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Demanio marittimo: necessaria riforma
(Regioni.it 4521 - 16/06/2023) Per quanto riguarda la questione delle concessioni balneari le Regioni chiedono di poter avere, all'interno del tavolo tecnico nazionale consultivo in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali, un ruolo ancora più forte: “il nostro obiettivo – spiega il coordinatore della commissione della Conferenza delle Regioni al Demanio marittimo, Marco Scajola (assessore Liguria) - è allargare la presenza delle Regioni, con più figure tecniche anziché una, come previsto finora. Questo alla luce delle che i territori possono mettere in campo nel coordinare tutte le informazioni che saranno fondamentali per arrivare ad una normativa nazionale in materia".
Le Regioni condividono che "sia necessaria una riforma del demanio marittimo, come richiesto ormai da anni", aggiunge, "ma i tempi sono sempre più stretti, quindi abbiamo ribadito la volontà di massima collaborazione da parte delle Regioni per dare un contributo concreto ai lavori del tavolo nazionale, che ha apprezzato il lavoro fatto sulle mappature, che è elemento di partenza per ogni tipo di considerazione e programmazione".
Una riforma nazionale, conclude, "non può non passare dal contributo e dagli elementi che possono arrivare da Regioni e Comuni. Continueremo ad offrire la massima collaborazione, ma vogliamo ribadire e sottolineare che ogni decisione che il Governo dovrà assumere nei prossimi dovrà tenere conto delle storicità della nostra cultura balneare, delle oltre 30.000 imprese che operano sulle nostre coste e della necessità di tutelare il lavoro".
"Il Friuli Venezia Giulia - precisa Callari - ha già da tempo svolto i suoi 'compiti per casa' sulla mappatura delle aree demaniali. Bisogna dire basta a chi vuole buttare la palla in tribuna perché è arrivato il momento di prendere delle decisioni chiare in un settore importante per l'economia dell'intero Paese", afferma l'assessore del Friuli Venezia Giulia, Sebastiano Callari, a margine della tavolo interregionale degli assessori al Demanio marittimo.
"Sono stati illustrati i passaggi compiuti al tavolo interministeriale – riferisce Callari - dal quale è emerso per l'ennesima volta la necessità di accelerare i tempi per il completamento della mappatura delle concessioni demaniali esistenti", "atto propedeutico alla definizione dei criteri per la determinazione della sussistenza o meno della scarsità della risorsa disponibile e, di conseguenza, l'applicazione o meno della direttiva Bolkestein". In sostanza, aggiunge Callari, "ci siamo trovati a dover discutere una cosa su cui ci stiamo confrontando da tempo con i governi che si sono susseguiti. Tutte le Regioni hanno già fornito questi dati".
Secondo Callari, "una pubblica amministrazione deve poter dare certezza a imprenditori e funzionari. Dal canto nostro abbiamo provveduto in alcuni casi a rinnovare alcune concessioni, pubblicando le richieste degli interessati e provvedendo al rilascio della concessione laddove nessun altro ha manifestato il suo interesse per lo stesso sito. Dove invece sono state avanzate più richieste, abbiamo predisposto le procedure di gara, stoppate poi dal Governo".
"Sono stati illustrati i passaggi compiuti al tavolo interministeriale – riferisce Callari - dal quale è emerso per l'ennesima volta la necessità di accelerare i tempi per il completamento della mappatura delle concessioni demaniali esistenti", "atto propedeutico alla definizione dei criteri per la determinazione della sussistenza o meno della scarsità della risorsa disponibile e, di conseguenza, l'applicazione o meno della direttiva Bolkestein". In sostanza, aggiunge Callari, "ci siamo trovati a dover discutere una cosa su cui ci stiamo confrontando da tempo con i governi che si sono susseguiti. Tutte le Regioni hanno già fornito questi dati".
Secondo Callari, "una pubblica amministrazione deve poter dare certezza a imprenditori e funzionari. Dal canto nostro abbiamo provveduto in alcuni casi a rinnovare alcune concessioni, pubblicando le richieste degli interessati e provvedendo al rilascio della concessione laddove nessun altro ha manifestato il suo interesse per lo stesso sito. Dove invece sono state avanzate più richieste, abbiamo predisposto le procedure di gara, stoppate poi dal Governo".
( gs / 16.06.23 )
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