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Sommario |
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Energia: il rapporto GRTN e un Documento del CNEL | |||||||||||||||||||
Quello dell'energia e' un ''tema
bipartisan'' ed è auspicabile un ''ruolo dell'opposizione non
mirato a creare difficoltà, ma che possa agevolare il cammino'' perché
"non c'e' vantaggio a creare ostacoli su obiettivi come quello della
sicurezza energetica''. Lo ha detto il ministro
Marzano
intervenendo alla presentazione del
rapporto sulle attività del gestrore della rete di trasmissione nazionale
- Aprile 2002-Marzo 2003. Secondo il
GRTN
è fondamentale con riferimento al settore elettrico nazionale accelerare
su alcuni versanti, in particolare è necessario: 1) chiarire al più presto le politiche
industriali del settore e in particolare le politiche di regolamentazione
finalizzate alla pro mozione della concorrenza (c.d. riordino del settore
elettrico);2) decidere la natura, gli obiettivi e le funzioni dell’AL 3)
definire il modello di funzionamento del sistema delle offerte e chiarire
le disposizioni attuative e procedimentali per l’organizzazione delle
contrattazioni di energia elettrica da parte del GME; 4) rivedere i
meccanismi di gestione dei contratti di bilanciamento e di scambio nel
periodo transitorio e, in particolare, il ruolo improprio di controparte
delle transazioni commerciali di energia elettrica attribuito al GRTN; 5)
completare e proseguire nell’obiettivo della semplificazione delle regole
per il rilascio delle autorizzazioni alla costruzione di nuovi impianti di
generazione e di trasmissione, chiarendo le modalità di coordinamento tra
le competenze amministrative centrali e locali; 6) unificare proprietà e
gestione della RTN alla luce delle esperienze degli altri paesi dell’UE;
7) proseguire nel percorso di armonizzazione delle politiche di
regolamentazione dell’energia a livello europeo. Sul tema è anche intervenuto il Cnel che ha presentato un Documento "Sistema energetico italiano. la rete infrastrutturale ed il processo di liberalizzazione. Osservazioni e proposte". E le proposte per il settore elettrico del Consiglio nazionale Economia e Lavoro possono così essere riassunte: 1. Mantenere un mercato separato con aste riservate, tecnicamente segmentate (interrompibili istantanei, interrompibili, etc.), della capacità di trasmissione transfrontaliera per l’energia elettrica importata per garantire la competitività di importanti settori produttivi; 2. Rendere più stringenti le condizioni di reciprocità fra gli Stati membri dell’unione Europea per garantire il reale sviluppo del mercato unico dell’energia; 3. Articolare la strumentazione di mercato per garantire, in modo compatibile con le politiche energetiche, una reale concorrenza nel settore della generazione. Occorre definire rapidamente un quadro certo e strutturale di torme istituzionali del mercato al servizio delle libertà di scelta del consumatore: contrattualizzazione della capacità e della riserva, superamento dell'incentivazione CIP 6/92 (da assegnare nella fase transitoria con aste riservate), mercato dei certificati verdi, contratti bilaterali da depositare in borsa e la Borsa elettrica; 4. Garantire con il fornitore di ultima istanza i clienti vincolati fino alla data di liberalizzazione prevista dalla futura direttiva europea (1 luglio 2007), consentendo allo stesso la possibilità di assumere anche la funzione di consorzio di acquisto, dopo la totale liberalizzazione della domanda; 5. Accelerare gli preferibilmente nei siti esistenti, in impianti nuovi, che migliorino il rendimento energetico e riducano l’impatto ambientale; 6. Promuovere una diversificazione ecocompatibile del mix dei combustibili ed una migliore distribuzione territoriale degli impianti, attraverso un processo di coinvolgimento decisorio delle istituzioni locali. Gli interventi su questo fronte vanno articolati alla luce della delibera del CIPE di “Revisione delle linee guida per le politiche e le misure nazionali di riduzione delle emissioni di gas serra” del dicembre 2002; 7. Promuovere gli nella rete di trasmissione, secondo un preordinato processo per potenziare, nell'ambito delle priorità europee., le interconnessioni, per rimuovere le strozzature ed incrementare la capacità di trasporto delle grandi dorsali, realizzando un processo di programmazione e di sviluppo della rete di trasmissione e definire un sistema autorizzatorio, che, attraverso il coinvolgimento decisorio delle istituzioni locali, rimuova le cause di ritardo e di dilazione; 8. Prevedere una remunerazione dei nuovi investimenti nella trasmissione quantitativamente più elevata di quella adottata per la rete esistente, da ridistribuire omogeneamente su tutti i consumi; 9. Attivare la riunificazione della proprietà e della gestione delle reti di trasmissione e prevedere la quotazione in borsa del soggetto derivante da tale unificazione, escludendo dall'azionariato la partecipazione diretta ed indiretta d aziende produttricE di energia italiane ed estere; 10. Nel settore della distribuzione, al fine di elevare la qualità del servizio (stabilità e continuità) è necessario che, attraverso lo strumento delle concessioni del MAP e gli obiettivi fissati dall’Autorità, le imprese siano maggiormente incentivate al rinnovamento degli impianti e delle reti.(sm) |
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Rapporto Assinform: software + 3%, cellulari + 6% | |||||||||||||||||||
Una crescita superiore al 3% del settore
Software e servizi informatici e dei relativi investimenti, un aumento del
6% delle utenze di cellulari, e del 9% dei servizi mobili nel primo quarto
del 2003.
In base ai
dati
Assinform,
nonostante il perdurare della contrazione dell'ICT, nel nostro Paese non
si arresta l'avanzare della Net Economy.
Di particolare rilievo
l'incremento riguardante il parco personal computer passato da poco meno
di 8 milioni di PC nel 1999 agli oltre 13.milioni del 2002. Aumentano le
abitazioni (35,4% nel 2002) con accesso ad internet, e le aziende connesse
ad internet (76,5% nel 2002). Impressionante il dato relativo
all'invio di SMS: 18,5 milliardi nel 2002. Assinform fornisce anche un confronto tra la composizione del mercato dell'information technology e la composizione dell'offerta. Da tale quadro emerge che il 23,6% delle imprese che offrono IT sono lombarde rispetto ad un valore del mercato della Lombardia pari al 22,7%. Spicca da questo punto di vista la sperequazione fra il numero di imprese IT operanti nel Lazio, il 7,7%, e la quota di valore del mercato della regione, pari al 19%.(sm) |
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Sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano | |||||||||||||||||||
La
Conferenza delle Regioni ha elaborato un documento - durante la Conferenza
del 22 maggio - sulle linee guida per l'applicazione del regolamento n.
1774/02. Il
Regolamento (CE) 1774/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio
dell'Unione europea del 3 ottobre 2002 (Guce serie L 273 del
10/10/2002), è relativo alle norme sanitarie applicabili ai sottoprodotti
di origine animale non destinati al consumo umano, ed è entrato in vigore
il 1° novembre 2002 e, a partire dal 1° maggio 2003, entrerà in
applicazione su tutto il territorio della Comunità europea. Le Regioni e
le Province autonome propongono l'adozione delle Linee guida applicative
in merito ai seguenti punti: |
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Formigoni in Sudafrica e in Bulgaria | |||||||||||||||||||
Missione a Sofia del presidente della
Regione Lombardia,
Roberto Formigoni,
che ha ncontrato il presidente della Repubblica di Bulgaria, Georgi
Parvanov. formigoni con il presidente della Repubblica ha parlato soprattutto delle possibilita' per le aziende della Lombardia di investire in Bulgaria. Parvanov si e' dimostrato anche molto interessato a conoscere il sistema istituzionale della Lombardia e il ruolo che le Regioni hanno in Italia e le prospettive per il futuro. ''L'Italia - ha detto Formigoni al termine dell'incontro - e' uno dei maggiori partner della Bulgaria e la Lombardia fa la parte del leone proprio per quanto riguarda gli investimenti''. ''Il presidente - ha spiegato Formigoni - si e' dichiarato molto soddisfatto per l' intensificarsi dei rapporti fra i nostri paesi e ha dichiarato di confidare molto nel semestre di presidenza italiana all' Unione Europea. Tra l'altro ha ringraziato l'Italia che si e' apertamente dichiarata favorevole all'ingresso della Bulgaria nell'Unione Europea. Ingresso che potrebbe avvenire nel 2007''. Al colloquio il presidente lombardo, Roberto Formigoni, ha illustrato a Parvanov il ruolo delle Regioni italiane nel sistema politico istituzionale italiano. ''Ho spiegato - ha detto Formigoni - che vogliamo uno Stato forte ma con Regioni altrettanto forti. Il presidente si e' detto molto interessato a questa nostra visione e mi ha spiegato che anche la Bulgaria intende perseguire in un prossimo futuro questo progetto''. Dopo la Bulgaria visite diplomatiche in tutta Europa, in Asia, in America Latina e nel Nord America. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e' sbarcato in Africa con una missione ufficiale che lo portera' prima a Johannesburg e poi a Citta' del Capo. Manca quindi un solo continente: ''Non inseguiamo un record - ha detto Formigoni - stiamo solo perseguendo il nostro preciso programma per far conoscere nel mondo il sistema lombardo delle piccole e medie imprese e per consentire alle stesse opportunita' che altrimenti non avrebbero''. Formigoni ha quindi sottolineato che a distanza di dieci anni dalla conquista della democrazia, il Sud Africa deve affrontare molti problemi, quali la disoccupazione, che ha un tasso pari al 29%, e la piaga dell'Aids: ''Questo pero' e' un paese forte che ha una crescita economica importante e che ha risorse e potenzialita' straordinarie. Siamo qui per rafforzare i legami anche politici con la nuova Africa''. Il presidente della Lombardia ha sottolineato l'importanza anche per l'Unione Europea di stabilire nuovi e importanti rapporti con i paesi del continente africano. (red) |
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Credito a Comuni, Province e Regioni | |||||||||||||||||||
Mentre si discute del futuro della Cassa
Depositi e Prestiti, il ministero dell'economia rende noti i dati sui
mutui contratti dagli enti locali per il finanziamento degli investimenti
per l'anno 2001. L'indagine sul credito destinato, nell’anno 2001, al finanziamento degli investimenti degli Enti locali (Province. Comuni e Comunità montane) e delle Regioni è stata elaborata dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato ed è inserita nel Programma Statistico Nazionale. La rilevazione rimane incentrata su tre livelli di analisi: — i mutui concessi nel 2001 per scopi di investimento; — la situazione debitoria complessiva al 1° gennaio 2002; — le rate di ammortamento dovute nel 2001 e nel 2002, distintamente per quota capitale e quote interessi. I dati oggetto della presente rilevazione sono riferiti ai soli mutui concessi per il finanziamento degli investimenti, con esclusione di tutti i finanziamenti per ripiano di disavanzi relativi alla sfera sanitaria, alla copertura di perdite di gestione o disavanzi. I dati elaborati dalla Cassa Depositi e Prestiti vengono forniti secondo una classificazione per tipologia di mutui concessi differente da quella proposta nel presente volume. Infatti l’istituto ha proceduto a partire dal 1997 a una revisione del sistema di classificazione delle tipologie di opere. Nella presente indagine, per motivi di confrontabilità nel tempo, si è ritenuto opportuno mantenere la precedente classificazione e pertanto si è proceduto a una riaggregazione dei dati elementari forniti dalla Cassa Depositi e Prestiti in modo da ottenere la classificazione per tipologia di opere tradizionalmente adottata dalla Ragioneria Generale dello Stato. Il ruolo di primo piano degli Enti locali nella politica di investimento dell’intera pubblica amministrazione si è ulteriormente affermato nel 2001. La quota degli investimenti pubblici effettuati da Comuni e Province copre il 56 di tutti gli investimenti effèttuati dalle Pubbliche Amministrazioni (nel 2000 questa quota si era attestata sul 48,5%). In valori assoluti, sono stati realizzati investimenti per 15.345 milioni c euro (il 13% in più rispetto all’anno precedente)’. Dalla presente rilevazione emerge che nel 2001 gli Enti locali hanno fatto ricorso al sistema ereditizio per 5.65 milioni di euro (il dato si riferisce ai mutui concessi nell’anno da parte della Cassa Depositi iPrestiti e da 90 Istituti bancari). Nel corso del 2001 gli Enti locali hanno emesso titoli obbligazionari per oltre 542 milioni di euro L’analisi delle rate di ammortamento dovute nel 2001 e nei 2002. distintamente per quota in conto capitale e quota interessi, evidenzia cl la tendenza in atto negli anni più recenti alla diminuzione di quest’ultima, correlata al generale calo dei tassi di interesse ha subito una fase di arresto; l’incidenza della quota interessi sull’ammontare complessivo delle rate di ammortamento, che nel 2000 era del 49,1 e nel 2001 del 48,8%, si è riportata nel 2002 a un valore leggermente superiore (49%). Il livello dell’indebitamento degli Enti locali per finalità di investimento sale dai 40.043 milioni di euro del 1° gennaio 2001 ai 40.609 milioni di euro del 1 con un aumento deI 1,4%. (gs) |
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Medici di famiglia e pediatri 'a tempo' | |||||||||||||||||||
Iscrizioni 'a tempo' dai medici di famiglia e pediatri di base per i cittadini italiani che vivono in 'trasferta' temporanea in altre città della Penisola. Il provvedimento si rivolge agli utenti residenti ''abitualmente, per periodi superiori a tre mesi, per motivi di lavoro, studio o salute. L'iscrizione ha scadenza annuale ed e' rinnovabile''. La novità in Gazzetta Ufficiale del 28 maggio che pubblica l'''Accordo tra il Governo, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano in materia di iscrizione temporanea negli elenchi dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta delle aziende sanitarie locali di temporanea dimora''. Il provvedimento mira anche a rafforzare la collaborazione tra Regioni e a coordinare competenze per ''lo svolgimento di attività di interesse comune''. Per tutti i cittadini, secondo l'accordo siglato l'8 maggio scorso, rimane l'obbligo di iscrizione anagrafica nel proprio Comune di appartenenza ma ''le aziende sanitarie locali provvedono all'iscrizione temporanea, in apposito elenco, dei cittadini non iscritti negli elenchi anagrafici di Comuni inclusi nel proprio territorio''. Con l'accordo viene riconosciuto il diritto di tutti i cittadini italiani di accedere ai servizi di assistenza di qualsiasi unità sanitaria locale del Paese con modalità di iscrizione temporanee uniformi. (red) |
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