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Manovra e risorse sanità
(Regioni.it 4545 - 20/10/2023) Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, rileva che l'ammontare delle nuove risorse inserite nella legge di bilancio per la sanità "era una minima parte di quanto necessario".
"E' una boccata di ossigeno, ma ancora siamo davvero nelle condizioni di dover avere altre risorse se vogliamo mantenere il sistema sanitario così com'è".
Quindi Giani aggiunge che "si tratta di 3 miliardi, ma poi 2,2 miliardi sono vincolati a quelli che sono i contratti che giustamente sono stati firmati, quindi viene messo l'indicazione 3 miliardi ma in realtà sono ottocento milioni perché 2,2 miliardi sono semplicemente l'adeguamento dei contratti al personale della sanità.
Degli altri 800 milioni dividetelo in 20 Regioni, significa 45-50 milioni per la Toscana. Per un bilancio di 7,993 miliardi, 50 milioni significano sostanzialmente nulla. Li utilizzeremo per pagare gli straordinari e abbattere le liste d'attesa.
Stiamo incominciando ad arrivare a fine anno e quindi a fare dei bilanci, è enormemente aumentata la spesa farmaceutica ed io non mi sento nemmeno di frenarla, perché vediamo che la spesa farmaceutica corrisponde al costo maggiore dei nuovi farmaci".
Per il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, sul fondo sanitario nazionale evidenzia che le Regioni avevano chiesto "almeno quattro miliardi di euro per i prossimi tre anni. I prossimi tre anni saranno tre miliardi in più l'anno prossimo, un miliardo in più l'anno successivo, 200 milioni l'anno successivo ancora, cioè poco più di quattro miliardi in tre anni".
“È un primo passo nella giusta direzione condiviso con tutte le Regioni, ma ovviamente nessuno può pensare che con questa manovra si sia già risolto il tema della sostenibilità del sistema sanitario nazionale”, afferma Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna e Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni.
“Occorre che Governo e Regioni continuino a lavorare insieme - aggiunge Donini - per salvare la sanità pubblica e universalistica”.
"E' una boccata di ossigeno, ma ancora siamo davvero nelle condizioni di dover avere altre risorse se vogliamo mantenere il sistema sanitario così com'è".
Quindi Giani aggiunge che "si tratta di 3 miliardi, ma poi 2,2 miliardi sono vincolati a quelli che sono i contratti che giustamente sono stati firmati, quindi viene messo l'indicazione 3 miliardi ma in realtà sono ottocento milioni perché 2,2 miliardi sono semplicemente l'adeguamento dei contratti al personale della sanità.
Degli altri 800 milioni dividetelo in 20 Regioni, significa 45-50 milioni per la Toscana. Per un bilancio di 7,993 miliardi, 50 milioni significano sostanzialmente nulla. Li utilizzeremo per pagare gli straordinari e abbattere le liste d'attesa.
Stiamo incominciando ad arrivare a fine anno e quindi a fare dei bilanci, è enormemente aumentata la spesa farmaceutica ed io non mi sento nemmeno di frenarla, perché vediamo che la spesa farmaceutica corrisponde al costo maggiore dei nuovi farmaci".
Per il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, sul fondo sanitario nazionale evidenzia che le Regioni avevano chiesto "almeno quattro miliardi di euro per i prossimi tre anni. I prossimi tre anni saranno tre miliardi in più l'anno prossimo, un miliardo in più l'anno successivo, 200 milioni l'anno successivo ancora, cioè poco più di quattro miliardi in tre anni".
“È un primo passo nella giusta direzione condiviso con tutte le Regioni, ma ovviamente nessuno può pensare che con questa manovra si sia già risolto il tema della sostenibilità del sistema sanitario nazionale”, afferma Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna e Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni.
“Occorre che Governo e Regioni continuino a lavorare insieme - aggiunge Donini - per salvare la sanità pubblica e universalistica”.
( red / 20.10.23 )
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