periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 317 - Roma, 24  giugno 2004

Sommario

Stato-Regioni; Errani: no al conflitto e alla politica del non ascolto Anci: per anziani  caldo e sfratti come "incudine e martello"
Ogm: se ne discute in Sicilia e a Bruxelles Medicina alternativa: Linee guida in Lombardia
Costituzione UE: per Amato "Lisbona" deve diventare come "Maastricht" Mittelfest: un festival di prosa, musica, danza, poesia e marionette
Stato-Regioni; Errani: no al conflitto e alla politica del non ascolto

“Siamo di fronte alla necessità di assicurare un momento di svolta nei rapporti fra Stato e Regioni. Non si può più andare avanti attraverso logiche e decisioni unilaterali”, lo ha dichiarato al termine della Conferenza dei Presidenti delle Regioni il Vicepresidente  Vasco Errani. ”Dobbiamo partire – ha aggiunto Errani - da alcune considerazioni di fondo. Non è partito il federalismo fiscale. Siamo di fronte ad un problema enorme rispetto alla sostenibilità finanziaria del livelli essenziali di assistenza nella sanità. Infine è in corso in Parlamento un dibattito su un’ampia riforma costituzionale che rischia di far diventare permanente il conflitto fra lo Stato e le Regioni. Sono problemi che vanno affrontati con la massima serietà intorno ad un tavolo istituzionale in grado, ad esempio, di ragionare e di decidere sul reale finanziamento delle competenze di Regioni ed enti locali. Il rischio di uno scollamento istituzionale è serio. Le Regioni rivolgono un appello al Governo: bisogna cambiare davvero – ha detto Errani -  il rapporto fra le istituzioni riportandolo sul giusto binario del dialogo. Non si tratta solo di affrontare con determinazione il finanziamento delle competenze trasferite con il Titolo V della Costituzione, ma anche di guardare con attenzione a settori che il decentramento amministrativo ha già assegnato a Regioni ed enti locali. Penso ad esempio alla politica per la casa che da anni è di fatto priva di risorse e rispetto alla quale gli amministratori si trovano spesso a dover gestire una situazione di emergenza. Non è con le scelte unilaterali che si può governare il “sistema Italia”, ma è piuttosto aprendosi ad un confronto non pregiudiziale fra tutti i soggetti della Repubblica: Governo, Regioni ed enti locali.
Vogliamo provare ad affrontare alcuni temi con una iniziativa e con proposte concrete su alcuni dei grandi temi che stanno registrando sviluppi e impasse preoccupanti: penso ad esempio al tema della sanità o a quello del Senato federale. Mi auguro – ha concluso il Vicepresidente della Conferenza delle Regioni - che una iniziativa di questo genere sia interpretata per quello che vuole davvero rappresentare: e cioè un contributo per un clima diverso, presupposto imprescindibile di una responsabile cultura di governo".
E' dunque quasi un
appello al governo, ''per cambiare il rapporto tra le istituzioni'' per dire ''no al conflitto e alla politica del non ascolto'' quello lanciato da Vasco Errani (nella foto), a nome delle regioni, riunite per discutere le proposte per il documento di programmazione economico-finanziaria 2005-2008. L'ipotesi che si sta profilando e' quella di chiedere l'apertura di un tavolo di confronto con governo, autonomie locali, forze sociali e imprenditoriali per fissare le priorità da stabilire nel Dpef. Prime fra tutte, la sanità (mancano circa 6 miliardi di euro per assicurare i livelli essenziali di assistenza), ma anche la copertura economica delle competenze trasferite dallo Stato alle Regioni. ''Bisogna rimettersi intorno al tavolo per riprendere la discussione, per dare equilibrio al sistema'', ha spiegato Errani facendo anche riferimento al dibattito in corso sulla riforma costituzionale.  Bisogna fare scelte decisive per il paese e devono essere discusse con tutti i soggetti interessati. Senza  queste scelte - ha aggiunto - convinte e concrete non è possibile dare risposte ne' si può continuare a operare ciascuno per conto proprio''. ''In questi anni - ha osservato Errani - in Italia si è ragionato come se il Paese non avesse più del doppio del debito degli altri paesi; si e' lavorato con politiche una tantum. Bisogna invece ricostruire una politica capace di coinvolgere tutti i protagonisti; stabilire delle priorità e su queste andare avanti''. Errani ha infine ricordato che su temi determinanti le Regioni hanno già espresso posizioni comuni: ''Dalla sanita' alla richiesta di costituire un vero Senato federale''. Nella serata di lunedi' prossimo, 28 giugno, comunque i Presidenti delle Regioni si incontreranno, in seduta riservata,  per trovare un accordo su alcuni emendamenti da presentare alla Commissione Affari Costituzionali della Camera in materia di riforme.
Riparte cosi' il percorso della comune riflessione che aveva portato i Presidenti delle Regioni, durante l'esame della riforma al Senato, ad assumere una serie di iniziative: ultime delle quali gli incontri con  presidente della camera e con il Presidente del Senato perché venissero introdotte delle modifiche alla riforma costituzionale per garantire una più forte rappresentanza del territorio nel  Senato federale:
E di un "urgente cambiamento di metodo nel Governo" ha parlato anche il Presidente della Compagnia delle opere Raffaello Vignali alla conferenza stampa di presentazione del 25/mo  Meeting di Comunione e liberazione
(per approfondimenti sul meeting cfr. www.meetingrimini.org)  ''Berlusconi governi con una assunzione di responsabilità per il bene di tutto il Paese, e se fa riforme, si assuma le sue responsabilità e cerchi di ottenere quel consenso che esse non vengano più cambiate dopo il 2006; se no finiamo come il Messico agli inizi del '900''.
Sull'emergenza finanziaria che caratterizzerà il Servizio sanitario si è soffermato, al termine della Conferenza delle Regioni  l'assessore al bilancio della Lombardia Romano Colozzi (che per la Conferenza delle Regioni coordina gli assessori al bilancio): "affinché non sia sottofinanziato, si deve prevedere un trasferimento di 89-91miliardi di euro, quindi alle Regioni serviranno dai 7 ai 9 miliardidi euro in più rispetto a quelli attuali; una forbice determinata anche dall'inserimento o meno della non autosufficienza. Anche Colozzi ha sottolineato comunque la necessità di un tavolo di confronto per presentare i conti allo Stato che, ha detto, ''non si tratta di una lista della spesa ma di poter fare la propria parte. Tuttavia, in vista del Dpef -ha continuato- ancora nessuna proposta ci e' stata fatta da parte del governo''. L'apertura di un tavolo, ha spiegato l'assessore Colozzi, rappresenterebbe ''una volta epocale per il nostro Paese, perché tutti sanno che da decenni il metodo usato finora e' di mettere a disposizione risorse sottostimata rispetto alle prestazioni necessarie. Questo -ha concluso- ha sempre creato un conflitto istituzionale e disagi per i cittadini''. Le Regioni non si presentano dunque con un  ''atteggiamento rivendicativo'' ha detto Romano Colozzi, ma chiedono al governo di poter fare la propria parte.
''Il problema vero  - ha aggiunto il Presidente delle Marche Vito D'Ambrosio - è proprio il rapporto con il governo, in particolare su due grandi temi: il welfare e la sanita'. Vogliamo capire se il governo si farà o no carico dei problemi dei bilanci regionali''.
Anche ''le autonomie locali sono pronte al confronto preventivo con il Governo sul prossimo Dpef, prima del 5 luglio'', giorno in cui il governo presenterà i conti pubblici. Lo affermano, in una nota, Leonardo Domenici e Lorenzo Ria, rispettivamente Presidenti dell'Anci e dell'Upi. ''I comuni e le province - ribadiscono - sono fin da subito disponibili all'incontrocon il governo per la verifica delle rispettive posizioni in materia di predisposizione del Dpef e per costruire insieme un percorso cheporti ad una manovra finanziaria che non penalizzi ulteriormente le
autonomie locali''.
''Non siamo più disponibili - anticipano però Domenici e Ria- a ulteriori tagli alle risorse degli enti locali e alla introduzione o al mantenimento di pesanti vincoli alla loro autonoma azione di governo sul territorio''. ''E questo perché - ribadiscono- siamo certi che, dopo il contributo fino ad oggi dato al risanamento della finanza pubblica, non ci siano più spazi per manovre a danno di enti di governo territoriale''.
(sm)

Ogm: se ne discute in Sicilia e a Bruxelles

Secondo il "Comitato Sicilia Ogm free", sono 12 le Regione italiane che hanno legiferato contro l'uso degli organismi geneticamente modificati in agricoltura e mille i Comuni che hanno dichiarato"Ogm free" il proprio territorio.  Ed dice Italo Tripi (segretario generale della Flai Cgil siciliana) che anche la Regione siciliana vari una legge che vieti gli ogm nell'Isola.
Secondo una
nota della Regione Siciliana gli uffici della Giunta sono però già al lavoro: "nelle prossime settimane il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro (nella foto), presenterà un disegno di legge per rendere la Sicilia “Ogm free”, cioè libera da produzioni con organismi geneticamente modificati in agricoltura. Cuffaro approva la campagna contro l’uso degli Ogm, promossa da un cartello di sindacati e associazioni, ma tiene a ricordare come, già da assessore all’Agricoltura, avesse emanato un decreto che ne scoraggiava l’uso, abolendo qualsiasi sostegno finanziario pubblico per chi avesse scelto questa strada.   “E’ una posizione - afferma Cuffaro - che oggi è ancora più forte come dimostra la previsione contenuta nel Dpef 2004-2006, dove si afferma  che la Regione, nel puntare sull’agricoltura di qualità e sulla valorizzazione delle produzioni tipiche, intende sottolineare il valore delle denominazioni “Ogm free”. “Come governo - conclude il presidente della Regione Siciliana - siamo pronti a centrare questo obiettivo perché vogliamo un mercato agricolo che si basi anzitutto sulla tutela del consumatore e, personalmente, intendo anch’io aderire alla raccolta di firme per dare un ulteriore segnale di questa nostra convinzione”.
Nel frattempo anche a Bruxelles si muove qualcosa. C'e' una possibilita' che la Commissione europea arrivi - ''prima della fine di ottobre'' - ad una proposta per regolamentare a livello europeo la soglia di tolleranza degli Ogm nelle sementi per l'agricoltura biologica.  Lo ha detto il commissario europeo per l'ambiente
Margot Wallstrom, ''Stiamo ancora lavorando - ha affermato Wallstrom - al tasso da applicare alle sementi per l'agricoltura biologica'' con l'obiettivo di trovare una soluzione ''in accordo con gli stati  membri, che sia anche soddisfacente dal punto di vista  ambientale''. il confronto tra i commissari èparticolarmente vivo sulla presenza di organismi geneticamente modificati (Ogm) nel biologico. I paesi, come l'Italia, che sono in prima linea nell'Ue per la produzione biologica, chiedono per le sementi un tasso di tolleranza il piu' basso possibile. Sulla stessa linea si e' espresso, lunedi' a Lussemburgo anche il commissario all'agricoltura Franz Fischler. Tuttavia, una bozza di proposta in questo senso, che prevedeva livelli di tolleranza di Ogm inferiori per l'agricoltura biologica rispetto a quelli in vigore nell'Ue per l'agricoltura convenzionale, non e' riuscita a superare nelle scorse settimane la consultazione interna tra i servizi dei vari commissari europei.
(sm)

Costituzione UE: per Amato "Lisbona" deve diventare come "Maastricht"
 Il Consiglio Europeo ha approvato il Trattato Costituzionale (cfr. regioni.it  n.316) istitutivo dell’Unione Europea. Per entrare in vigore dovrà essere ratificato dagli stati membri, dunque non prima di tre anni.
www.lavoce.info propone alcuni passi del discorso del vicepresidente della Convenzione europea, Giuliano Amato (nella foto), al sesto convegno europeo della Fondazione Rodolfo De Benedetti (che si è svolto recentemente a Lecce) . per Amato l’accordo raggiunto dal Consiglio sulla Costituzione europea può  “dare dei denti” al processo di Lisbona e, alla fine...E'
comunque una Costituzione. "La Costituzione europea - sostiene Amato - è nata con qualche malformazione. Ma la nostra è una società che si prende cura dei disabili. Immagino che farà lo stesso anche con questa Costituzione, sperando che, col tempo, le malformazioni possano essere curate e rese innocue.  L’impressione che ho ricavato dalla vicenda è che più a lungo si lasciano soli i governi nazionali a negoziare testi di questa natura, più questi li peggiorano.
O troviamo un sistema per il quale organismi a rappresentanza mista, come era la Convenzione, riescono a esercitare un potere di decisione, oppure dobbiamo dare ai governi una scadenza entro la quale decidere.(...) Il risultato ha finito per essere un forte indebolimento del testo inizialmente proposto".
C’è poi - prosegue Amato - "una specie di sorpresa finale che fa capire quale potrebbe essere l’atteggiamento nei prossimi mesi e anni dei governi più legati all’idea di Europa. È la cura con cui questi governi hanno salvaguardato le cosiddette cooperazioni rafforzate, lasciando più spazio alle rivendicazioni degli Stati membri, piccoli e non piccoli, nella disciplina relativa all’insieme dell’Europa allargata.  Questo lascia intravvedere un certo pessimismo dei governi europeisti sulla possibilità di far muovere l’insieme dell’Europa allargata, e la loro aspettativa di dover mettere in mare le scialuppe, se si vuole percorrere il cammino in un tempo più breve.
È comunque meglio che i governi abbiano raggiunto un’intesa rispetto alla prospettiva di impasse prolungata. Se non si fosse arrivati all’accordo, l’Unione sarebbe ora in una sorta di limbo, proprio nel momento in cui diventa Europa allargata".
"È opportuno assistere la strategia di Lisbona con gli stessi incentivi e i disincentivi del Patto di stabilità e crescita. Anche se ci sono molte differenze tra Maastricht e Lisbona, non c’è dubbio che, almeno per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse pubbliche, si possono dare pesi diversi ai fini del raggiungimento o meno del tetto del 3 per cento del deficit sul Pil.  Come? Valutando diversamente le spese che concorrono al raggiungimento degli obiettivi di Lisbona rispetto a quelle che, invece, non concorrono a questo obiettivo".
Se Lisbona deve essere efficace, in Europa non devono avere lo stesso trattamento un bilancio che ignori il sistema educativo, la ricerca e lo sviluppo, e un bilancio che, invece, impieghi parte delle risorse in questo senso.  Se non c’è differenza, vuol dire che Maastricht c’è e Lisbona è come se non ci fosse.  Il Consiglio europeo ha cominciato timidamente ad accettare questo approccio.
Nella nuova Costituzione, infatti, si dice che l’Unione punta a raggiungere un’adeguata stabilità economica, ma indica anche le priorità delle riforme, dell’innovazione e della competitività.
(red)
Anci: per anziani  caldo e sfratti come "incudine e martello"

Il Presidente dell'Anci Leonardo Domenici ha chiesto al governo di occuparsi in modo collegiale degli anziani evitando di adottare politiche contraddittorie come sta per avvenire per due problemi: l'emergenza caldo e la ripresa degli sfratti dal prossimo 1 luglio. Da quel giorno, afferma Domenici, ''per molti anziani residenti nelle grandi citta', c'e' il rischio che si sommino due 'calamita'': la prima, naturale, e' legata al prevedibile  aumento delle temperature atmosferiche, la seconda invece è connessa alla ripresa degli sfratti per le categorie disagiate, fra le quali ci sono proprio anche gli anziani''.  Sottolineando che ''con senso di responsabilita', l'Associazione dei Comuni Italiani ha da tempo sottoposto alla attenzione dellþesecutivo entrambe le questioni, Domenici rileva che oggi l'ANCI discutera' con il vice ministro per le Infrastrutture, Ugo Martinat, dell'ormai imminente scadenza dal blocco degli sfratti; il primo luglio sara' invece la volta dell'emergenza-caldo con il Ministro della Salute, Girolamo Sirchia''. Il presidente dell'Anci anticipa che in sostanza  Sirchia ''ci  dira' come intende salvaguardare la salute delle persone anziane mentre il vice ministro Martinat ci confermerà che proprio gli anziani dal primo luglio potranno essere sfrattati''. Si tratta, rileva Domenici, di una ''situazione schizoide'', auspicando ''che il Governo, nella sua collegialita', affronti seriamente e complessivamente la questione. ''Non e' infatti pensabile che i Comuni siano lasciati soli nella gestione di un momento di enorme criticita' per un gran numero di cittadini appartenenti alle fasce piu' deboli''.
''Per quanto riguarda il caldo - sottolinea Domenici - i Comuni si sono da tempo attivati per mettere in atto tutte le strategie possibili con gli esigui fondi a disposizione, conseguenza dei tagli della Finanziaria 2004 per prevenire situazioni di crisi. In molti comuni, tra i quali anche Firenze, sono anche stati introdotti finanziamenti per l'acquisto di condizionatori d'aria da parte di anziani. Sul fronte degli sfratti þ afferma - la loro ripresa dal primo luglio si preannuncia come un momento di grandi tensioni sociali alle quali le stesse amministrazioni
locali, da sole, rischiano di non essere in grado di far fronte''.
E sul "fronte anziani" si sta muovendo anche la Regione Lazio per garantire, a partire dal 30 giugno, l'assistenza agli anziani ultrasettantacinquenni attraverso l'integrazione fra medici di base, distretti sanitari e comuni. Sono infatti questi gli obiettivi del Programma regionale di assistenza alle persone anziane che rimangono sole nel periodo estivo, illustrato dall'assessore regionale alla Sanità Marco Verzaschi (nella foto) ''I medici di medicina generale costituiscono l'elemento centrale -
ha detto Verzaschi - per questo abbiamo siglato con loro un accordo per individuare le situazioni a rischio e prevenire casi di abbandono e solitudine''. Lo stanziamento per
il programma, che riguarda 387 mila anziani di tutto il Lazio,
e' di oltre un milione di euro.  Verzaschi ha anche illustrato le finalità di una nuova delibera di giunta che sarà approvata prossimamente e che stanzia 110 milioni di euro ''per l'abbattimento delle liste d'attesa e il riequilibrio di un sistema sanitario regionale troppo sbilanciato verso gli
ospedali a scapito del territorio''. Secondo Verzaschi, ''l'idea e' quella di arrivare ad un'offerta di servizi sanitari h 24 non solo negli ospedali ma anche dal territorio per avere un livello di assistenza piu' appropriato con il coinvolgimento dei medici di medicina generale, delle associazioni di volontariato e dei comuni''.
(gs)

Medicina alternativa: linee guida in Lombardia
Da Organizzazione mondiale della sanita' e Regione Lombardia le prime linee guida sulle medicine alternativa. Il documento e' stato presentato nella sede dell'Onu a Ginevra. Sitratta ''in assoluto della prima iniziativa in questo campo'', cheriguarda pratiche terapeutiche largamente diffuse: vi ricorrono 12milioni di italiani e il 20% dei lombardi, sottolinea la Regione in una nota. Si tratta di agopuntura, fitoterapia, omeopatia,
chiropratica, medicina ayurvedica, ma anche medicina antroposofica, medicina cinese, omotossicologia, osteopatia.
Lo scopo del lavoro è quello di assicurare prodotti di qualita' e operatori qualificati, per un uso razionale e sicuro di queste metodiche. Il documento e' stato illustrato dall'assessore regionale alla Sanita' Carlo Borsani (nella foto), da Vladimir Lephakin della Direzione generale dell'Oms e dalla dottoressa Xiaorui Zhang, coordinatrice dell'Unita' per la medicina tradizionale dell'Oms. ''Vogliamo ottenere - ha spiegato l'assessore Borsani - sicurezzascientifica in questo campo, innanzitutto con informazioni corrette alla gente, perché non insegua soluzioni 'miracolistiche' affidandosi magari solo a 'consigli' di persone non esperte. In secondo luogo, sviluppando una regolamentazione per chi opera nella preparazione e nella vendita dei prodotti e nell'applicazione delle tecniche alternative''
I responsabili dell'Oms hanno ricordato che l'Organizzazione e' favorevole all'uso delle medicinetradizionali e alternative, ''quando queste abbiamo dimostrato la loro efficacia per i pazienti e minimizzato i rischi. Ma c'e' ancora molto da lavorare - hanno aggiunto - per assicurare che l'utilizzo sia accompagnato da conoscenze sicure, soprattutto da parte dei consumatori''.
Stiamo elaborando - ha detto Borsani - modi per informare in modoì chiaro e puntuale i cittadini''. e dalle linee guida emergono alcune
principali indicazioni : scongiurare l'autoprescrizione da parte dei pazienti, l'attivita' di operatori non qualificati, l'uso di prodotti di erboristeria non garantiti o non associabili con i normali farmaci; assicurare la presenza di enti che presiedano alla formazione, all'informazione e alla ricerca sulla medicina complementare;creare associazioni locali di operatori di medicina complementare, che possano costituire l'ossatura di future associazioni nazionali; Registro degli operatori: bisogna giungere a forme diriconoscimento ufficiale degli operatori delle principali medicine complementari (attraverso strumenti di certificazione legale);e' essenziale che preparati erboristici, rimedi omeopatici e integratori alimentari vengano assunti nei tempi corretti, nelle dosi giuste e per un periodo adeguato, secondo le indicazioni fornite dallo specialista e con istruzioni presentate con chiarezza sull'etichetta; favorire il dialogo tra chi utilizza queste pratiche e i propri medici di famiglia e tra questi e gli operatori di medicina complementare.
(gs)
Mittelfest: un festival di prosa, musica, danza, poesia e marionette
E' visitabile on line - agli indirizzi http://www.regione.fvg.it/mittelfest oppure http://www.mittelfest.regione.fvg.it - il sito di "Mittelfest",il festival di prosa, musica, danza, poesia e marionette dei Paesi del Centro Europa, che si svolgerà a Cividale del Friulidal 17 al 25 luglio e che verte sul tema "Il tempo, le voci" per la direzione artistica di Moni Ovadia.
Il sito Internet di Mittelfest - curato dalla direzione generale della Presidenza della Regione - Ufficio della Comunicazione Redazione E-net, in collaborazione con Insiel- riporta testi in italiano e in inglese. Nella home page viene illustrato il tema e il programma della 13.ma edizione del festival, mentre nei "Credits" sono riportate le informazioni sull'Associazione Mittelfest, presieduta da Demetrio Volcic (nella foto), sui promotori e sostenitori del festival e sulla direzione artistica e organizzativa dell'evento. Nella sezione sulla direzione artistica troviamo un ritratto di Moni Ovadia, mentre negli spettacoli viene riportato il cartellone dettagliato e suddiviso nei vari generi (teatro, musica, danza, ecc.). Il sito dà tutte le informazioni utili sui biglietti, su dove acquistarli, sui luoghi di spettacolo, sulle informazioni turistiche relative a Cividale e alle Valli del Natisone, mentre i link sono riservati a un approfondimento dei vari personaggi e degli spettacoli che daranno vita al Mittelfest 2004.
(red)
 

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