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Regioni.it

n. 4573 - giovedì 15 febbraio 2024

Sommario
- Ragioneria Generale dello Stato: spesa statale regionalizzata
- Riordino giochi: audizione Conferenza Regioni
- Seminario CDP-Regioni: tavoli per sviluppo sostenibile territori
- DDL Montagna: gli emendamenti proposti dalle Regioni
- Centri assistenza agricola: le raccomandazioni delle Regioni
- Piattaforma unica trasparenza: osservazioni Regioni

Documento della Conferenza delle Regioni del 25 gennaio

+T -T
Piattaforma unica trasparenza: osservazioni Regioni

(Regioni.it 4573 - 15/02/2024) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome esprime parere favorevole con le osservazioni proposte ed approvate nella seduta della Conferenza Unificata.
Il documento qui riportato contiene, in particolare, la richiesta di istituire un Tavolo tecnico con l'ANAC, per approfondire le modalità di attuazione della Piattaforma unica e, più in generale, la verifica della sostenibilità degli obblighi del d.lgs. 33/2013.

POSIZIONE SUGLI SCHEMI STANDARD DI PUBBLICAZIONE AI FINI DELLA REALIZZAZIONE DELLA PIATTAFORMA UNICA DELLA TRASPARENZA
Parere, ai sensi dell’articolo 48, comma 3, del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33
Punto 7) O.d.g. Conferenza Unificata
 
La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome esprime parere favorevole con le osservazioni di seguito riportate e in particolare con la richiesta di istituire un Tavolo tecnico con ANAC, per approfondire le modalità di attuazione della Piattaforma unica e, più in generale, la verifica della sostenibilità degli obblighi del d.lgs. 33/2013.
 
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L’articolo 48 del d.lgs. 33/2013 conferisce ad ANAC il compito di redigere schemi “per l’organizzazione, la codificazione e la rappresentazione dei documenti, delle informazioni e dei dati oggetto di pubblicazione obbligatoria ai sensi della normativa vigente”. La predisposizione degli schemi, oltre a essere prevista dalla norma, costituisce un passaggio necessario per l’estensione dell’informatizzazione e il funzionamento della Piattaforma unica della trasparenza.
A tale proposito si rileva che i tempi di attivazione e le modalità di funzionamento del nuovo strumento (e quindi di implementazione da parte delle periferie) hanno un forte impatto sulle amministrazioni, proprio in ordine all’adeguamento dei loro sistemi agli schemi proposti. Essi dovrebbero quindi costituire oggetto di opportuni informazione e confronto fra ANAC e Amministrazioni.
Si tratta di 14 schemi relativi a obblighi anche molto rilevanti previsti dal d.lgs. 33/2013 (p.es. articoli 26 e 27, articolo 35, articolo 4bis…) che partono dalle medesime premesse e appaiono molto dettagliati. Lo scopo, già dichiarato dalla norma, è quello di uniformare le modalità di pubblicazione e renderle comparabili.
Gli schemi risultano ripercorrere fedelmente le previsioni normative che dettano i rispettivi obblighi di pubblicazione e contengono quindi articolati e meticolosi elenchi di adempimenti, standardizzando pertanto la attuale situazione normativa.
La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome esprime parere favorevole che, però, non può essere scisso dalla considerazione che gli schemi, proprio perché sono molto precisi, risultano essere anche molto impegnativi per le Amministrazioni, che dovranno adeguare sistemi e modalità attualmente – e già da molto tempo – utilizzati. L’adeguamento comporterà oneri e richiederà investimenti organizzativi e informatici. Ciò pone con maggior forza il tema, già molto presente nella materia “trasparenza” della sostenibilità degli obblighi.
La standardizzazione può indurre un percorso virtuoso di semplificazione, ma tale obiettivo – sempre più necessario, ma anche sempre più difficile, visto che gli adempimenti per la P.A aumentano in misura allarmante - non può essere perseguito con gli strumenti previsti dall’art 48 del d.lgs. 33/2013.
Le Regioni hanno avuto modo più volte di confrontarsi sugli obblighi di trasparenza e sugli oneri assai gravosi che essi comportano per le Amministrazioni, in particolare per quelle di ridotte dimensioni. Fra le ultime questioni esaminate, quella relativa agli obblighi di trasparenza nella materia dei contratti pubblici con nuovi pesanti obblighi e la necessità di rilevanti investimenti di tecnologia e risorse umane.
Quindi non appare improprio sottolineare il peso degli adempimenti di pubblicazione e la forte sproporzione fra l’impegno richiesto alle Amministrazioni e il desiderato incremento della trasparenza effettiva.
Il tema che si pone sempre più urgentemente – e la stessa stesura degli schemi, così articolata, lo conferma e lo dimostra molto bene – è ancora quello della semplificazione normativa del d.lgs. 33/2013, riducendo il perimetro degli obblighi e considerando anche le peculiarità proprie di alcune realtà, come le Regioni a Statuto speciale. Riduzione di obblighi e loro reale semplificazione appaiono ineludibili, considerato che la Sezione Amministrazione trasparente dei siti istituzionali risulta, normalmente, poco navigata poiché di difficile utilizzo fra la congerie delle informazioni disponibili.
A tali criticità l’adozione degli schemi non può, né si propone di trovare soluzioni, che spettano invece al superiore livello normativo.
Più grave ancora risulta la conseguente, inevitabile impossibilità di esercitare da parte del pubblico quel controllo diffuso che l’articolo 1 del d. lgs. 33/2013 pone come prioritario obiettivo della trasparenza intesa come accessibilità totale e quindi come prima misura di prevenzione della corruzione. È manifesta, infatti, l’impossibilità di ricavare dalle pubblicazioni in AT una valutazione e un giudizio sull’adeguatezza o meno dei processi decisionali in atto nell’Amministrazione e sulla bontà o meno dei risultati della sua gestione.
Pertanto, alla luce di ciò, si esprime parere favorevole con la richiesta di istituire un Tavolo tecnico con ANAC, per approfondire le modalità di attuazione della Piattaforma unica e, più in generale, la verifica della sostenibilità degli obblighi del d.lgs. 33/2013.
 
Roma, 25 gennaio 2024

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( red / 15.02.24 )
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