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Indice Nazionale dei Domicili Digitali
Documento del 9 novembre
(Regioni.it 4560 - 19/12/2023) Nel corso della Conferenza delle Regioni del 9 novembre è stato approvato un documento sull'Indice Nazionale dei Domicili Digitali. Si tratta di una posizione congiunta, che vede insieme Conferenza Regioni e Anci che è stata inoltrata al Dipartimento per la trasformazione digitale e l'Agenzia per l'Italia Digitale. Di seguito il documento:
POSIZIONAMENTO SULL’INDICE NAZIONALE DEI DOMICILI DIGITALI (INAD), EX ART. 6-QUATER, COMMA 1 DEL CAD E SEND (PND - PIATTAFORMA NOTIFICHE DIGITALI)
Come noto, dal 6 luglio 2023 è operativo l’Indice nazionale dei Domicili Digitali (INAD), previsto dall’art. 6-quater, comma 1 del CAD, la cui attivazione porta a regime il sistema dei pubblici registri dei domicili digitali e comporta, per tutte le PP.AA., ai fini del riconoscimento del valore legale delle comunicazioni inviate, l’obbligo di previa verifica anche dei domicili ivi iscritti.
L’attivazione di tale registro consente, tra l’altro, anche il pieno esercizio della Piattaforma Notifiche Digitali (oggi SEND), per la quale è stato comunque introdotto un periodo transitorio (art. 26, comma 22-bis, del D.L. n. 76/2020) fino al 30 novembre 2023, durante il quale il gestore della piattaforma SEND invia copia cartacea dell’atto/documento e avviso di avvenuta ricezione, sempre cartaceo ai soggetti privi di domicilio digitale.
In generale, rispetto al funzionamento di INAD, si segnalano alcuni punti di attenzione sui quali appare necessario un approfondimento tecnico:
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il sistema attuale di dialogo con PDND per l'integrazione diretta con INAD - nel caso in cui l’Amministrazione non preveda l’utilizzo del servizio SEND - prevede ancora un tetto massimo di chiamate per ogni Ente (max 10.000 chiamate al giorno per Ente, con tetto di 1.000 nominativi a chiamata per le interrogazioni massive asincrone che però necessitano di ulteriori chiamate per la verifica dello stato delle richieste) che non risulta compatibile con il numero di notifiche, e le relative chiamate, che l’Ente stesso deve processare/effettuare ogni giorno, e con la possibile variabilità dei contenuti degli indirizzi dei cittadini eventualmente presenti nell’indice INAD stesso. Le Linee guida INAD, infatti, in merito all'estrazione dati indicano che l'acquisizione dei domicili digitali deve essere effettuata nel momento stesso in cui si intende utilizzarli, e tali dati devono essere cancellati subito dopo essere stati utilizzati, nel rispetto del principio di limitazione della conservazione;
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le modalità di ricerca del destinatario direttamente in INAD, che al momento consentono di utilizzare come unica chiave disponibile il codice fiscale (dato non sempre a disposizione, e soggetto anche a errori). Qualora questa chiave non fosse nella disponibilità della PA, sarebbe opportuno prevedere la possibilità di avviare la ricerca anche tramite la PEC del destinatario, eventualmente già in possesso della PA mittente;
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le prime Amministrazioni che hanno chiesto l’attivazione delle API INAD, pur in via sperimentale, hanno rilevato tempi di avvio in produzione non compatibili con le tempistiche di sviluppo delle integrazioni dei diversi gestionali entro la scadenza prevista.
Inoltre, per dare certezza e affidabilità alla ricerca/verifica, sul portale INAD, dell'esistenza di un domicilio digitale, si suggerisce che la verifica del dato storico attualmente presente venga integrata ed automatizzata, in modo che, nel momento in cui viene effettuata una consultazione, sia automaticamente reso disponibile (e scaricabile) un report da cui risulti la data a partire dalla quale il domicilio digitale risulta attivo, evitando macchinose ricerche a data fissa prive di report scaricabile, come previsto dall'attuale versione.
Le criticità sopra evidenziate, qualora non risolte, potrebbero produrre un aumento del contenzioso, con conseguenze anche economiche per gli Enti, vanificando gli effetti positivi di una misura importante di semplificazione e di aumento di efficienza.
Con la presente, pertanto, nell’ottica di ottimizzare gli sforzi per il raggiungimento dei comuni obiettivi, si chiede al Dipartimento per la trasformazione digitale (DTD) e all’Agenzia per l’Italia digitale (AGID) di dare un cortese riscontro alle richieste di chiarimento sopra espresse, allo scopo di consentire alle PP.AA. la corretta implementazione di questo percorso di digitalizzazione, valutando di fornire aggiornamenti relativi all’emanazione del decreto previsto dall’art. 3-bis, comma 3-bis del CAD, il cui schema è stato approvato in sede di Conferenza Unificata il 28 settembre 2022.
Si chiede, infine, la disponibilità ad un incontro di approfondimento sulla fattibilità, su larga scala, dell’integrazione con SEND e con INAD, che coinvolga referenti della Commissione per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e di ANCI.
( gs / 19.12.23 )
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