscalco non e' facile perché trovare la copertura finanziaria del taglio
delle tasse non e' una passeggiata. Però, indubbiamente quello è
l'impegno politico. Mi sembra poi di capire che sulle aliquote, sulle
fasce, vi sia ancora una discussione politica all'interno
della maggioranza, ma spero e mi auspico che sicuramente dal primo gennaio
ci sarà una riduzione dell'Irpef''. Per quel che concerne l'impatto
che la finanziaria avrà per regioni ed enti locali Ghigo ha detto "Sulla
sanità ci hanno trattati bene: quando
un governo aumenta il fondo da 81 a 88,2 miliardi, non si può dire che
non ha avuto attenzione nei confronti della sanità. Per quanto riguarda
invece l'incremento di spesa del 2%, sicuramente è un taglio. Ma gli enti
locali hanno qualche strumento per razionalizzare le spese a favore del
mantenimento dei livelli dei servizi forniti quest'anno: il problema vero
e' che qualche spesa per i servizi può crescere più del 2%. Credo che si
debba tutti insieme fare uno sforzo: gli enti pubblici di governo
territoriale hanno, secondo me, margini per risparmiare e razionalizzare''.
''Bisognerà - ha concluso il presidente della Regione Piemonte - fare
qualche sacrificio, qualche scelta. Certo, non possiamo essere festanti di
fronte a questa Finanziaria. Ma e' una Finanziaria seria che ci pone degli
impegni che riteniamo sia possibile assicurare''. "Bisogna
stringere i tempi - ha aggiunto
Ghigo - fare dei
sacrifici e razionalizzare la spesa generale".
Per Vasco Errani la manovra finanziaria "per le regioni non e' sostenibile". Le Regioni hanno inoltre sollevato questioni strategiche per le finanze regionali. Fra tutti il capitolo investimenti che, "nella combinazione - ha spiegato Errani - tra l'articolo 3 (che impedisce alle regioni di finanziare con mutui soggetti diversi dalla pubblica amministrazione) e il tetto del 4,8% rispetto alla spesa del 2003, si arriva ad un taglio pesante degli investimenti ed in particolare per quelle politiche di programmazione e pianificazione dei fondi per lo sviluppo che ogni regione ha messo in atto. Maria Fortuna Incostante della Regione Campania ha riaffermato il carattere negativo del provvedimento per le Regioni meridionali sul tema del Fondo per le aree sottoutilizzate, sul tema degli incentivi alle imprese e sul tetto di spesa al 2 per cento che mette a rischio il cofinanziamento dei Fondi comunitari.
Filippo
Bubbico spiega:"nel
documento mettiamo in evidenza alcuni
aspetti specifici che possano essere oggetto di
emendamenti. Ma c'è un problema che
riguarda l'impianto complessivo della manovra. La nostra proposta sarà
quella di stralciare gli investimenti dalla finanziaria ed inserirli nel
collegato. (cfr. anche il servizio su tele PA
"Regioni
a Governo:
5 condizioni per trattare" e
Il Mattino "Gli
enti locali in rivolta contro il tetto alle spese").
(red) |
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Ecco
la prime parte del documento della Conferenza delle
Regioni sulla
Finanziaria 2005 consegnato al Governo in sede di conferenza Unificata
(lo si trova integralmente nel sito
www.regioni.it,:
Parere al Ddl Finanziaria '05).
Le Regioni esprimono un
giudizio preoccupato e non favorevole sul
disegno di Legge Finanziaria 2005, pur riconoscendo lo sforzo fatto per
il fabbisogno sanitario 2005. Vi sono infatti questioni strategiche,
come l’inserimento degli investimenti nel patto di stabilità e il blocco
dell’utilizzo dei mutui - sempre per gli investimenti - per i soggetti
che non fanno parte delle Pubbliche Amministrazioni che debbono essere
affrontate e risolte diversamente. |
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Il decreto
56/2000, che prevede la compartecipazione delle Regioni ad alcune aliquote
e un fondo di perequazione, sara' modificato o riscritto dall'Alta
Commissione sul federalismo fiscale. Lo ha annunciato il
sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas (nella foto), nel corso della Conferenza
Unificata che si è svolta ieri. Lo stesso Vegas ha spiegato che si tratta
di un'iniziativa della Presidenza del Consiglio e che il provvedimento,
quindi, non sarà sottoposto più all'attenzione del Consiglio dei ministri.
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“È incomprensibile – ha dichiarato il
Vicepresidente della Conferenza delle Regioni e Presidente dell’Emilia-Romagna,
Vasco Errani
(nella foto con il Presidente Bassolino) - la scelta del Governo di sospendere il decreto legislativo
56/2000, rinviandolo all’Alta Commissione sul federalismo fiscale, senza
peraltro alcuna preventiva discussione con le Regioni. Mentre sono 18 mesi – ha aggiunto Errani - che attendiamo che il Governo dia il suo parere sulle linee guida per l’attuazione del federalismo fiscale, nonostante Regioni, Comuni e Province abbiano presentato un loro documento unitario in tal senso. E’ su questo che l’Alta Commissione doveva lavorare. Ora – conclude il Vicepresidente della Conferenza delle Regioni - il Governo non fa altro che aggiungere elementi di ulteriore confusione”. L' Alta commissione non e' l'organo competente a risolvere un problema che ''non e' assolutamente politico, ma e' fondamentalmente politico''. Anche l' assessore al Bilancio della Regione Lombardia, coordinatore degli assessori della Conferenza dei presidente delle Regioni, Romano Colozzi, non condivide la scelta fatta dal governo di affidare all' Alta commissione sul federalismo fiscale la riscrittura del cosiddetto decreto fisco. Colozzi ricorda, tra l' altro, che l' Alta commissione e' ancora in attesa delle linee politiche che il governo, attraverso la Conferenza unificata, avrebbe dovuto esprimere. ''Riscrivere il decreto 56 - ha spiegato Colozzi - vuol di fatto dare attuazione all' art. 119 della Costituzione, per la cui attuazione la legge gia' approvata prevede che all' Alta commissione sia fornito dal governo un indirizzo politico. Noi però da 18 mesi siamo in attesa di poterlo discutere. Credere quindi che l' Alta commissione possa risolvere il problema del decreto 56 sul piano tecnico e' un' ingenuità ''. Colozzi si dice infine preoccupato dal fatto che oggi sia stato spiegato che il decreto non sara' sospeso, ma ''attuato in parte, salvo conguaglio''. ''Questo - ha concluso - creerà una grande incertezza a tutte le Regioni nel momento della stesura del bilancio; alla fine questo meccanismo danneggera' tutte le Regioni ed in particola modo quelle del Sud che rischiano di vedere bloccate le risorse che il decreto 56 assegnava alla perequazione della spesa storica''. (red) |
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Entro tre anni il federalismo fiscale. Lo
ha deciso l'Aula della Camera che ha approvato una proposta di modifica
alle norme transitorie del ddl sulle riforme che prevede l'attuazione del
federalismo fiscale (art. 119 della Costituzione) ''entro tre anni
dall'entrata in vigore del testo''.
La norma prevede anche che ''in nessun caso l'attribuzione dell'autonomia impositiva alle regioni, alle province, alle città metropolitane e ai comuni può determinare un incremento della pressione fiscale complessiva''. (gs) |
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C'è accordo tra i Presidenti delle
Regioni sul parere da esprimere al decreto legislativo del Ministro alle
Politiche agricole Giovanni Alemanno sugli ogm. Lo ha riferito il
presidente della Conferenza delle Regioni,
Enzo Ghigo, secondo
il quale i presidenti delle regioni tendono a mettere in evidenza
prevalentemente due aspetti: "Il governo si deve fare carico delle linee
guida per la coesistenza tra coltivazioni ogm, tradizionali e biologiche e
le regioni devono avere l'autonomia per decidere se inserire sui loro
territori organismi geneticamente modificati oppure no". L'accordo
raggiunto tra le regioni è stato
formalizzato in sede di conferenza Stato-regioni. Le Regioni in materia di Ogm hanno assunto una posizione ''condivisa'' per mantenere l'impianto del decreto cosi' com'e'. "Vogliamo solo il tempo - ha spiegato Bubbico - e da qui la moratoria per poter costruire, in un quadro armonizzato, le nostre leggi e gli strumenti di controllo e di governo di questi processi". si tratta di "Un risultato molto positivo'' secondo il Ministro per le Politiche agricole Gianni Alemanno (nella foto) che ha incassato in Conferenza Stato-Regioni il parere favorevole al decreto per disciplinare le violazioni della normativa comunitaria sugli alimenti e sui mangimi geneticamente modificati (Ogm). ''La Conferenza Stato-Regioni ha dato parere favorevole al decreto da noi disposto - ha spiegato Alamanno - con una serie di emendamenti decisamente migliorativi, infatti si tratta di aggiungere una norma generale concordata dalla Stato-Regioni che da' le basi della coesistenza tra diverse coltivazioni, con una moratoria piu' flessibile perché legata all'approvazione delle norme generali e a quello che viene deciso Regione per Regione''. Il Ministro ha quindi concluso che il parere favorevole ottenuto oggi gli permetterà di andare in Consiglio dei Ministri con questo importante risultato, ossia il parere favorevole di tutte le Regioni italiane ed ha annunciato l'approvazione del decreto sarà affrontato al Consiglio dei ministri della prossima settimana. E nel frattempo Le regioni europee proseguono la loro battaglia contro la produzione di organismi geneticamente modificati sul loro territorio ed evitare qualsiasi rischio di contaminazione con le produzioni di qualita'. Infatti a Bruxelles si sono incontrati di nuovo i rappresentanti delle dodici regioni che hanno dato vita alla rete ''ogm free''. Costituita per iniziativa di Toscana e Alta Austria, la rete comprende anche la regione Marche, diverse regioni della Francia tra cui l'Aquitania - una tra le più attive -, ma anche di altri paesi Ue dalla Grecia alla Gran Bretagna. (red) |
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