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Sommario |
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Regioni su buoni scuola | |||||||||||||||||||
Le Regioni si sono confrontate sulla proposta di legge d’iniziativa dell’Onorevole Garagnani (“Disposizioni per l’armonizzazione della normativa relativa al diritto allo studio e alla parità scolastica”). La proposta - sostengono le regioni in un Documento approvato oggi dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni - si propone di “armonizzare” le diverse esperienze regionali già attivate in materia e la relativa normativa, perché gli interventi posti in essere dalle singole Regioni, nella loro autonomia programmatoria, risultano diversificati. Naturalmente – sottolineano le Regioni - il Ddl per la sua datazione, non poteva tener conto della legge di attuazione della riforma costituzionale (L.131/2003), a cui vanno ricondotti i processi di definizione delle competenze legislative statali e regionali. Le Regioni condividono il principio secondo cui il ruolo dello Stato debba focalizzarsi sulla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (di cui alla lett. m dell’art.117 della Costituzione), ma, nello specifico, trattandosi di interventi del diritto allo studio dovrebbe contenere la previsione di modalità di confronto con i soggetti istituzionali titolari dell’intervento. Le Regioni concordano sul fatto che il ruolo dello Stato non possa essere di Stato-gestore, soprattutto per gli interventi del diritto allo studio e “ritengono, pertanto, che, a fronte di possibili duplicazioni di interventi (es: buono scuola), sia necessario, in sede di produzione normativa, prevedere coerenti modalità di allocazione in capo alle Regioni delle risorse statali comunque finalizzate all’attuazione del diritto allo studio, al fine di consentire, nel rispetto della competenza esclusiva in materia, un’organica programmazione regionale che salvaguardi l’omogeneità di trattamento e l’effettivo esercizio del diritto allo studio dei beneficiari”. Concordano in tal senso (comma 3. dell’art.2, L.62/2000) sul fatto che debba tener conto del fatto che gli interventi “devono essere rapportati al reddito, alle disagiate condizioni economiche, al numero dei componenti il nucleo familiare” “Pur condividendo – si legge ancora nel documento approvato dalla conferenza delle Regioni - l’esigenza di garantire l’omogeneità di trattamento all’interno di un approccio complessivo al diritto allo studio”, ma “non ritengono sia possibile individuare le risorse per il finanziamento di tali interventi solo nei limiti delle risorse regionali disponibili, né prevedere l’intervento finanziario statale solo come aggiuntivo e perequativo” destinato solo “a rimuovere gli squilibri economici e sociali conseguenti alle minori disponibilità finanziarie di determinate regioni da utilizzare per il finanziamento dei buoni scuola”. Oltre alle perplessità che le Regioni, in un documento approvato oggi dalla conferenza dei presidenti, hanno mosso dal punto di vista economico, vi sono anche critiche di natura 'politica'. Il provvedimento Garagnani, ha detto Adriana Buffardi (nella foto) che per la Conferenza delle Regioni coordina gli Assessori all'Istruzione, ''vuole mettere un cappello sull'autonomia programmatica delle Regioni e tende ad invadere le competenze delle Regioni stesse''. (sm) |
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Lorenzetti: no a riforma UE mercato tabacco | |||||||||||||||||||
La posizione delle Regioni sarà sostenuta
dalla presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, nel corso
del Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Ue lunedì 17 novembre
a Bruxelles. |
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Umbria: latte di qualità | |||||||||||||||||||
In Umbria si intende
valorizzare la produzione e commercializzazione umbra del latte fresco
bovino, attraverso un progetto che prevede l’impiego di oltre 876mila
euro, per interventi integrati di miglioramento qualitativo dell’intera
filiera. Sono questi gli obiettivi del progetto-pilota di livello
nazionale, denominato
“Rintracciabilità della filiera del latte fresco”, approvato nei giorni
scorsi dalla Giunta regionale, i cui
contenuti sono stati illustrati stamani, nel corso di una conferenza
stampa cui hanno partecipato l’assessore regionale all’agricoltura
Gianpiero Bocci, il presidente della cooperativa “Centrale del latte”
Franco Tomassoni e la dirigente regionale, Ernesta Ranieri. |
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In Basilicata sito scorie radioattive | |||||||||||||||||||
Non è piaciuta nè alle Regioni e nè alla
diretta interessata, la
Basilicata -
tramite
il suo presidente Bubbico - di sapere attraverso le agenzie di stampa
che il Paese di
Scanzano Jonico
era stato prescelto dal Consiglio dei Ministri come sito nazionale per le
scorie radioattive nucleari. La Regione ha preannunciato il ricorso
alla corte Costituzionale. Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato un Decreto con il quale si individua nella località lucana il luogo dove accogliere le scorie nucleari accumulate dalla dismissione delle centrali italiane e da attività di ricerca. Il Consiglio dei Ministri su proposta del Presidente Berlusconi e dei Ministri dell’interno, della difesa, delle attività produttive e dell’ambiente e tutela del territorio ha quindi licenziato un decreto-legge per l’immediata sistemazione in sicurezza dei rifiuti radioattivi presenti sul territorio italiano, tramite la realizzazione di un apposito Deposito nazionale localizzato nel Comune di Scanzano Jonico, in provincia di Matera. All’attuazione degli interventi urgenti e necessari per tale localizzazione provvederà un apposito Commissario straordinario, che proporrà anche le opportune misure di intervento territoriale e di carattere finanziario per compensare i vincoli per il territorio interessato. "La Conferenza delle Regioni ha appreso con stupore - si legge nel comunicato dei Presidenti delle Regioni - la decisione del Consiglio dei Ministri di individuare nella Regione Basilicata il sito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi. Tale decisione unilaterale non rispetta quanto stabilito dall’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri (7 marzo 2003, n. 3267), che stabilisce il coinvolgimento nell’apposita Commissione scientifica della Regione interessata da tale intervento e trascura le richieste avanzate dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni (con nota del 28 luglio u.s.). Si tratta di una scelta che evidentemente per le modalità con cui è maturata viola il principio di leale collaborazione e desta la preoccupazione della Conferenza delle Regioni, vista la delicatezza dell’intervento per il territorio interessato.
La
Conferenza delle Regioni auspica pertanto che su tale vicenda possano
esserci i necessari confronti ad ogni opportuno approfondimento fra le
istituzioni interessate". |
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Regioni a Confindustria: lavoriamo insieme per federalismo fiscale | |||||||||||||||||||
Senza una riforma ''sana e seria'' della
pubblica amministrazione e dei servizi pubblici e maggiore chiarezza nei
rapporti tra stato e regioni la riforma del Federalismo rischia di
portare a una ''esplosione della spesa pubblica''.
L'allarme arriva dalla Confindustria dal presidente
Antonio D'Amato. “Ha ragione il presidente di Confindustria Antonio D’Amato: senza federalismo fiscale non c’è federalismo”, ha dichiarato Enzo Ghigo, Presidente della Conferenza delle Regioni. “Ma questo non significa che dobbiamo fare un passo indietro rispetto al processo di riforma federalista dello Stato. Su questo non dobbiamo avere dubbi. Il federalismo porterà ad una modernizzazione e ad una migliore e più efficace democrazia nel nostro Paese. Non ci sarà nessuna esplosione della spesa pubblica se affrontiamo in tempo e in modo corretto - quindi tenendo unito il Paese su basi solidali - i problemi connessi all’applicazione dell’articolo 119 della Costituzione. Il dettato costituzionale afferma che le Regioni e gli Enti locali debbano avere una sana e seria autonomia finanziaria di entrata e di spesa. Sono anche previste risorse autonome e la possibilità di stabilire e applicare tributi ed entrate proprie in coordinamento con la finanza pubblica. Chiediamo quindi a D’Amato - ha concluso Ghigo - di lavorare con noi per l’applicazione del federalismo fiscale e di far sì che la prossima Finanziaria non penalizzi definitivamente l’autonomia finanziaria di Regioni ed Enti locali”. (gs) |
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La Conferenza delle Regioni vuole riformarsi | |||||||||||||||||||
Si discute su come riformare (cfr.
Il Sole 24 ore di oggi) - alla luce
anche del
nuovo Titolo V della Costituzione e delle riforme in corso - la
Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome. Il problema dell'auto-riforma era stato sollevato dalla Regione Lombardia, dal suo Presidente Formigoni e in particolare dall'Assessore Romano Colozzi, ripresi in un articolo de "Il Sole24Ore". Concetti di nuovo poi ribaditi: ''Il ruolo delle Regioni - ha spiegato Colozzi - non deve essere quello di riunirsi su una miriade di argomenti, ma deve costituire il luogo propulsivo dell'attuazione del federalismo nel nostro Paese. Oggi la Conferenza dei Presidenti è troppo spesso il luogo dell'ultimo giro di pareri e poco costituisce la sede di produzione di politiche significative. I Comuni sono stati più capaci di creare un organismo, l'Anci, che e' uno strumento di interlocuzione''. L'assessore ha aggiunto che "gli strumenti non sono più adeguati, bisogna superare il nome e la dimensione del Cinsedo, nato nel 1981, e dare vita ad una vera e propria Conferenza delle regioni con una propria dignità e valenza''. E Formigoni ha rilanciato: ''Una diversa struttura della Conferenza delle Regioni è essenziale per dare più ordine e più coerenza alla presenza delle Regioni sul piano nazionale e di rapporti con le istituzioni statali''. Formigoni quindi si è detto d'accordo con le dichiarazioni dell'Assessore della regione Lombardia Romano Colozzi (nella foto) alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni, secondo il quale l'organismo deve avere più poteri. ''Ritengo necessario - ha detto Formigoni - un approfondimento sistematico su questo tema, per esempio dedicando una due giorni alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni. Se i colleghi saranno d'accordo propongo questa due giorni in Lombardia in una delle località congressuali in riva ai nostri laghi alpini''. ''Altre volte - ha aggiunto Formigoni - ci siamo radunati due giorni per riflettere sul tema della sanità o del federalismo ora e' arrivato il tempo per dotarci di strumenti più adeguati al nuovo Titolo V della Costituzione e alla nuova articolazione del federalismo che il Parlamento sta costruendo''. ''Il Cinsedo - ha concluso il Presidente lombardo - appare inadeguato è il momento di creare un vero e proprio Consiglio delle Regioni''. Il presidente della Conferenza delle Regioni Enzo Ghigo e il vicepresidente Vasco Errani hanno infine risposto che metteranno a punto una proposta di riforma della Conferenza dei Presidenti delle Regioni. Il tema è stato posto all'attenzione dei presidenti e sarà affrontato: ''Il tema e' degno di approfondimento - ha commentato il Presidente della Conferenza dei presidenti, Enzo Ghigo - e serve un ampio contesto di discussione. Individueremo un gruppo di lavoro per mettere a punto una proposta di riforma della Conferenza dei Presidenti''. Intanto la Conferenza delle Regioni, riunitasi, ieri 13 novembre, ha approvato i seguenti Documenti: - Regioni su comunicazione Commissione europea riforma OCM settore tabacco; - DOCUMENTO DELLE REGIONI IN MATERIA DI DIFESA DEL SUOLO ; - OSSERVAZIONI REGIONI A P.D.L. “DISPOSIZIONI PER L’ARMONIZZAZIONE DELLA NORMATIVA RELATIVA AL DIRITTO ALLO STUDIO E ALLA PARITÀ SCOLASTICA; - POSIZIONE CONFERENZA REGIONI SU DDL MODIFICHE L. N. 86/1989, “NORME GENERALI PARTECIPAZIONE ITALIA AL PROCESSO NORMATIVO COMUNITARIO E PROCEDURE DI ESECUZIONE OBBLIGHI COMUNITARI” ; - REGIONI SU PROPOSTA MINISTRO POLITICHE AGRICOLE RIPARTO STANZIAMENTO PER INTERVENTI STRUTTURALI, INDENNIZZO E PREVENZIONE NEGLI ALLEVAMENTI COLPITI DALLA MALATTIA DELLA LINGUA BLU ; - REGIONI SU PROPOSTA RIPARTO RISORSE “FONDO PER L'EMERGENZA BSE” ; - REGIONI SU PROPOSTA MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE DI PRELEVAMENTO DAL FONDO DI SOLIDARIETÀ DI EURO 100.000.000 E RIPARTO TRA LE REGIONI (2° PRELEVAMENTO E RIPARTO 2003) ; - REGIONI SU SCHEMA DI D.M. POLITICHE AGRICOLE PER ATTUAZIONE PROGRAMMA ABBANDONO TOTALE E DEFINITIVO DELLE PRODUZIONE DEL LATTE VACCINO ; - COMUNICAZIONE SU DECISIONE CDM INDIVIDUAZIONE SITO SMALTIMENTO RIFIUTI RADIOATTIVI IN BASILICATA (red) |
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