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Anziani: riforma all'attenzione di Regioni ed Enti locali
(Regioni.it 4577 - 29/02/2024) Sulla riforma delle politiche per gli anziani si è svolta il 29 febbraio una seduta della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome con all’ordine del giorno il tema dell'avvenuta e successiva Conferenza Unificata : "Intesa, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, della legge 23 marzo 2023, n. 33, sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane, in attuazione degli articoli 3, 4, e 5 della legge 23 marzo 2023, n. 33".
Si è registrata la mancata intesa della Conferenza delle Regioni in sede di Conferenza Unificata.
La Conferenza delle Regioni ha sottolineato il grande senso di responsabilità, come sempre, nell'affrontare tutti i temi, ma soprattutto quelli socio-sianitari, ma visto i tempi ristretti sono state evidenziate, in modo articolato tra le stesse Regioni, alcune criticità che ancora permangono nel provvedimento e che hanno portato ad esprimere la mancata intesa.
Si chiede cosa succeda dopo il 2026 al finanziamento della stessa riforma quando finiranno le risorse legate al Pnrr. Dal 2027, infatti, mancheranno le risorse ai servizi aggiuntivi forniti agli anziani negli anni, con evidenti future ricadute negative nei bilanci regionali e quindi alle erogazioni delle stesse prestazioni.
C'è anche un problema nella normativa da chiarire, in quanto contraddittorio nel provvedimento, se l'età all'accesso di alcuni servizi sia per gli over 65 o per gli over 70.
Inoltre si evidenzia come non si possa escludere tutta la parte sanitaria legata al provvedimento e di materia strettamente regionale.
Quindi c'è la richiesta di apertuta di un Tavolo con il Governo per affrontare insieme, con spirito di leale collaborazione istituzionale, questi nodi ancora da sciogliere.
Di avviso contrario al decreto le Regioni Emilia-Romagna, Puglia, Campania e Toscana, che ritengono il Governo, vista l’urgenza, possa adottare il provvedimento nei tempi di cui alla normativa vigente, senza attendere il decorso del termine previsto dal decreto legislativo n. 281 del 1997.
La maggioranza delle Regioni auspica che il Governo, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, possa reperire le risorse necessarie per assicurare la completa attuazione del decreto, utili a garantire l’erogazione delle prestazioni e dei servizi a tutta la platea dei beneficiari.
Si ritiene comunque necessaria e opportuna l’istituzione di uno specifico Tavolo di lavoro costituito da rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome e dei Ministeri interessati, per monitorare l’attuazione del decreto e per verificare la compatibilità delle risorse finanziarie, che garantiscano la copertura a partire dal 2027. Pertanto la Conferenza delle Regioni chiede al Governo di valutare eventuali correzioni del decreto.
POSIZIONE SULLO SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO RECANTE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI POLITICHE IN FAVORE DELLE PERSONE ANZIANE, IN ATTUAZIONE DEGLI ARTICOLI 3, 4, E 5 DELLA LEGGE 23 MARZO 2023, N. 33
Intesa, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, della legge 23 marzo 2023, n. 33
Punto 1) O.d.g. Conferenza Unificata
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome esprime la mancata intesa (avviso contrario delle Regioni Emilia-Romagna, Puglia, Campania e Toscana) e ritiene che il Governo, vista l’urgenza possa adottare il provvedimento nei tempi di cui alla normativa vigente, senza attendere il decorso del termine previsto dal decreto legislativo n. 281 del 1997.
Le Regioni Emilia-Romagna, Puglia, Campania e Toscana ritengono che non sussistano i presupposti per esprimere l’intesa non solo per la mancata previsione di risorse finanziarie aggiuntive e strutturali, ma anche per l’impianto complessivo del provvedimento, manifestando la disponibilità a riformulare il testo del provvedimento insieme al Governo.
La maggioranza delle Regioni esprime preoccupazione in relazione alla possibilità di dare concreta attuazione alle disposizioni contenute nel provvedimento per le seguenti motivazioni:
- la mancata previsione di risorse finanziarie aggiuntive e strutturali inficia la portata innovativa della riforma depotenziandone l’efficacia sia nel processo di ampliamento dell'accesso ai servizi, sia nell'intensità e nella durata dei servizi offerti. Le risorse previste per la copertura del provvedimento come dettagliate dal Ministero dell’economia e delle finanze, non sono, infatti, aggiuntive e dedicate, ma si tratta di stanziamenti a valere sulle Missioni 1, 5 e 6 del PNRR e sul Fondo per le Non Autosufficienze che sono già programmati e destinati a specifici diversi interventi;
- la norma contenuta nell’articolo 2 circa la definizione della persona anziana appare critica sotto più aspetti ed in particolare è foriera di possibili ricadute sulle leggi regionali e pertanto si richiede una sua rivalutazione, anche in relazione all’articolo 40.
A tal riguardo, la maggioranza delle Regioni auspica che il Governo, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, possa reperire le risorse necessarie per assicurare la completa attuazione del presente decreto, utili a garantire l’erogazione delle prestazioni e dei servizi a tutta la platea dei beneficiari.
Si ritiene comunque necessaria e opportuna l’istituzione di uno specifico Tavolo di lavoro costituito da rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome e dei Ministeri interessati, per monitorare l’attuazione del presente decreto con riguardo al profilo economico-finanziario, nonché in relazione a eventuali esigenze organizzative e/o anche in relazione ad eventuali esigenze normative, per definire in particolare le risorse eventualmente necessarie a consentire la completa attuazione del presente decreto, anche per gli anni successivi al 2026 e in caso di criticità si impegna a rivedere nel suo complesso la normativa introdotta dal presente decreto.
Le Regioni e le Province autonome, considerato lo sforzo assunzionale che il provvedimento comporta per le Regioni e gli Ambiti territoriali sociali, chiedono inoltre al Governo un impegno ad inserire con urgenza, nel primo veicolo normativo utile, una disposizione che preveda, in analogia con quanto già previsto per gli assistenti sociali e per il personale volto a garantire il funzionamento del RUNTS, una deroga alle assunzioni delle figure professionali previste nel Piano Nazionale per la non autosufficienza 2022-2024, considerato che sono già stanziate a normativa vigente risorse pari a 20 milioni di euro per l’anno 2023 e 50 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024.
Ad ogni buon fine, si allegano le proposte emendative condivise dalle Commissioni Politiche Sociali, Salute e Infrastrutture, Mobilità e Governo del territorio della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, sulle quali si è sviluppato un ampio confronto a livello tecnico.
Roma, 29 febbraio 2024
Scarica il documento consegnato in sede di Conferenza Unificata
( gs / 29.02.24 )
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