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Sommario |
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A Forum PA riconoscimenti per la "buona sanità" | ||||||||||||||||||||||||||
Per l’Edizione 2004 del Premio Sanità a FORUM P.A. – promosso dalla Conferenza delle Regioni - tre le categorie previste, tre i vincenti in ognuna, più due premi speciali, per un totale di 11 progetti premiati. Le categorie in cui sono stati inquadrati i diversi progetti sono: A) “Campagne di comunicazione”, B) “Servizi on-line” e C) “Accesso alle strutture”. A) Per la categoria “Campagne di comunicazione” i progetti premiati sono: 1) Educazione alla salute respiratoria e prevenzione del tabagismo dell’Agenzia Regionale Servizi sanitari della Regione Puglia; 2) Comunicare la salute: l’esperienza del piano per la salute, della Provincia di Modena, progetto per la promozione di sani stili di vita (Regione Emilia-Romagna); 3) Sport, Vita, Sport e vita, dell’Azienda sanitaria locale Napoli 3 (Regione Campania). B) Per la categoria “Servizi on-line” i vincitori sono: 1) “C.I.S.E.I. comunicare, informare, supportare, educare, integrare” dell’Azienda ospedaliera “Niguarda Ca’ Granda” della Regione Lombardia; 2) “Telmed” della ASL n. 10 di Firenze (Regione Toscana); 3) “ www.sportellounicodistrettuale.it - procedure amministrative semplici, chiare e trasparenti per accedere al servizio sanitario a Bologna e provincia (Regione Emilia-Romagna). C) I tre vincitori per la categoria “Accesso alle strutture” sono: 1) “Sistema informativo demenze web” dell’Azienda sanitaria locale di Reggio Emilia (Regione Emilia-Romagna); 2) “Collegamento telematico fra ospedale e territorio per la continuità assistenziale” dell’ASL n. 3 di Genova (Regione Liguria); 3) “Definizione di un modello di raccolta e valutazione di attività sanitarie e socio-sanitarie quale strumento di programmazione delle cure primarie: budget di distretto della USL n. 16 di Padova (Regione Veneto).
Infine due premi speciali: 1) il “3M salute” che ha visto premiato “www.ospedalebambingesu.it”
dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù (Regione Lazio); 2) e il premio
speciale “CNR” dal titolo: “Infoanziani.it”: il primo portale di
informazione sanitaria per gli anziani e la famiglia, che riunisce il
settore socio-pubblico e quello privato”, promosso dall’Azienda per i
servizi sanitari n. 3 della Regione Friuli-Venezia Giulia. |
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Federalismo: luci ed ombre del rapporto Stato-Regioni | ||||||||||||||||||||||||||
Ha
snocciolato dati, per introdurre la tavola rotonda di Forum PA, dedicata
al rapporto fra Stati e Regioni, il ministro degli Affari regionali,
Enrico La Loggia :
sono 1.436 le leggi regionali esaminate dal ministero per gli Affari
regionali tra il novembre 2001 e l'aprile scorso. ''Sono un po' troppe,
anche in rapporto a quelle approvate dal Parlamento''.
Di queste leggi,
122 sono state impugnate e su 48 la Corte costituzionale si è già espressa
con 39 sentenze e nove ordinanze. ''Stiamo attraversando - ha detto il
ministro - una transizione troppo lunga. E' da auspicare che entro questa
legislatura la riforma costituzionale possa arrivare a compimento''. |
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Sicurezza: c'è bisogno del massimo della collaborazione | ||||||||||||||||||||||||||
''Il compito di produrre
sicurezza, da esclusivo del ministero dell' Interno, diviene oggi missione
stabile di tutti i soggetti, pubblici e privati, in grado di concorrere a
rendere più sicuri e vivibili i diversi ambiti fisici e virtuali in cui si
svolgono le attivita' degli italiani''. Con queste parole il
sottosegretario al ministero dell' Interno Antonio D'Ali' ha aperto a
Forum PA il convegno sul tema 'La sicurezza partecipata: coordinamento e
cooperazione interistituzionale''. Luciano Vandelli (nella foto), assessore agli Affari istituzionali dell'Emilia-Romagna, ha sostenuto che ''sul tema della sicurezza c'è bisogno del massimo della collaborazione. Nessuno - ha aggiunto - deve suonare gli strumenti degli altri, ma ognuno il proprio. L'ordine pubblico deve rimanere materia propria dello Stato ma la sicurezza e' un problema più ampio, che non si risolve solo con l'ordine pubblico, e deve godere della collaborazione anche degli enti locali e delle Regioni''. Per l'assessore, in Italia ''ci sono troppe polizie: abbiamo bisogno di coordinare al massimo quelle che abbiamo''. Secondo l'assessore del Lazio agli Affari istituzionali, Donato Robilotta, ''dobbiamo occuparci della sicurezza se non vogliamo che i cittadini se ne occupino da soli''. Robilotta ha aggiunto di vedere con favore l'istituzione del poliziotto di quartiere: ''Più ce ne sono sulla strada e meglio e'''. Per l'assessore anche con la devolution, l'ordine pubblico resta in capo allo Stato, ''ma il Parlamento deve dare compiti di sicurezza anche ai vigili, fornendo loro tutte le strumentazioni di cui hanno bisogno per dare attuazione a questi compiti''. E intanto, sul fronte della sicurezza locale, dalla Sicilia si preannunciano cambiamenti: ''Trasformando il vigile urbano in poliziotto locale regionale abbiamo voluto compiere una grande rivoluzione culturale al passo con i tempi. Anche questa voltala Sicilia arriva prima di altre regioni e saremo in grado di offrire il nostro modello pure alla valutazione del Parlamento nazionale''. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, intervenendo al primo congresso provinciale del Silpol, il sindacato italiano lavoratori polizia locale. La polizia locale potrà espletare le proprie funzioni avendo come raggio d'azione tutto il territorio regionale e sarà reclutata attraverso lo strumento del corso-concorso, le cui procedure saranno affidate ad un Centro regionale di formazione della polizia locale. E' prevista anche la possibilità di elaborare strategie comuni con le altre forze di polizia nazionale mediante accordi di programma che prevedano, tra l'altro, una interconnessione tra le sale operative.''Vogliamo portare avanti una riforma -ha concluso Cuffaro- che sia soprattutto al servizio della gente che chiede sempre maggiore sicurezza''. (red) |
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Barrot denuncia "strabismi istituzionali" su politiche coesione UE | ||||||||||||||||||||||||||
Sono d'accordo le regioni europee
nel difendere della proposta della Commissione UE sulla futura politica
di coesione e sulla nuova architettura dei fondi strutturali europei che
vede per questo capitolo un pacchetto di finanziamenti pari a circa 336
miliardi di euro. Il dibattito sul bilancio dell'Unione europea allargata per il periodo 2007-2013 entrerà nel vivo solo nel corso del prossimo anno, ma sei paesi (Germania, Francia, Gran Bretagna, Svezia, Austria e Olanda) hanno già detto con chiarezza che non sono disponibili ad aumentare le spese dell'Unione e che vogliono invece contenerle entro un tetto dell'1% del pil europeo. La posizione, criticata già ieri dal Presidente dell'esecutivo europeo Romano Prodi, e' stata rifiutata anche pressoché dalla totalità delle realtà regionali e locali che, con oltre mille rappresentanti, si sono confrontate per due giorni in un Forum sul terzo rapporto di coesione organizzato dalla stessa Commissione nella sede del parlamento europeo a Bruxelles. Per l'Italia erano presenti molti presidenti di regione ed Assessori. Con loro, il Viceministro dell'economia Gianfranco Miccichè che ha dichiarato: ''Siamo disponibili - ha detto il rappresentante del governo italiano, uno dei paesi contribuenti netti al bilancio europeo - a discutere ipotesi di stanziamenti inferiori, ma a condizione che tutte le politiche, e non solo quella della coesione, vengano coinvolte. Cioè a condizione che il peso della politica di coesione e la sua composizione non vengano alterati. Gli aiuti di cui i nuovi paesi hanno bisogno non possono pesare solo su alcune regioni della vecchia Europa e tanto meno su quelle che più di altre ne hanno bisogno''. Il Presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, ha commentato positivamente la proposta dei commissari Pascal Lamy e Franz Fischler di azzerare gli aiuti Ue alle esportazioni di prodotti agricoli per rilanciare i negoziati di Doha. Ma, a patto, che in sede di Wto vengano accolte le proposte per difendere le Dop dei prodotti europei. Per Martini occorre una politica di coesione forte e non rinunciataria come antidoto ai rischi di dumping provenienti dai nuovi paesi membri dell'Ue. L'Europa dovrebbe rispondere così alle preoccupazioni manifestate dallo stesso Michel Barnier, l'ex commissario Ue alle politiche regionali oggi ministro degli Esteri francesi. Barnier aveva infatti lanciato il suo richiamo alla ''responsabilita' dei nuovi membri dell'Ue sul fronte delle politiche sociali e fiscali'', in nome di una Grande Europa che, per avere successo, dovrà garantire equità tra ''nuovi'' e ''vecchi''. Dumping e delocalizzazione delle imprese sono, secondo Martini,''preoccupazioni comprensibili''. Anche per questo - ha sottolineato - ''l'Europa ha bisogno di una forte politica di coesione, per indurre quei paesi a scegliere la via virtuosa dello sviluppo di qualità invece di quella ambigua del dumping sociale, economico ed ambientale''. I nuovi paesi membri, insomma, dovranno crescere bene e nel rispetto delle regole, un principio che secondo Martini dovrebbe valere per l'intero sistema globale ma che, nel caso dell'Europa, si può e di deve potere applicare. Non minacciando riduzioni delle risorse nel bilancio comunitario, come fanno alcuni paesi contribuenti netti, ma piuttosto garantendo alle politiche di coesione mezzi finanziari adeguati. Non vorrei che fossero rimesse ' in discussione le prospettive finanziarie proposte dalla Commissione, all'interno delle quali le risorse destinate alla coesione sono un minimo indispensabile, renderebbe il dibattito di oggi inutile''. Per l'Europa poi - ha osservato - ''sarebbe un grave insuccesso se i fondi strutturali nell'Europa a 25 finissero per operare come compensazione per le regioni in ritardo di sviluppo''. Uno scenario che si realizzerebbe con un massimale di bilancio dell'1% del Pil comunitario. Al contrario, un tetto di spesa dell'1,24%, quello proposto da Bruxelles e difeso da Martini, garantirebbe la realizzazione di politiche di sostegno all'occupazione,all'innovazione e alla cooperazione, i nuovi obiettivi 2 e 3 dei fondi strutturali. Tra le voci italiane anche quella del Presidente delle Marche Vito D'Ambrosio che a Bruxelles, ha confermato il suo pieno sostegno alla proposta dall'Esecutivo Europeo su nuovi obiettivi e risorse per le politiche regionali a partire dal 2007. In veste di relatore su questo tema al Comitato delle Regioni (Cdr), D'Ambrosio ha bocciato senza esitare l'idea di un Europa a due velocita' in campo economico e sociale. Una prospettiva che si realizzerebbe dotando l'Ue di mezzi finanziari inadeguati, cioe' inferiori agli oltre 336 miliardi proposti da Bruxelles per le future politiche di coesione. La coesione dovrebbe diventare -ha aggiunto - ''la stella polare di tutte le politiche strutturali dell'Unione allargata''. D'Ambrosio considera positivamente il fatto che il Terzo Rapporto di Coesione, della Commissione Europea favorisca l'attuazione di ''politiche di collegamento'' per esempio con aree strategiche come quelle balcaniche. Si potrebbe anche spingere l'acceleratore, a suo avviso, sugli elementi di semplificazione e decentralizzazione introdotti dalla nuova politica di coesione purché- ha puntualizzato - ciò non implichi oneri aggiuntivi per Regioni e Comuni''. Per il governatore delle Marche, Segnali positivi dal neo commissario per la politica regionale Jacques Barrot (nella foto) che spera di vincere le resistenze degli attuali stati membri che vorrebbero limitare il budget dell'Ue all'1% del pil dell'Unione. Nel corso di una conferenza stampa al termine del Forum sul terzo rapporto di coesione, Barrot ha sostenuto di sperare di poter portare questi paesi ad una maggiore flessibilita'. ''Noi porteremo argomenti molto importanti nel dibattito e saremo molto esigenti per poter orientare gli investimenti sulla competitivita''', ha sottolineato il commissario ricordando che in alcuni paesi di quelli firmatari della lettera alla commissione per non superare il tetto dell'1%, lo stato ha una posizione diversa rispetto alle singole regioni che invece nel corso del forum si sono espresse tutte ad un'unica voce per non ridurre il budget. ''In questo dibattito si assiste - ha rilevato il commissario - ad uno sdoppiamento di personalità con opinioni divergenti tra governo centrale e entità regionali di uno stesso paese''. ''Il dibattito - ha ribadito Barrot - deve essere mirato più sulla politica che non sulle cifre. Non dobbiamo dimenticare che la crescita di domani è legata agli investimenti di oggi''. Sulla stessa lunghezza d'onda si e' espresso anche il neo-commissario ungherese Peter Balasz che affianca Barrot alla politica regionale. ''Siamo solo alle discussioni iniziali. Attualmente le posizioni sono divergenti. Un primo bilancio potrà essere fatto solo al vertice di giugno'. Infine il Presidente della Giunta regionale della Calabria, Giuseppe Chiaravalloti, ha detto che con l' ampliamento dell' Unione europea ''la Calabria estende i propri confini ad est, con la possibilità di allargare i mercati per i prodotti regionali''. ''Allo stesso modo - ha aggiunto Chiaravalloti in una nota del portavoce - intendiamo far valere per la nostra regione il ruolo di porta d' ingresso dal Mediterraneo in Europa e quindi l'opportunità di sviluppare ulteriormente gli scambi verso altri mercati. E' questa la risposta alle preoccupazioni di chi ha giudicato negativamente l' ingresso in Europa dei nuovi dieci Stati membri''. (sm) |
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Condono edilizio: si attende il responso della Corte Costituzionale | ||||||||||||||||||||||||||
Condono
edilizio: per conoscere il responso della Consulta sui ricorsi bisogna
attendere...Passerà forse un mese prima di avere infatti il
parere della Corte Costituzionale sulla legittimità del condono edilizio.
La Corte, è chiamata a decidere direttamente nel merito della questione.
Le parti hanno infatti definitivamente rinunciato all'istanza cautelare,
ovvero alla richiesta di sospensione della legge; ma lo stesso presidente
dell'udienza Gustavo Zagrebelsky ha rilevato che ''esaminando la questione
nel merito l'istanza cautelare era ormai considerata assorbita''. La
decisione è attesa nel giro di un mese, secondo quanto detto dagli stessi
avvocati presenti all'udienza. La complessità della materia farebbe
escludere infatti una decisione immediata e allo stesso tempo la necessità
di dare certezze normative dovrebbe indurre i magistrati a depositare la
sentenza ''in tempi brevi'', hanno detto gli avvocati, entro cioè qualche
settimana. Secondo l'interpretazione restrittiva delle norme sulla sanatoria arrivata dall'Avvocato dello Stato, Franco Favara (cfr. regioni.it n.286), Occorrerà comunque escludere dal condono edilizio tutti i casi in cui ci sia già un giudicato. Si' alla sanatoria, invece, non solo nel caso di emersione del sommerso ma anche nelle liti pendenti. Secondo fonti tecniche la restrizione del campo offrirebbe un'interpretazione piu' chiara della legge ma non dovrebbe comportare una riduzione di gettito perche' i casi di sentenze passate in giudicato riguarderebbero una limitata platea di potenziali aderenti al condono. Gli avvocati delle Regioni che hanno presentato ricorso (Campania, Marche, Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Basilicata) hanno ribadito non solo la violazione delle norme costituzionali che riguardano la competenza legislativa delle Regioni sul governo del territorio ma anche il fatto che ''non si possono buttare all'aria delle regole - ha detto l'avvocato Giandomenico Falcon (nella foto), in rappresentanza dell'Emilia-Romagna - solo per incassare denari''. Per la Campania, l'avvocato Vincenzo Cocozza ha rilevato che ''con il meccanismo del condono la situazione e' peggiorata e il peggioramento e' esponenziale anche solo con l'annuncio della sanatoria''. La Corte oggi non ha ammesso al giudizio alcune parti che erano intervenute a sostegno delle ragioni delle Regioni: i comuni di Roma, Salerno, Ischia, Lacco Ameno, Wwf e Codacons. A parte le 8 regioni che hanno contestato il condono ricorrendo alla Consulta, nelle altre Regioni la sanatoria non ha suscitato un particolare interesse dal punto di vista normativo. Al momento, secondo quanto riferito dall'avvocato dello Stato Favara, sono infatti solo cinque le Regioni (Sardegna, Val D'Aosta, Liguria, Puglia e Provincia autonoma di Trento) che hanno deciso di intervenire con una legge sul condono (in Sicilia e' stata emanata una circolare che non cambia in nulla il dettato della legge). (cfr. il quadro fornito dall'Ansa sulle normative regionali che pongono paletti all'abusivismo edilizio). ''Spazi per un intervento regionale ci sono'', ha detto Favara contestando l'affermazione delle Regioni per cui la legge sarebbe cosi' dettagliata da non consentire di fatto una normazione da parte degli enti locali. ''L'abusivismo edilizio non l'ha creato lo Stato - ha concluso l'avvocato Franco Favara - il fenomeno c'e'. Vogliamo vietare al Parlamento di considerarlo e di intervenire?''. Si attende, dunque, la decisione della Corte nel giro di un mese. Resta però la possibilità che la Consulta si pronunci prima sulle istanze di sospensione della legge. (red) |
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Par condicio: che fare? Un numero verde dell'Autorità | ||||||||||||||||||||||||||
Ci si avvicina al 12 e al 13 giugno, giorni in cui si terranno le elezioni
per il parlamento Europeo e in diverse regioni italiane anche elezioni
amministrative. E' allora opportuno ricordare le regole che riguardano la
comunicazione durante la campagna elettorale: in particolare per quanto
concerne la par condicio. la regolamentazione della
Comunicazione politica e della parità di accesso ai mezzi di informazione
trova alcune spiegazioni ed alcuni link importanti sul sito dell'Autorità
per le garanzie nelle comunicazioni, ma per facilitare i diversi soggetti
istituzionali e politici coinvolti ed interessati dalla Campagna
elettorale l'Autorità ha anche pensato di attivare un numero verde che
dalle 8.30 alle 19.30 è in grado di fornire le principali informazioni
sull'argomento, basta telefonare al n.
800282202. |
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