Sommario
Audizione sulle implicazioni della nuova governance della UE sulle procedure nazionali di bilancio
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Ufficio parlamentare di bilancio: nuove regole Ue agli enti territoriali operazione complicata
(Regioni.it 4594 - 09/05/2024) "L'applicazione delle nuove regole europee al complesso degli enti territoriali è un'operazione complicata. In base alle regole attuali i singoli enti hanno l'obbligo di conseguire il pareggio di bilancio contabile, mentre il rispetto del saldo previsto dalla legge 243 del 2012, un saldo simile all'indebitamento netto rilevante ai fini delle regole di bilancio comunitarie, deve essere accertato non a livello di singoli enti ma piuttosto dell'intero sottosettore. Ne deriva che occorrerebbe assicurare il coordinamento tra le nuove regole e quelle contabili sul pareggio di bilancio. Su un piano più sostanziale sarà necessario assicurare che i vincoli sulla dinamica della spesa siano compatibili con il fabbisogno finanziario per lo svolgimento delle funzioni fondamentali e per l'erogazione dei Lep". Lo ha detto Lilia Cavallari, presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio, in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle prospettive di riforma delle procedure di programmazione economica e finanziaria e di bilancio in relazione alla riforma della governance economica europea.
Gli obiettivi programmatici non indicati dal Def saranno resi noti "al più tardi entro il 20 settembre" anche se lo stesso Def contiene "obiettivi in linea con il piano settennale" di bilancio. Lo ha detto Lilia Cavallari, presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio, in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla nuova governance Ue. "La mancanza di indicazione del programmatico è motivata dall'imminente revisione delle regole e quindi dall'imminente predisposizione di un quadro programmatico di bilancio". "Il Def in futuro non potrà rivedere gli obiettivi programmatici - ha aggiunto - a meno che non ci siano circostanze eccezionali. Il documento dovrà dare conto di dove si è rispetto agli obiettivi programmatici e cosa fare (quali entrate e quali spese) per rispettare il programma". In particolare sulle "emergenze non così rare (ad esempio quelle climatiche) servirà un cambio di passo. Si richiede ai documenti di dare conto in maniera programmatica e il primo passo è una ricognizione delle spese per eventi di questo tipo. Ora non è stata ancora fatta. Dalla ricognizione storica si passerà ad inserire fondi dedicati nel bilancio. Se l'una tantum si verifica regolarmente va inserita la componente sistematica e va inserita nella programmazione pluriennale".
Le regole attuali, cioè quelle stabilite con la riforma della governance Ue, "richiederebbero un minore aggiustamento rispetto alle regole previgenti, soprattutto nel medio termine. L'evoluzione a legislazione vigente dell'indebitamento netto in rapporto al Pil riportata nel Def per il triennio 2025-27 appare coerente con le indicazioni dell'accordo finale sul quadro di regole della Ue in entrambi gli scenari", dichiara Lilia Cavallari, presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio, in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. "Da un confronto realizzato dall'Upb tra gli effetti delle precedenti regole di consolidamento dei saldi di bilancio, che richiedevano la convergenza all'obiettivo di medio termine, e le nuove, che consentono un aggiustamento pluriennale su sette anni, emerge come queste ultime prevedano un aggiustamento annuale uguale o inferiore e che inoltre le regole previgenti avrebbero stabilito ulteriori aggiustamenti anche dopo il 2031, fino al raggiungimento dell'obiettivo di medio termine".
( gs / 09.05.24 )
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