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Sommario |
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Farmaci: previsto deficit a 2.500 milioni di euro | ||||||||||||||||||||||||||
La spesa sanitaria accelera ancora, ad
aprile su del 10,5%:
titolava il "Corriere della Sera", mentre "il Sole 24 Ore":
Corre in aprile, + 16,5% il costo della farmaceutica,
e oggi:
Ai farmaci da banco serve un «marchio». A fine anno il deficit farmaceutico potrebbe arrivare a 2.500 milioni di euro, titola "il Messaggero": Farmaci, buco da 2,5 miliardi a fine anno. Ricordiamo anche che si attende il varo dell'annunciato decreto del Consiglio dei ministri sul contenimento della spesa farmaceutica, che ha visto finora i ministri Fini e Tremonti su diverse posizioni, così come rivela l'ultimo numero del periodico "il Sole 24 Ore Sanità". Sono quindi 5 mila miliardi di vecchie lire in più, un buco ''insostenibile per l'intero sistema farmaceutico''. A dirlo è Nello Martini, direttore della nuova agenzia per il farmaco che ritiene utile l'introduzione del prezzo di riferimento per categorie terapeutiche per contenere l'aumento della spesa arrivata a toccare ad aprile il 16,5% in piu' rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Per ''l'aumento della spesa - ha detto - non e' giustificato da nessuna nuova necessita' di salute, come una influenza particolarmente aggressiva''. Colpa di questo andamento dei conti, ha aggiunto, e' per il 98% l'aumento delle prescrizioni mediche. L'idea di Martini e' quella di adottare le indicazioni che sono arrivate la scorsa settimana con un ordine del giorno della Conferenza dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome (misure di contenimento e razionalizzazione della spesa farmaceutica): per procedere al ''ripiano dello sfondamento del tetto della spesa farmaceutica considerando come riferimento l'entita' complessiva del fondo sanitario nazionale'', spiegava il documento, e' necessario ''utilizzare il prezzo del farmaco generico quale prezzo di rimborso nelle categorie omogenee e, in caso di assenza del farmaco generico, la necessita' di utilizzare il prezzo piu' basso come prezzo di riferimento per il rimborso''. Il farmacologo Silvio Garattini fa una proposta: pillole sfuse in farmacia come in ospedale, al posto della scatoletta, per fare risparmiare il Servizio sanitario nazionale, non buttare via grandi quantita' di medicinale non utilizzato ed evitare anche errori da parte dei pazienti. Garattini chiede anche alle aziende di spingere l'acceleratore per la produzione di confezioni ottimale, ne' troppo grandi ne' troppo piccole, ma misurate in base al ciclo necessario per curare la malattia contro la quale il prodotto e' nato. ''Credo comunque che questa novita' potrebbe arrivare all'inizio negli ospedali'' ha aggiunto il farmacologo, e i farmaci generici potrebbero fare da apripista per questa mini rivoluzione che potrebbe riguardare solo alcuni prodotti come gli antibiotici o gli antidolorifici, farmaci da prendere occasionalmente. Per i malati cronici avrebbe piu' senso mantenere le vecchie scatolette. Ma Garattini, di fronte alle cifre del deficit farmaceutico ha anche proposto altri interventi: abolire il certificato di protezione complementare che in Italia rende la protezione brevettuale piu' lunga che all'estero e un prezzo di riferimento per il rimborso pubblico calcolato sul piu' basso per ogni categoria terapeutica, cosi' come indicato dalle regioni e gia' condiviso dal ministero della Salute. (gs) |
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Un libro su un "giudice particolare": la Consulta secondo Celotto | ||||||||||||||||||||||||||
Sarà presentato domani 8 giugno 2004 (ore
18:00) il volume di Alfonso Celotto "La
Corte costituzionale" (Presso la libreria Bibli, Via dei
Fienaroli, 28 - Roma). Previsti gli interventi di Giulio Andreotti,
Leopoldo Elia, Pietro Rescigno. Modera: Maria Latella (editorialista del Corriere della Sera). |
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Presidenti Regioni su liberazione ostaggi e attentato a Fini | ||||||||||||||||||||||||||
Il presidente della Regione Emilia Romagna,
Vasco Errani,
appresa la notizia della liberazione degli ostaggi in Iraq, ha
immediatamente telefonato a casa della famiglia di Salvatore Stefio, a
Cesenatico, felicitandosi con il padre Angelo ed esprimendogli la propria
gioia per l'esito della vicenda. Angelo Stefio ha ringraziato il presidente Errani per l'attenzione e la
solidarieta' che gli e' stata rivolta e di aver sentito in
questi mesi intorno a se. |
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Costituzionalisti su Senato Regioni | ||||||||||||||||||||||||||
Il quotidiano "La Stampa" titola oggi
un'intervista al ministro del welfare:
Maroni- federalismo entro luglio oppure Lega via dal
governo: ''Gli applausi piu' forti arrivano quando dico che
senza la riforma federalista la Lega non resterebbe al governo un minuto
in piu''', assicura il ministro del Welfare Roberto Maroni, intervistato
dalla STAMPA. ''La riforma federalista -sostiene - deve passare alla
Camera entro luglio. Gli accordi sono questi. Basta rispettarli e da parte
nostra non ci saranno problemi. (...) Sia chiaro, in ogni caso, che a noi
non interessano assetti di governo, rimpasti, vecchie o nuovo verifiche,
sottosegretari. L'unica ragione per cui la Lega e' al governo e' il
federalismo''. ''Decidera' Berlusconi, ma credo che abbia tutto l'interesse a continuare con questo governo fino al 2006. Non ha senso un nuovo governo con Berlusconi. Ha senso che Berlusconi arrivi al termine per dire "Visto? siamo stati il primo governo della Repubblica rimasto in carica per tutta la legislatura". Sta al premier decidere. A noi interessa che da lunedi' 14 giugno ci siano una accelerazione e garanzie sui punti di programma che interessano alla Lega: punti 1, 2 e 3: Federalismo. 4: famiglia. 5: fisco''.Federalismo. ''In queste ultime settimane abbiamo avuto segnali negativi, qualcuno dalla politica e molti da fuori, da Confindustria in particolare, di freddezza se non ostilita'. Ci preoccupa, nel dopo elezioni, un'ipotesi che veda uno stop al processo federalista. In questo caso verrebbe meno l'accordo di maggioranza e la Lega saprebbe come comportarsi, se ne va'', avverte Maroni. Intanto continua il suo cammino la riforma federalista. Si discute infatti nelle Audizioni alla Camera di quella parte della riforma costituzionale che, tra l'altro, prevede la costituzione di un nuovo Senato delle Regioni. Nella sezione EVIDENZE DAL PARLAMENTO del sito www.regioni.it - dedicata proprio al monitoraggio dell'attività parlamentare - sono on line le Audizioni in Commissione Affari costituzionali della Camera dei deputati dei professori costituzionali sulla riforma della parte seconda della Costituzione. Ecco una sintesi molto parziale, che serve solo ad invogliare alla lettura integrale dei documenti: Vincenzo Cerulli Irelli, professore ordinario di diritto amministrativo presso la facoltà di giurisprudenza dell'Università «La Sapienza» di Roma, in via preliminare, constato due cose: "in primo luogo, il titolo V della Costituzione in gran parte viene mantenuto e questo, per quanto mi riguarda, è motivo di una qualche soddisfazione. In ogni caso, debbo dire che, forse, qualche modifica ulteriore andrebbe introdotta. Per ciò che concerne la questione delle materie, credo che qualche errore sia stato commesso, forse anche un po' per la fretta con cui nella scorsa legislatura dovemmo procedere. Nei rapporti tra terzo e secondo comma dell'articolo 117 qualche spostamento sarebbe opportuno; nel dire questo penso alla politica dell'energia e, in genere, alla politica delle grandi reti di telecomunicazione. Personalmente, inserirei queste due materie nel secondo comma tra quelle di competenza esclusiva dello Stato, anche se, tutto sommato, si tratta di una piccola notazione"........ Questa situazione, se volete, ha ridato corpo a due esigenze fra loro collegate e da tempo inserite nell'agenda delle riforme. Da una parte, la creazione di una vera Camera delle regioni e dall'altra la modifica della composizione della Corte con la previsione al suo interno di componenti non di nomina regionale ma dotati di una sensibilità regionalista-federalista. Queste due modifiche sono strettamente collegate tra di loro.
Secondo Nicolò Zanon, professore ordinario di
diritto costituzionale presso la facoltà di giurisprudenza dell'Università
di Milano: "il mio parere il Senato federale - la cosiddetta Camera
delle regioni - dovrebbe essere il luogo della mediazione politica
preventiva fra le esigenze del centro e le esigenze dei territori
regionali. Tale mediazione politica preventiva deve consentire alle stesse
leggi statali - approvate da un Parlamento che contempli un tal Senato
federale - di rappresentare il frutto di scelte condivise tra centro e
periferia. Ciò aiuterebbe ad evitare in via preventiva il contenzioso
costituzionale di fronte alla Corte, che ha fatto del nostro
federalismo/regionalismo un singolare federalismo o regionalismo di
carattere giurisdizionale". Si dovrebbe evitare, in base a quei principi supremi, che il popolo possa essere spossessato per cinque anni dall'esercizio della sovranità popolare e che il principio dell'esercizio (non della mera appartenenza), esplicato nell'articolo 49 della Costituzione che fa riferimento al concorso dei cittadini attraverso i partiti alla determinazione della politica nazionale, sia come sospeso per cinque anni.
Bisogna evitare che per cinque anni tutto
diventi esecuzione di ciò che è stato deciso nell'election day e che il
tempo scorra solo a vantaggio dei vincitori". Bisogna prendere atto che la logica del «Senato di garanzia» non ha senso. Primo, perché non vedo perché una Camera debba essere di garanzia, come se l'altra non lo fosse. Secondo, perché, nel sistema che si va creando, la logica che ci occorre è quella di un Senato che rappresenti i territori. Come rappresentarli?
Voi sapete meglio di me come vi sia una
richiesta forte dal parte del mondo regionale, e anche da una parte della
dottrina, di un Senato composto sul modello Bundesrat, cioè di delegati
dei governi regionali. Mi pare che questa posizione sia politicamente poco
percorribile, ma abbia anche delle difficoltà di tipo costituzionale: vi
segnalo che in Germania, oggi, una apposita commissione sta discutendo la
riforma del federalismo, dove fra l'altro è presente proprio questo punto
dei poteri del Bundesrat.
A me parrebbe altrettanto importante e
significativo introdurre la presenza dei presidenti delle regioni nel
Senato. Questo perché è l'unico modo per «controllare» l'esercizio delle
amplissime discrezionalità regionali, e riportare al centro la
discussione. (gs) |
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Barriere architettoniche: proposti "cambiamenti radicali" | ||||||||||||||||||||||||||
Si
è tenuta a Roma la Prima Conferenza nazionale per l'eliminazione delle
barriere architettoniche, per una politica mirata e innovativa",
manifestazione
promossa da Itaca e dalla Conferenza delle Regioni. Nel
Documento conclusivo,
dai
lavori della Conferenza è emerso che è giunto ormai il momento di
ripensare, arricchire, sviluppare la relazione tra ambiente e persona, tra
differenti ambienti e persone diverse, risulta determinante per il
raggiungimento delle pari opportunità e della non discriminazione di tutti
i cittadini. Moltissime persone- sottolinea fra l'altro il documento -
incontrano ostacoli e barriere create dalla società che limitano la loro
partecipazione alla vita civile: l’accessibilità è un problema di
democrazia. per questo l’implementazione di facilitatori e la
rimozione degli ostacoli da spazi, prodotti, servizi e politiche sono il
presupposto per consentire il coinvolgimento di tutte le persone in tutte
le aree di vita, a livello personale e sociale. |
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Emilia-Romagna su grandi opere in sicurezza e canoni demaniali | ||||||||||||||||||||||||||
Si è svolto recentemente - la notizia
è stata riportata da
Saluter Newsletter dell'Emilia-Romagna
- un incontro tra Regione Emilia-Romagna, Tav e Società Autostrade per il
miglioramento della sicurezza del lavoro nei cantieri in atto per la
realizzazione dell´Alta velocità ferroviaria e della variante di valico
Autostrada Bologna-Firenze. E' stato chiesto alle imprese realizzatrici "un impegno forte e diretto per il miglioramento della sicurezza". Da parte sua, la Giunta regionale ha già dato indicazioni alle Ausl per rafforzare e qualificare ulteriormente l´attività di vigilanza e di controllo, e ha previsto di inserire, in un progetto di legge in elaborazione, la sicurezza del lavoro come pre requisito per gli appalti pubblici. Inoltre si continua a discutere della rottura delle Regioni con il Governo sugli aumenti dei canoni demaniali (come abbiamo già annunciato ieri: Canoni demaniali in alto mare). Sulle spiagge aumenti caldi: titolava così ieri "il Sole 24 Ore", mentre oggi: I canoni delle spiagge verso un maxi-aumento. ''La proposta di decreto interministeriale che il Governo ci ha sottoposto e che prevede un aumento indiscriminato del 240%, e' irricevibile'', ha detto l' assessore al Turismo dell' Emilia-Romagna, Guido Pasi, che ha annunciato la valutazione di ''opzioni alternative''. Come Regione Emilia-Romagna - ha spiegato - ''intendiamo avvalerci della nostra facolta' di determinare le modalita' di applicazione dei canoni. Applicheremo cosi' il canone annuale alle sole superfici coperte, rimodulando quello riferito alle superfici occupate temporaneamente e vanificando la manovra che il Governo intende perseguire con arroganza''. In questo modo - ha sottolineato - si potra' lasciare un po' di respiro ai gestori che affrontano la stagione. ''Speriamo che, visto che ci troviamo davanti ad una pura operazione di cassa - ha concluso l' assessore - il Governo ci senta da questo orecchio e torni sui suoi passi trasferendo alle Regioni le competenze necessarie a pervenire ad una soluzione razionale ed equa''. (red) |
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