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Vino: dal 2 al 5 aprile Vinitaly
(Regioni.it 4489 - 31/03/2023) Il Comitato delle Regioni europee (CdR) fa sue le richieste dell’Italia contro sull’introduzione delle etichette sui vini per la nocività alla salute, quindi contro la proposta dell'Irlanda. La questione sarà inserita anche alla prossima "plenaria" del CdR.
Intanto il 2 aprile apre Vinitaly, la principale manifestazione del settore a livello internazionale.
"Il governo irlandese secondo me ha fatto un passo improvvido, ma l'errore l'ha commesso la Commissione europea con il suo assordante silenzio", dichiara l'assessore all'Agricoltura della regione Campania, Nicola Caputo, a Bruxelles a margine della riunione della commissione risorse naturali (Nat) del Comitato europeo delle Regioni (CdR): "Dobbiamo distinguere l'eccesso di consumo di alcool dal consumo moderato, così come dobbiamo distinguere i superalcolici dal vino e dalla birra" e "penso che una corretta informazione sia la chiave di interpretazione giusta per affrontare anche il tema dell'alcolismo" parlando piuttosto di "consumo intelligente".
"Il governo irlandese secondo me ha fatto un passo improvvido, ma l'errore l'ha commesso la Commissione europea con il suo assordante silenzio", dichiara l'assessore all'Agricoltura della regione Campania, Nicola Caputo, a Bruxelles a margine della riunione della commissione risorse naturali (Nat) del Comitato europeo delle Regioni (CdR): "Dobbiamo distinguere l'eccesso di consumo di alcool dal consumo moderato, così come dobbiamo distinguere i superalcolici dal vino e dalla birra" e "penso che una corretta informazione sia la chiave di interpretazione giusta per affrontare anche il tema dell'alcolismo" parlando piuttosto di "consumo intelligente".
Solo per la regione Campania sono presenti 220 aziende e 1500 etichette. La Regione Campania per la 55° edizione del Vinitaly, in programma a Verona dal 2 al 5 aprile, rinnova il proprio padiglione presentando "Terra di vino, storia e passione" in rappresentanza di tutti i suoi territori.
Così la regione Toscana a Vinitaly esalta l'export da primato. In dieci anni le esportazioni dei vini sono cresciute del 78% toccando, nel 2022, la cifra record di 1,2 miliardi di euro, più di un terzo del totale del valore di tutti i prodotti del Made in Tuscany agricolo ed agroalimentare sono venduti oltre i confini nazionali. Il vino si conferma il prodotto più esportato ed il più amato del paniere regionale con il 74% delle bottiglie spedite nei paesi extra Ue su tutti Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Giappone e Cina.
In Sardegna sono 72 le aziende del settore vitivinicolo che prenderanno parte, quest’anno, alla 55esima edizione del Vinitaly, la prestigiosa manifestazione fieristica del vino e dei distillati in programma a Verona dal 2 al 5 aprile.
“In Sardegna – afferma il Presidente della Regione, Christian Solinas – la vite e il vino sono presenti da circa 5.000 anni. Il nostro territorio, caratterizzato dal gioco delle altitudini, dalla varietà di terreni e climi, e dal grande patrimonio di vitigni autoctoni, unitamente al fatto che la Sardegna non ha subito, se non in minima parte, l’invasione dei vitigni internazionali, ha conferito alla nostra Isola una caratteristica di biodiversità che è la principale risorsa della vitivinicoltura sarda. Il nostro territorio consente produzioni enologiche peculiari, spesso di nicchia, che conquistano i mercati internazionali. Sono sempre più numerose – sottolinea il Presidente – le cantine che si affacciano sul mercato, riscontrando grande apprezzamento. Il Vinitaly rappresenta così un’eccezionale vetrina per le nostre produzioni, che si fanno emblema dei forti valori identitari della Sardegna nel mondo”.
Anche la Regione Lazio è al Vinitaly: “Il Vinitaly è la più grande manifestazione vinicola a livello nazionale - ha dichiarato il Presidente Rocca - e il Lazio sarà presente con un padiglione molto importante, di circa 1800 metri quadrati. Per la nostra Regione è fondamentale il settore agroalimentare: far conoscere sempre di più i nostri prodotti e il lavoro che le nostre aziende stanno portando avanti sul tema della sostenibilità. L’agroalimentare, infatti, è uno dei settori-chiave per il Lazio, in quanto rappresenta un patrimonio molto importante non soltanto sotto l’aspetto economico, ma anche culturale. La sfida sarà quella di affacciarsi a nuove quote di un mercato che solo al Vinitaly genera 4 miliardi di ordini”.
Le aziende viticole laziali sono 19.000 con una produzione media annua di 1 milione di quintali di uva mentre le cantine sono 450 con una produzione media annua di 800 mila litri di vino (75% bianchi e 25% rossi) di cui il 70% rivendicato a DO/IG regionale.
Annuncia un’edizione da record il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia: “I dati parlano chiaro. Il Veneto è la regione dove si produce più vino in Italia e quella che esporta di più nel mondo. In una superficie viticola che ha raggiunto quasi i 100mila ettari abbiamo chiuso l’annata con 12 milioni di ettolitri di vino e un fatturato da record di 2,84 miliardi di euro. Una crescita del +13,4% rispetto al 2021- prosegue il Presidente -. Sono indicatori di un comparto produttivo che intende continuare a imporsi per la qualità di un prodotto di cui il territorio è il miglior brand. Bisogna sottolineare che sono numeri raggiunti nonostante le numerose criticità, dalla siccità alla crisi energetica passando al rincaro dei costi delle materie prime. Ancora una volta, però, diamo la conferma che il vino è uno dei fattori più importanti della nostra economia e il lavoro di agricoltori e imprese contribuisce alla crescita del comparto”.
In Sardegna sono 72 le aziende del settore vitivinicolo che prenderanno parte, quest’anno, alla 55esima edizione del Vinitaly, la prestigiosa manifestazione fieristica del vino e dei distillati in programma a Verona dal 2 al 5 aprile.
“In Sardegna – afferma il Presidente della Regione, Christian Solinas – la vite e il vino sono presenti da circa 5.000 anni. Il nostro territorio, caratterizzato dal gioco delle altitudini, dalla varietà di terreni e climi, e dal grande patrimonio di vitigni autoctoni, unitamente al fatto che la Sardegna non ha subito, se non in minima parte, l’invasione dei vitigni internazionali, ha conferito alla nostra Isola una caratteristica di biodiversità che è la principale risorsa della vitivinicoltura sarda. Il nostro territorio consente produzioni enologiche peculiari, spesso di nicchia, che conquistano i mercati internazionali. Sono sempre più numerose – sottolinea il Presidente – le cantine che si affacciano sul mercato, riscontrando grande apprezzamento. Il Vinitaly rappresenta così un’eccezionale vetrina per le nostre produzioni, che si fanno emblema dei forti valori identitari della Sardegna nel mondo”.
Anche la Regione Lazio è al Vinitaly: “Il Vinitaly è la più grande manifestazione vinicola a livello nazionale - ha dichiarato il Presidente Rocca - e il Lazio sarà presente con un padiglione molto importante, di circa 1800 metri quadrati. Per la nostra Regione è fondamentale il settore agroalimentare: far conoscere sempre di più i nostri prodotti e il lavoro che le nostre aziende stanno portando avanti sul tema della sostenibilità. L’agroalimentare, infatti, è uno dei settori-chiave per il Lazio, in quanto rappresenta un patrimonio molto importante non soltanto sotto l’aspetto economico, ma anche culturale. La sfida sarà quella di affacciarsi a nuove quote di un mercato che solo al Vinitaly genera 4 miliardi di ordini”.
Le aziende viticole laziali sono 19.000 con una produzione media annua di 1 milione di quintali di uva mentre le cantine sono 450 con una produzione media annua di 800 mila litri di vino (75% bianchi e 25% rossi) di cui il 70% rivendicato a DO/IG regionale.
Annuncia un’edizione da record il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia: “I dati parlano chiaro. Il Veneto è la regione dove si produce più vino in Italia e quella che esporta di più nel mondo. In una superficie viticola che ha raggiunto quasi i 100mila ettari abbiamo chiuso l’annata con 12 milioni di ettolitri di vino e un fatturato da record di 2,84 miliardi di euro. Una crescita del +13,4% rispetto al 2021- prosegue il Presidente -. Sono indicatori di un comparto produttivo che intende continuare a imporsi per la qualità di un prodotto di cui il territorio è il miglior brand. Bisogna sottolineare che sono numeri raggiunti nonostante le numerose criticità, dalla siccità alla crisi energetica passando al rincaro dei costi delle materie prime. Ancora una volta, però, diamo la conferma che il vino è uno dei fattori più importanti della nostra economia e il lavoro di agricoltori e imprese contribuisce alla crescita del comparto”.
( gs / 31.03.23 )
Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
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