(Regioni.it 4548 - 31/10/2023) "La manovra, nella sua completezza, mi sembra una manovra responsabile. Penso che il paese abbia bisogno di scelte incisive e di responsabilità". La  legge di bilancio arriva in Parlamento e solo dopo che il testo sarà pubblicato si potrà dare un giudizio definitivo sulla manovra economica e sull'entità dei singoli provvedimenti.

Le misure siglate dalla Conferenza delle Regioni con il Governo sono positive, ma si attende di vedere il testo integrale per avere il quadro completo delle misure previste dalla manovra economica. Lo spiega il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, che aggiunge: “Quando vedrò il testo definitivo, lo commenterò. Ho visto diverse bozze, ho fatto per dieci anni il parlamentare e so come funziona, so che prima del testo definitivo c'è un percorso da fare.
Per ora l'unica certezza è il patto che come Regioni abbiamo stilato con il Governo: abbiamo messo più di tre miliardi per la sanità, oltre ai due miliardi e 200 milioni già previsti dalla precedente legge di bilancio siamo a cinque e 200 milioni, una cifra importante”.
Si tratta di un aumento del Fondo Sanitario Nazionale pari nel 2024 a 5,2 miliardi. 

Fedriga quindi spiega come nell’accordo Governo-Regioni ci sia anche “il ristoro al pregresso del trasporto pubblico locale, dunque sono misure importanti che abbiamo siglato e su quello c'è certezza, sul resto, vediamo”.
Fedriga evidenzia anche il problema della mancanza di medici ed operatori sanitari: "E' gia' stata aumentata del 30 per cento la possibilita' di accedere ai corsi di formazione per quanto riguarda le professioni sanitarie, ma eliminare il numero chiuso del tutto vuol dire rischiare di creare dei danni. Si rischia di non formare e, inoltre, di spopolare invece le facolta' infermieristiche. I nostri dati, come Conferenza delle Regioni, dicono che dal 2027 avremo un numero sufficiente di medici ma, invece, continueranno a mancare gli infermieri. Non dobbiamo fare annunci, ma costruire la sanita' guardando ai prossimi cinque o dieci anni, per non trovarci con l'eredita' che hanno lasciato a noi".

Per quanto riguarda invece le riforme istituzionali, Fedriga evidenzia come “sul premierato” si stia lavorando augurandosi che “si possa chiudere il prima possibile, e non lo dico semplicemente per una preferenza personale, ma perché un Paese che ha visto in questi anni l'instabilità costante dei governo è un Paese debole che non è in grado di difendere gli interessi nazionali nei contesti internazionali”.

"Basti pensare – afferma Fedriga - che ci sono ministri o presidenti dei consigli dei diversi Paesi europei che hanno una conoscenza pluriennale, e invece l'Italia deve ogni volta ricominciare tutto daccapo, e questo è estremamente complicato".

Mentre sull'ipotesi di un terzo mandato per i presidenti delle Regioni, Fedriga dichiara che "è una cosa che è stata tematizzata più volte, ci sarà una discussione in maggioranza, però io penso che il principio per il quale siano i cittadini a poter scegliere sia il migliore, è questo il principio più democratico che ci possa essere”.