periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 477 - Roma, 9 marzo 2005

Sommario

Il 17 Conferenza straordinaria su riparto FSN

Puglia: aggiornato piano sanità

FSN: documento Conferenza Presidenti

Documento riparto fondo locazioni

Regioni e Testo unificato su spettacolo dal vivo

Ambiente: regioni per accordo su centri raccolta rifiuti

Il 17 Conferenza straordinaria su riparto FSN

L'ultima data per il riparto del Fondo Sanitario Nazionale potrebbe essere quella del 17 marzo. Infatti è prevista una seduta straordinaria della conferenza Stato-Regioni per quella data. Si tratta anche di controfirmare il nuovo patto di stabilita' interno sulla sanita' tra il Governo e le Regioni. Questa intesa è in pratica il rinnovo dell'accordo firmato precedentemente l'8 agosto del 2001 e che è scaduto.
Ieri nella sede l ministero per gli Affari regionali si è discusso proprio di questo, erano presenti in particolare  i ministri Enrico La Loggia e Girolamo Sirchia, il sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas, e una delegazione della Conferenza dei presidenti delle Regioni guidata da Vito D'Ambrosio (Marche).
Per La Loggia e' stata raggiunta una ''bozza di intesa'', che speriamo di ratificare gia' a partire dalla prossima settimana e comunque prima delle elezioni regionali''. Anche il rappresentante delle Regioni, Vito D'Ambrosio, ha sottolineato che sono stati fatti ''dei passi in avanti'' rispetto ad una pos
izione iniziale che vedeva Governo e Regioni ''molto distanti e arroccati sulle proprie posizioni''.
D'Ambrosio ha anche sottolineato che ora sara' steso un testo ''che dovra' passare al vaglio della conferenza dei presidenti. Quello raggiunto stasera e' un accordo costruito in tre capitoli: la prima parte che riguarda la responsabilita' delle Regioni sul controllo della spesa, la seconda legata al riparto degli 88,5 miliardi di euro del fondo sanitario nazionale per il 2005. Mentre l'ultimo capitolo riguarda il trasferimento di circa 2 miliardi di euro alle Regioni per il ripiano dei debiti pregressi.
''Ora - ha aggiunto D'Ambrosio - - stenderemo il testo e smusseremo ancora qualche angolo''.
Il ministro La Loggia ha parlato dell'accordo come di una svolta ''un nuovo 8 agosto 2001 (data del primo accordo sul riparto delle risorse sanitarie, ndr) che diventera' il 17 marzo 2005 (data presunta della prossima Conferenza straordinaria Stato-Regioni, ndr). L'accordo che si profila guarda oltre l'ordinaria amministrazione e pone le basi per un rilancio complessivo del sistema sanitario italiano''.
C'è stato l'avvicinamento fra le posizioni e' tutta nell'interpretazione dei commi dal 163 al 174 della finanziaria 2005. ''L'intesa riguarda i rapporti governo-Regioni e fissa i criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale 2005 (88,2 miliardi) piu' i 2 miliardi per il pregresso''. Con una avvertenza, ha ricordato il ministro La Loggia: ''ci saranno ovviamente una serie di controlli verso le Regioni che dovessero sforare i tetti di spesa''.
(red)

FSN: documento Conferenza presidenti

Ecco il documento della Conferenza dei presidenti delle Regioni e delle province autonome - approvato il 3 marzo - in merito alla questione del riparto del Fondo Sanitario Nazionale:
"La Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, nella riunione del 3 marzo 2005, in relazione ai punti iscritti all’ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni n. 8, 11 ribadisce l’importanza e l’urgenza di pervenire alla ripartizione delle risorse relative all’anno 2005 nonché alla ripartizione delle somme per i disavanzi pregressi degli anni 2001, 2002 e 2003.
Le Regioni, pertanto, si dichiarano disponibili ad esprimere l’intesa sulle proposte di ripartizione delle risorse per l’anno 2005 e sul decreto dei disavanzi, chiedendo lo stralcio del comma 2 dell’articolo 2 rinviando il contenuto al successivo specifico decreto di riparto delle risorse accantonate pari a € 550 milioni. (allegato1)
Per quanto attiene l’Intesa di cui al comma 173 dell’art. 1 della legge n. 311/2004 - punto 12 dell’ordine del giorno - la Conferenza dei Presidenti propone un testo emendato. (allegato 2 e allegato 3).
Le Regioni chiedono, altresì, di avviare fin da ora un confronto sui contenuti dell’intesa e contestualmente sulle questioni finanziarie aperte per l’anno 2004 nonché l’evoluzione del finanziamento della sanità per gli anni 2006 - 2007."

(red)

Regioni su Testo unificato su spettacolo dal vivo

La Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, riunitasi il 3 marzo, ha approvato una serie di emendamenti tecnici in relazione al testo unificato - delle diverse proposte di legge in materia di attività di spettacolo, elaborato dal Comitato ristretto della VII Commissione della Camera dei Deputati "Principi fondamentali in materia di spettacolo dal vivo".
Si tratta di proposte emendative condivise da Regioni ed Anci che sono state trasmesse alla Commissione Cultura della Camera (nella foto il Presidente della Commissione Ferdinando Adornato).
(red)

Puglia: aggiornato piano sanità

Secondo quanto riportato da QuiRegione, la newsletter della Regione Puglia - sono stati aggiornati gli obiettivi del Piano sanitario regionale 2002-2004.
L'aggiornamento è stato definito dalla Giunta regionale alla luce del Piano sanitario nazionale approvato nel 2003 e ai contenuti dell'Accordo Stato-Regioni del luglio dello stesso anno. L'Accordo definisce le modalità di attuazione del nuovo strumento di programmazione nazionale, considerate le nuove competenze delle Regioni in materia di salute pubblica, nel quadro delle modifiche del Titolo V della Costituzione.
Le aree prioritarie di intervento individuate nel documento sono:
- sviluppo della politica dei Livelli essenziali di assistenza
- le cure primarie
- la rete integrata per la non autosufficienza
- i centri di eccellenza
- la comunicazione istituzionale
Il Piano sanitario pugliese del 2001 e i successivi interventi di programmazione socio-sanitaria contengono obiettivi e condizioni di sostenibilità dei servizi socio-sanitari coerenti con i contenuti della programmazione nazionale ed in linea con le cinque aree prioritarie di intervento.
Per queste ragioni la Giunta regionale ha deciso di far coincidere il periodo di efficacia del Piano sanitario pugliese 2002-2004, nell'ambito del Piano Salute 2002-2007, con la scadenza al 2005 del PSN. (c.g.)
Aggiornamento degli obiettivi del Piano sanitario regionale  
(red)

Documento su riparto fondo locazioni

La Conferenza delle Regioni ha approvato  - il 3 marzo - un documento in merito alla Proposta di riparto del Fondo nazionale per l’accesso alla locazione per l’anno 2005 (art. 11, L. 431/98) :
-che la L. 269 del 12/11/04, di conversione del D.L. 240 del 13/9/04, modifica l’art.11 della L.431 del 9/12/98 stabilendo che il Fondo per l’affitto sia ripartito, dal 2005,  entro il 31 marzo di ogni anno sulla base di “ criteri fissati con apposito Decreto del Ministero Infrastrutture previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni ed in rapporto alla quota di risorse messe a disposizione dalla singole regioni”;
-che il Ministero delle Infrastrutture per le vie brevi ha chiesto alle Regioni di formulare una proposta di criteri di riparto che possa essere recepita nel previsto D.M.;
-che dopo numerose riunioni tecniche e dopo l’incontro degli Assessori del 1/3/05  le Regioni hanno concordato:
a) sull’individuazione di 6 criteri di riparto oggettivi, misurabili in modo omogeneo, con dati provenienti da fonti nazionali, che, opportunamente pesati, verranno utilizzati per ripartire il 90% del Fondo nazionale;
b) sulla individuazione di una soglia di variabilità massima e minima del finanziamento assegnato ad ogni regione nel 2005 rispetto alla media dei finanziamenti assegnati nei precedenti 4 anni, così da evitare forti scostamenti rispetto al passato che potrebbero essere causa di turbative troppo elevate rispetto ai locatari che da anni ricevono il contributo per l’affitto;
c) sulla ripartizione della restante quota del 10% del Fondo in base al cofinanziamento regionale stanziato nel 2005, da valutarsi in termini percentuali rispetto al finanziamento statale del 2004.
Ciò premesso
Le Regioni concordano sulla individuazione, per il riparto del 90% del Fondo, dei seguenti criteri con la pesatura a fianco indicata:
1-popolazione dei comuni ad alta tensione abitativa di ciascuna regione rispetto al totale nazionale dei comuni ad alta tensione:                                 
peso 25%;
2-PIL pro capite regionale rispetto al PIL pro-capite medio nazionale (calcolato in modo inversamente proporzionale):                                                  
peso 10%;
3-alloggi occupati in affitto da residenti in ciascuna regione rispetto al totale nazionale;                                                                                        
peso 25%;
4-popolazione di ultrasessantacinquenni in ciascuna regione rispetto al totale nazionale;                                                                                      
peso 15%;
5-popolazione di extracomunitari in ciascuna regione rispetto al totale nazionale
peso 15%;
6-fabbisogno regionale di fascia A, calcolato sulla base della media dei quattro anni precedenti (corretto col moltiplicatore 1,04 per le regioni che hanno applicato l’ISEE)                                                            
peso 10%.
La quota di finanziamento spettante a ciascuna regione a seguito dell’applicazione dei predetti criteri verrà poi corretta con la soglia di scostamento che non può eccedere il + o – 10%.
Alla quota spettante a ciascuna regione, corretta come sopra, verrà poi aggiunta quella determinata in relazione al cofinanziamento 2005, nella misura incrementale del 5% ogni 10% di finanziamento (fino al massimo del 50%).
L’applicazione del metodo illustrato porta ad una simulazione che viene rappresentata nella Tabella allegata, costruita coi dati  di cofinanziamento forniti dalle singole regioni.
Le Regioni inoltre:
-convengono sulla necessità di avanzare al Governo una pressante richiesta per aumentare il Fondo nazionale per la locazione, attualmente insufficiente a soddisfare il fabbisogno crescente che negli anni si è determinato, portandolo almeno a 350.000.000 Euro, analogamente a quanto stanziato negli anni 2000 e 2001;
-assumono la decisione di considerare dal 2006 cofinanziamento regionale l’insieme delle risorse stanziate dalla Regione e dagli enti locali, purchè opportunamente documentate;
-ritengono che le risorse assegnate alle singole Regioni e non spese entro l’anno di competenza debbano essere recuperate nell’anno successivo con pari riduzione del finanziamento che dovrebbe essere assegnato;
-concordano sull’opportunità di sostituire gradualmente il criterio relativo al fabbisogno di fascia A, con altri criteri equipollenti al fine del riparto, ma meno condizionanti delle scelte regionali per la individuazione della soglia di ammissibilità ai benefici del fondo".

(red)

Ambiente: regioni per accordo su centri raccolta rifiuti

Le Regioni, nel corso dell'ultima Conferenza delle Regioni, hanno proposto un Accordo tra il Ministero dell'Ambiente , le regioni e le autonomie locali per definire il regime giuridico dei centri di raccolta per il conferimento differenziato dei rifiuti urbani. Esiste una situazione di emergenza - si legge nel documento approvato dalla Conferenza - che interessa l’intero territorio nazionale e che sta determinando un rallentamento dell’attività ed in alcuni casi il blocco del funzionamento dei Centri di raccolta per il conferimento differenziato dei rifiuti urbani, con conseguente diminuzione delle raccolte differenziate.Le Regioni denunciano poi una applicazione indistinta della disciplina prevista agli artt. 27, 28, 31 e 33 del D.Lgs 22/1997 ai Centri di raccolta determina un aggravio dei costi di gestione degli stessi, anche con riferimento alla necessaria prestazione delle garanzie finanziarie, e che l’applicazione della normativa sulla Valutazione d’impatto ambientale causerebbe una vistosa dilatazione dei tempi di realizzazione dei centri di raccolta, senza una maggiore tutela dell’ambiente. Poiché però sul territorio nazionale si rilevano situazioni di scorretta gestione dei Centri di raccolta (utilizzati non esclusivamente per le operazioni di raggruppamento di rifiuti urbani per frazioni omogenee, da cui possono derivare danni per l’ambiente) e considerando la giurisprudenza del Consiglio di Stato in materia ( segnatamente la sentenza 609 Cons. Stato sez V, depositata il 17 febbraio 2004 ) la Conferenza ha proposto che il Ministero dell’Ambiente, le Regioni, le Province ed i Comuni - nelle more dell’attuazione della riforma della normativa in materia di rifiuti prevista dalla Legge 308/2004 - concordino specifiche linee guida, da predisporre nei prossimi due mesi, con la finalità di definire, in base alla normativa vigente, le modalità di realizzazione e gestione dei centri di raccolta, in particolare individuando le attività che possono essere svolte senza le autorizzazioni ex art. 27, 28, 31 e 33 D.Lgs 22/1997, configurandosi queste esclusivamente come attività di raggruppamento di rifiuti urbani per frazioni omogenee, che rientrano nella fase di raccolta come definita all’art. 6 comma 1 lett. e) del Dlgs22/97. 
(red)

 

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