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Sommario |
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L'ultima data per il riparto del Fondo
Sanitario Nazionale potrebbe essere quella del 17 marzo. Infatti è
prevista una seduta straordinaria della conferenza Stato-Regioni per
quella data. Si tratta anche di controfirmare il nuovo patto di
stabilita' interno sulla sanita' tra il Governo e le Regioni. Questa
intesa è in pratica il rinnovo dell'accordo firmato precedentemente l'8
agosto del 2001 e che è scaduto. Ieri nella sede l ministero per gli Affari regionali si è discusso proprio di questo, erano presenti in particolare i ministri Enrico La Loggia e Girolamo Sirchia, il sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas, e una delegazione della Conferenza dei presidenti delle Regioni guidata da Vito D'Ambrosio (Marche). Per La Loggia e' stata raggiunta una ''bozza di intesa'', che speriamo di ratificare gia' a partire dalla prossima settimana e comunque prima delle elezioni regionali''. Anche il rappresentante delle Regioni, Vito D'Ambrosio, ha sottolineato che sono stati fatti ''dei passi in avanti'' rispetto ad una posizione iniziale che vedeva Governo e Regioni ''molto distanti e arroccati sulle proprie posizioni''. D'Ambrosio ha anche sottolineato che ora sara' steso un testo ''che dovra' passare al vaglio della conferenza dei presidenti. Quello raggiunto stasera e' un accordo costruito in tre capitoli: la prima parte che riguarda la responsabilita' delle Regioni sul controllo della spesa, la seconda legata al riparto degli 88,5 miliardi di euro del fondo sanitario nazionale per il 2005. Mentre l'ultimo capitolo riguarda il trasferimento di circa 2 miliardi di euro alle Regioni per il ripiano dei debiti pregressi. ''Ora - ha aggiunto D'Ambrosio - - stenderemo il testo e smusseremo ancora qualche angolo''. Il ministro La Loggia ha parlato dell'accordo come di una svolta ''un nuovo 8 agosto 2001 (data del primo accordo sul riparto delle risorse sanitarie, ndr) che diventera' il 17 marzo 2005 (data presunta della prossima Conferenza straordinaria Stato-Regioni, ndr). L'accordo che si profila guarda oltre l'ordinaria amministrazione e pone le basi per un rilancio complessivo del sistema sanitario italiano''. C'è stato l'avvicinamento fra le posizioni e' tutta nell'interpretazione dei commi dal 163 al 174 della finanziaria 2005. ''L'intesa riguarda i rapporti governo-Regioni e fissa i criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale 2005 (88,2 miliardi) piu' i 2 miliardi per il pregresso''. Con una avvertenza, ha ricordato il ministro La Loggia: ''ci saranno ovviamente una serie di controlli verso le Regioni che dovessero sforare i tetti di spesa''. (red) |
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Ecco il
documento della Conferenza dei presidenti delle Regioni e delle province
autonome - approvato il 3 marzo - in merito alla questione del riparto
del Fondo Sanitario Nazionale: |
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La Conferenza dei Presidenti delle Regioni
e delle Province autonome, riunitasi il 3 marzo, ha approvato una serie
di emendamenti tecnici
in relazione al testo unificato - delle diverse
proposte di legge in materia di attività di spettacolo, elaborato dal
Comitato ristretto della VII Commissione della Camera dei Deputati
-
"Principi fondamentali in materia di
spettacolo dal vivo". |
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Secondo quanto riportato da QuiRegione, la newsletter della Regione
Puglia - sono
stati aggiornati gli obiettivi del Piano sanitario regionale 2002-2004. L'aggiornamento è stato definito dalla Giunta regionale alla luce del Piano sanitario nazionale approvato nel 2003 e ai contenuti dell'Accordo Stato-Regioni del luglio dello stesso anno. L'Accordo definisce le modalità di attuazione del nuovo strumento di programmazione nazionale, considerate le nuove competenze delle Regioni in materia di salute pubblica, nel quadro delle modifiche del Titolo V della Costituzione. Le aree prioritarie di intervento individuate nel documento sono: - sviluppo della politica dei Livelli essenziali di assistenza - le cure primarie - la rete integrata per la non autosufficienza - i centri di eccellenza - la comunicazione istituzionale Il Piano sanitario pugliese del 2001 e i successivi interventi di programmazione socio-sanitaria contengono obiettivi e condizioni di sostenibilità dei servizi socio-sanitari coerenti con i contenuti della programmazione nazionale ed in linea con le cinque aree prioritarie di intervento. Per queste ragioni la Giunta regionale ha deciso di far coincidere il periodo di efficacia del Piano sanitario pugliese 2002-2004, nell'ambito del Piano Salute 2002-2007, con la scadenza al 2005 del PSN. (c.g.) Aggiornamento degli obiettivi del Piano sanitario regionale (red) |
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La
Conferenza delle Regioni ha approvato
-
il 3 marzo -
un documento in merito alla Proposta di
riparto del Fondo nazionale per
l’accesso alla locazione per l’anno 2005 (art. 11, L. 431/98) :
(red)
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Le Regioni,
nel corso dell'ultima Conferenza delle Regioni,
hanno proposto un Accordo tra il Ministero dell'Ambiente , le regioni e
le autonomie locali per definire il regime giuridico dei centri di
raccolta per il conferimento differenziato dei rifiuti urbani.
Esiste una
situazione di emergenza - si legge nel documento approvato dalla
Conferenza - che interessa l’intero territorio nazionale e
che sta determinando un rallentamento dell’attività ed in alcuni casi il
blocco del funzionamento dei Centri di raccolta per il conferimento
differenziato dei rifiuti urbani, con conseguente diminuzione delle
raccolte differenziate.Le Regioni denunciano poi una applicazione indistinta della disciplina prevista agli artt. 27, 28,
31 e 33 del
D.Lgs 22/1997 ai Centri di raccolta determina un aggravio
dei costi di gestione degli stessi, anche con riferimento alla
necessaria prestazione delle garanzie finanziarie, e che l’applicazione
della normativa sulla Valutazione d’impatto ambientale causerebbe una
vistosa dilatazione dei tempi di realizzazione dei centri di raccolta,
senza una maggiore tutela dell’ambiente. Poiché però sul territorio nazionale si rilevano situazioni di
scorretta gestione dei Centri di raccolta (utilizzati non esclusivamente
per le operazioni di raggruppamento di rifiuti urbani per frazioni
omogenee, da cui possono derivare danni per l’ambiente) e considerando la giurisprudenza del Consiglio di Stato in materia (
segnatamente la
sentenza 609 Cons. Stato sez V, depositata il 17
febbraio 2004 ) la Conferenza ha proposto che il Ministero
dell’Ambiente, le Regioni, le Province ed i Comuni - nelle more
dell’attuazione della riforma della normativa in materia di rifiuti
prevista dalla
Legge 308/2004
- concordino specifiche linee guida, da
predisporre nei prossimi due mesi, con la finalità di definire, in base
alla normativa vigente, le modalità di realizzazione e gestione dei
centri di raccolta, in particolare individuando le attività che possono
essere svolte senza le autorizzazioni ex art. 27, 28, 31 e 33 D.Lgs
22/1997, configurandosi queste esclusivamente come attività di
raggruppamento di rifiuti urbani per frazioni omogenee, che rientrano
nella fase di raccolta come definita all’art. 6 comma 1 lett. e) del
Dlgs22/97. |
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