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Sommario |
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Riforme: prosegue il confronto in Parlamento e fra le Regioni | ||||||||||||||||||||||||||
Si terrà oggi (28 giugno)
una riunione "serale" della Conferenza dei
Presidenti delle Regioni e delle Province autonome
per continuare il confronto fra i Presidenti delle Regioni sul tema delle
modifiche della riforma della Costituzione (attualmente in discussione
alla Camera). La I Commissione Affari costituzionali - (secondo quanto pubblicato dalla newsletter della Camera dei Deputati)- ha proseguito l’esame del disegno di legge C4862 cost. Governo, approvato, in prima deliberazione, dal Senato e abb. recante Modificazione di articoli della Parte II della Costituzione (Rel. Bruno, FI), procedendo all’adozione del testo base e prorogando il termine per la presentazione degli emendamenti al 1 luglio 2004, ore 16 (la Commissione ha poi iniziato l’esame dello schema di regolamento recante modifiche al DPR 176/2001 concernente il regolamento di organizzazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali A. n. 383, rel. Schmidt – FI). E sul tema della riforma costituzionale, l'istituto Massimo Severo Giannini del Cnr ha organizzato un convegno che si terrà il 30 giugno e che coinvolgerà diversi esponenti del mondo accademico (cfr. regioni.it n.318). Da segnalare anche la sezione dedicata alle regioni di www.forumcostituzionale.it (sito organizzato da Quaderni Costituzionali de Il Mulino) con alcuni contributi particolarmente utili (La seconda Camera:il progetto della Commissione governativa: il testo; invito alla discussione e interventi: Roberto BIN, Rosanna TOSI; La “riforma della riforma”: Antonio RUGGERI, Quirino CAMERLENGO, Stelio MANGIAMELI; Devolution: Roberto ROMBOLI & Antonio RUGGERI, Stefano CECCANTI, Andrea MORRONE, Stefano CECCANTI (2), Antonio RUGGERI; La riforma del Titolo V: gli aspetti generali: Tommaso E. FROSINI, Tania GROPPI, Adele ANZON, Rosanna TOSI; l’attuazione legislativa: Giovanni DI COSIMO, Nicoletta SCATTONE; gli obblighi internazionali: Enzo CANNIZZARO, Lucia Serena ROSSI, Paolo DE STEFANI; i rapporti con l’UE: Giuseppe DI GENIO, Tania GROPPI; l'interesse nazionale: Augusto BARBERA, Rosanna TOSI, Roberto BIN; il sistema delle competenze: Antonio D'ALOIA, Antonio D’ATENA; i “livelli essenziali delle prestazioni”: Rosanna TOSI; il principio di sussidiarietà orizzontale: Luca ANTONINI; l’istruzione: Michele SIAS; l’energia: Alessandro BIANCO; il sistema delle fonti:: Antonio D'ATENA, Claudio TUCCIARELLI, Michele BELLETTI, Alfonso Maria CECERE; il potere regolamentare: Nicola LUPO, Giovanni DI COSIMO, Andrea PATRONI GRIFFI; le forme particolari di autonomia (art. 116): Franco PIZZETTI, Tommaso E. FROSINI, Stelio MANGIAMELI; ; le funzioni amministrative: Roberto BIN, Francesco Saverio MARINI, Mario GORLANI, Franco PIZZETTI, Francesco Saverio MARINI (2); l'impugnazione delle leggi: Paolo NICOSIA; il potere sostitutivo: Cesare MAINARDIS, Felice GIUFFRE’; gli enti locali: Pietro BARRERA, Pietro BARRERA (2); le Regioni speciali: Veronica E. BOCCI, Francesco PALERMO, Francesco TERESI, Carlo PADULA, Emanuele ROSSI; la Commissione bicamerale: Stefano CECCANTI, Stelio MANGIAMELI, Carlo FUSARO, Roberto DE LISO, Roberto BIN, Luigi GIANNITI, Enzo BALBONI, Rosanna TOSI, , Raffaele BIFULCO; la legislazione successiva: Duccio M. TRAINA; le Autorità amministrative indipendenti: Giovanna DE MINICO )
La Conferenza dei Presidenti delle Regioni si
occuperà anche delle proposte da presentare in occasione del varo del DPEF
2005-2008. Sull'argomento
il Sole 24 Ore Sanità
pubblica un lungo articolo. Per
Vasco Errani (nella
foto), Vice Presidente della Conferenza delle Regioni, il Governo dovrà
definire il prossimo DPEF evitando scelte unilaterali, il conflitto e la
politica del non ascolto. Le Regioni - ha spiegato Errani - stanno
valutando la possibilità di chiedere l'apertura di un tavolo di confronto
con il Governo, Autonomie locali, Forze sociali e imprenditoriali per
fissare le priorità da stabilire nel DPEF. Sul tavolo, fra l'altro, la
necessità di un adeguamento del Fondo Sanitario Nazionale per finanziare i
livelli essenziali di assistenza. Per
Romano Colozzi
(Assessore della Regione Lombardia e Coordinatore degli Assessori al
Bilancio per la Conferenza delle Regioni) un tavolo di questo genere
rappresenterebbe una svolta epocale per il Paese, aggiungendo poi che le
Regioni non si presentano con atteggiamenti rivendicativi o liste della
spesa, ma, pronte a fare la loro parte, chiederanno al Governo un
confronto sul sistema degli assetti del Paese perché le responsabilità
sono complesse e le Regioni vogliono dare il loro contributo. |
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Risultati ballottaggi: le analisi di Bassolino e Formigoni | ||||||||||||||||||||||||||
Il centrosinistra governerà in 52 province
e in 22 comuni capoluogo: prima dell'11 giugno governava in 44 province e
20 comuni capoluogo. Il centrodestra si ritrova alla guida di 10
province (11 con Pordenone ma a Sondrio e' la Lega che governa, poiche' il
candidato del Polo e' stato sconfitto al ballottaggio) e di 8 comuni
capoluogo: prima del voto governava in 19 province e 10 comuni capoluogo.
Sono questi, in sintesi, i numeri della recente battaglia elettorale (per
approfondimenti cfr.
la
"mappa" fornita dall'Ansa). |
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Condono edilizio: le sentenza della Consulta | ||||||||||||||||||||||||||
"La
Corte Costituzionale - si legge in
un comunicato della
Corte - ha depositato tre sentenze ed una ordinanza (n.
196,
197,
198 e
199 ) relative alle
questioni sorte in relazione al condono edilizio del 2003 (relatore è
stato il prof. Ugo De Siervo). |
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Isae: la fiducia dei consumatori "zona per zona" | ||||||||||||||||||||||||||
Negli ultimi anni, le inchieste ISAE -
afferma un comunicato dell'Istituto
- hanno fornito informazioni dettagliate anche a livello
territoriale. E i dati territoriali delle inchieste sono utilizzati per
studiare l’andamento ciclico della fiducia nelle diverse ripartizioni e
confrontarlo con la media nazionale, guardando in generale all’ultimo
decennio e, più in particolare.
Nell’intero periodo considerato (gennaio 1991-maggio 2004), si osservano
differenze piuttosto significative nell’andamento della fiducia dei
consumatori tra le varie ripartizioni: le regioni del Centro tendono
infatti mediamente ad anticipare i risultati nazionali, sia nelle fasi di
ripresa sia in quelle di contrazione del ciclo, mentre quelle del Nord
Ovest e del Mezzogiorno anticipano soltanto i periodi di svolta positivi
(con un ritardo marcato invece, nel caso del Mezzogiorno, nei punti di
svolta negativi del ciclo). Nel Nord Est, invece, la fiducia dei consumatori sembra sempre reagire con ritardo alle svolte registrate nelle altre ripartizioni. Nel settore manifatturiero l’andamento ciclico è invece nel complesso omogeneo a livello territoriale: l’unica ripartizione a mostrare una lieve tendenza ad anticipare i punti di svolta nazionali è il Mezzogiorno, limitatamente peraltro alle sole fasi di contrazione del ciclo; le regioni del Centro sono quelle che più mostrano invece un ritardo nel reagire ai punti di svolta (positivi e negativi) registrati a livello nazionale. Relativamente all’inchiesta sui servizi, per la quale i dati sono disponibili solo dal gennaio 2003, l’andamento della fiducia delle diverse ripartizioni mostra infine alcune differenze rispetto alla media nazionale: le regioni del Centro sono caratterizzate da una notevole volatilità, quelle del Nord Est e del Sud tendono invece rispettivamente ad anticipare e seguire con qualche ritardo la media nazionale; nelle regioni del Nord Ovest gli andamenti sono in linea con quelli del totale Italia. L’ultima fase ciclica, sia per i consumatori sia per le imprese manifatturiere, è caratterizzata da una caduta del clima di fiducia, che è più prolungata rispetto alla media del periodo considerato e che dura tuttora; l’intensità della contrazione, almeno sino all’ultimo dato disponibile, che comunque non si configura ancora come punto di minimo, è però fino a questo momento mediamente inferiore rispetto ad analoghi episodi del passato nel caso delle imprese manifatturiere, e generalmente più pronunciata invece nel caso dei consumatori. Gli andamenti appena delineati sono comuni a tutte le principali ripartizioni, con l’eccezione delle imprese manifatturiere del Mezzogiorno, per le quali è in corso una prolungata, anche se debole, fase di espansione della fiducia. Nei servizi, infine, negli ultimi mesi le regioni del Nord Est hanno evidenziato una nuova accelerazione della fiducia, che, qualora le caratteristiche anticipatrici della ripartizione emerse nel 2003 risultassero confermate, potrebbe riflettersi in un miglioramento del quadro nazionale nei prossimi mesi.(per approfondimenti cfr:"nota mensile isae di giugno") (red) |
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Verso previdenza integrativa per tutti i cittadini veneti | ||||||||||||||||||||||||||
La Giunta regionale, su proposta dell'assessore al bilancio,
Isi Coppola, ha approvato un disegno di legge per promuovere nel Veneto le forme di previdenza complementare collettiva incentivando le adesioni dei lavoratori interessati. ''E' ormai chiaro a tutti - ha detto l'assessore - che la sola previdenza pubblica non potrà più, in futuro, garantire a tutta la popolazione un'esistenza decorosa al momento del pensionamento e questo ci costringe a pensare a forme di previdenza integrativa accessibili a tutti. Per questo crediamo sia di fondamentale importanza offrire a tutti i cittadini del Veneto prospettive serie di sicurezza economica alla fine della loro vita lavorativa attraverso la promozione di una previdenza complementare''.
La Regione del Veneto -ha sottolineato l'assessore - ha deciso
quindi, sulla base della competenza riconosciutale dall'art.117 della Costituzione, di approvare un disegno di legge che renda possibile la creazione di un sistema regionale di previdenza integrativa per tutti i cittadini
veneti.
Il Ddl (art.1)
prevede una serie di interventi per la diffusione della ''cultura previdenziale'' e
poiché il coinvolgimento delle imprese - per le quali la previdenza rappresenta un costo aggiuntivo sia per l'obbligo di finanziamento (che grava anche sul datore di lavoro), sia per la
necessità di destinare al fondo pensione la totalità o una quota del TFR dei lavoratori - nell'art.3
- e' prevista una forma di incentivazione stabilendo che le imprese che agevolino la previdenza complementare siano avvantaggiate nell'attuazione di interventi previsti da specifiche leggi regionali di settore. Il Disegno di legge prevede inoltre (art.4) contributi a favore dei residenti in veneto, iscritti ai fondi pensione di natura collettiva, per assicurare la copertura contributiva durante i periodi di interruzione del rapporto di lavoro o che fruiscano di periodi di congedo parentale
facoltativo. Per la legge sulla previdenza complementare per il 2005 (e per gli anni a seguire ) saranno stanziati 850.000 euro, 200.000 dei quali per la formazione del personale, 100.000 per le iniziative di informazione, 50.000 per il funzionamento dell'Osservatorio regionale e 500.000 per le iniziative a sostegno dei lavoratori nei periodi di congedo parentale. Il Disegno di legge passa ora all'esame del Consiglio Regionale.
(gs) |
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Emilia-Romagna: Linee guida per l'autismo | ||||||||||||||||||||||||||
Autismo,
al via linee guida per
l’assistenza e il supporto alle famiglie in Emilia-Romagna. A renderlo
noto è
Saluter,
la newsletter dell'Emilia- Romagna dedicata ai temi della salute.
Tempestività della diagnosi, definizione di programmi di assistenza in
rete con le strutture sociali e tutti gli ambienti di vita della persona
ammalata, coinvolgimento dei famigliari fin dall’inizio del percorso di
assistenza, presa in carico della persona per tutto l’arco della vita. Con
la delibera 1066 del 2004 la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha
definito le linee guida per migliorare l’assistenza dei bambini e degli
adulti con autismo e altri "disturbi pervasivi dello sviluppo". Si tratta
degli indirizzi tecnici e organizzativi che le Aziende sanitarie della
regione devono seguire, in particolare attraverso i Dipartimenti di salute
mentale che in ogni Azienda USL hanno il compito di pianificare e
coordinare i percorsi terapeutici individuali. Punto centrale della
delibera è la necessità a livello di Azienda sanitaria o interaziendale di
formare un gruppo specializzato sull’autismo e su altri disturbi pervasivi
dello sviluppo. (red) |
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