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Sommario |
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Nel 2004 almeno il 2,35% dell'energia da fonti rinnovabili | ||||||||||||||||||||||||||
L'energia
rinnovabile entra nella rete italiana di
produzione di elettricita'. E' stato pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale
, il supplemento che reca il decreto attuativo della direttiva europea
(2001/77/Ce) relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da
fonti rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità approvato il 19
dicembre scorso dal Consiglio dei Ministri ( su cui la conferenza delle
regioni aveva espresso
un parere il 23 settembre del 2003).
In base al provvedimento, nel 2004 la produzione di energia elettrica da
fonti rinnovabili dovrà essere del 2,35% di quella immessa in rete e negli
anni successivi aumentare dello 0,35% l'anno. Il decreto, che disegna un
quadro programmatico per la promozione delle fonti rinnovabili, prevede
anche un impulso al solare cambiando il tipo di incentivo. Anche in
Italia, come in Germania, viene introdotto infatti un meccanismo di
incentivazione in conto energia per le tecnologie solari (fotovoltaica e
solare termodinamico) finanziando non gli investimenti ma l'energia
elettrica prodotta e immessa in rete per mezzo di una tariffa migliore. Il
provvedimento offre anche una migliore definizione delle fonti energetiche
rinnovabili ammesse a beneficiare del regime incentivante. E sempre in materia di "energia pulita" c’è grande attesa al Senato - secondo quanto riportato da il Velino - per la discussione in aula del disegno di legge Marzano sul riordino energetico. Tra dieci giorni il plenum di Palazzo Madama si confronterà sulle più importanti norme che riguardano l’energia. Ma anche sui rifiuti nucleari, di cui il provvedimento che porta il nome del ministro per le Attività produttive tratta all’articolo 30. Proprio la complessità politica di questo punto avrebbe convinto la commissione Industria del Senato a rimettere il dibattito all’aula dove non mancheranno le sorprese e le inevitabili polemiche. C’è chi vorrebbe addirittura eliminare radicalmente l’articolo 30 affinché non si parli più delle scorie italiane e della loro destinazione. Più probabili tuttavia l’approvazione di altri emendamenti tra cui quello proposto dal relatore Francesco Pontone (nella foto). L’emendamento fa esplicito riferimento all’esigenza di coordinare la norma con quelle contenute nel decreto Scanzano (trasformato in legge dopo l’eliminazione del riferimento al comune lucano), chiarendone la portata e specificando il ruolo della Sogin, la controllata del Tesoro incaricata dello smantellamento delle centrali nucleari italiane. L’emendamento integra innanzitutto alcune sviste presenti nel decreto legge del 14 novembre del 2003, ma Il punto centrale della proposta Pontone è un altro. Se l’emendamento fosse approvato finirebbero da subito sotto la responsabilità della Sogin tutte le scorie e i materiali radioattivi presenti sul territorio italiano e non solo quelle contenute nelle quattro centrali nucleari ex Enel, nel deposito Avogadro di Saluggia e negli impianti del ciclo del combustibile dell’Enea. La Sogin sarebbe poi messa in condizione di procedere a uno smantellamento rapido di questi ultimi impianti, grazie alla costruzione in loco di depositi temporanei definiti opere di pubblica utilità e dunque dichiarati indifferibili e urgenti. Queste strutture dovranno essere completate entro il 2008. (sm) |
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Un ufficio per il federalismo amministrativo | ||||||||||||||||||||||||||
Nasce l'ufficio per il federalismo
amministrativo. Sulla Gazzetta ufficiale del 28 gennaio e' stato infatti
pubblicato il decreto del presidente del Consiglio che disciplina
l'organizzazione e il funzionamento dell'ufficio per il federalismo
amministrativo, previsto da una legge del 1999. Il
nuovo organismo
dovrà curare la promozione di iniziative per il sostegno e il pieno
funzionamento del conferimento di funzioni amministrative, previe intese o
accordi con gli Enti interessati da definire in sede di Conferenza
unificata. L'ufficio del federalismo sarà anche di supporto al lavoro del
Commissario straordinario di governo per il federalismo amministrativo. |
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Chi paga la devolution? | ||||||||||||||||||||||||||
Mentre prosegue nelle aule parlamentari
l'iter del disegno di legge di riforma costituzionale, alla vigilia del
possibile primo via libera nel primo ramo del Parlamento, nelle librerie è
in vendita un agile volume intitolato "Chi
paga la devolution?" (edizioni Laterza, Collana punti
interrogativi). A firmarlo è il responsabile economia de Il Mattino
di Napoli, Marco Esposito. Lo stile giornalistico allontana il testo dai
molteplici saggi recentemente pubblicati in materia di federalismo e tenta
di spiegare con un linguaggio semplice e piano - e con qualche esempio
concreto - una materia che si presenta, almeno per i non addetti ai
lavori, come oggettivamente difficile. |
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Friuli Venezia-Giulia: nuova Conferenza dei servizi | ||||||||||||||||||||||||||
La Regione Friuli Venezia-Giulia aggiorna
la disciplina della conferenza dei servizi. Lo prevede il disegno di legge
che modifica il Testo unico delle norme in materia di procedimento
amministrativo e di diritto di accesso (legge regionale 7 del 2000),
approvato dalla Giunta su proposta del presidente
Riccardo Illy. E' stata estesa la disciplina regionale degli accordi di programma e della conferenza dei servizi anche agli Enti locali, con l'obiettivo di arrivare, attraverso l'omogeneità delle norme, a una maggiore semplificazione amministrativa. Sono previsti due tipi di conferenza dei servizi, istruttoria e decisoria, che possono essere convocate anche dai privati interessati. La conferenza istruttoria viene promossa qualora sia opportuno effettuare un esame contestuale di vari interessi pubblici coinvolti in un procedimento amministrativo; quella decisoria viene invece convocata quando un'amministrazione debba acquisire intese o nulla osta da parte di altre amministrazioni pubbliche e non riesca a ottenerli, oppure quando vi sia dissenso da parte di una o più amministrazioni interpellate. La conferenza può essere convocata anche su istanze e progetti preliminari di particolare complessità, con l'obiettivo di stabilire, prima della presentazione dell'istanza o del progetto definitivi, quali siano le condizioni per ottenere i necessari consensi. E mentre parte la Web-Tv friulana per il Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia (dalle 10 di stamani, le sedute dell' Assemblea regionale viaggiano su Internet e sono 'visitabili' a chiunque disponga di un computer e di un collegamento telefonico) la Giunta regionale ha approvato il regolamento concernente criteri per la ripartizione tra le province delle quote di ingressi per motivi di lavoro di lavoratori stranieri extracomunitari e procedure per il rilascio delle autorizzazioni al lavoro, mentre la Regione e l'Agenzia per lo sviluppo economico della montagna (Agemont) stanno per firmare una convenzione che attiverà un fondo di garanzia a favore dello sviluppo dell'imprenditoria in montagna. (gs) |
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Emilia-Romagna: eco-incentivi alle imprese | ||||||||||||||||||||||||||
Dieci milioni di euro dalla
Regione Emilia-Romagna
per la concessione di eco-incentivi alle imprese.
Serviranno per sostenere progetti per la riduzione delle emissioni in
atmosfera di gas serra in coerenza con gli obiettivi del protocollo di
Kyoto, per la tutela e il risparmio delle risorse idriche, per il
recupero dei rifiuti, la rimozione dell'amianto e per incentivare i
sistemi di gestione ambientale Emas e Iso 14000 nei processi produttivi.
Il bando, che ha ricevuto il via libera definitivo dall'Unione Europea,
sarà pubblicato sul BUR della Regione Emilia-Romagna n. 19 del 5 febbraio
2004. Il contributo massimo erogabile sarà di 200 mila euro e di 100 mila euro per la sostituzione dei mezzi di trasporto utilizzati da artigiani, commercianti e da chi trasporta in proprio le merci con veicoli ecologici (a metano, elettrici ecc.). Ogni impresa potrà presentare fino a due domande di contributo. La possibilità di presentare le domande partirà dal giorno 5 febbraio per le azioni previste in materia di inquinamento atmosferico, tutela delle acque e recupero rifiuti, mentre per quanto riguarda i progetti di rimozione dell'amianto e di gestione ambientale decorrerà dal giorno 8 marzo 2004. Il bando e i moduli per la compilazione delle domande sono scaricabili dal sito www.ermesambiente.it a partire dal giorno 5 febbraio 2004. Altro provvedimento invece su strade, risorse idriche, prodotti agricoli e turismo. Sono i settori di intervento indicati nella proposta di programma speciale d’area “Alta Valle del Sillaro”, che la giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato. Il programma è articolato in 5 azioni e prevede interventi diffusi su tutta l’area, per uno stanziamento complessivo di 4.933.500,00 euro, di cui poco più del 50% messo a disposizione dalla Regione ed il restante dagli Enti Locali coinvolti e da soggetti privati. L’obiettivo è lo sviluppo locale sostenibile, in coerenza con gli strumenti della programmazione regionale e provinciale. (red) |
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5 febbraio: terziario e flessibilità | ||||||||||||||||||||||||||
"Le
prospettive della flessibilità nelle aziende del terziario" è questo
il tema di un convegno che si terrà presso la
Confcommercio
il 5 febbraio (Piazza Gioacchino Belli, 2 - Roma) . Nel corso dell'incontro sarà presentata l'indagine Delphi Flexo 2008 (Katia Gotnich S3.Studium). Secondo il programma è prevista una tavola rotonda a cui è prevista la partecipazione di Sergio Billè, Presidente Confcommercio (red) |
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