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Siccità: preoccupazione per un'estate critica
(Regioni.it 4462 - 21/02/2023) La siccità sta colpendo l’Italia e in particolare alcune regioni. Le Alpi sono senza neve e gli Appennini rischiano lo scioglimento rapido.
Piogge e nevicate sono state assenti in Veneto in tutta la prima metà di febbraio. Fino al 15 del mese, riferisce l'Arpav, sono caduti mediamente sul territorio regionale 0,5 millimetri di precipitazione, quando il valore medio (1994-2022) è di 60 millimetri, e quello media della prima metà di febbraio è di 48 millimetri. Gli apporti meteorici osservati, spiegano i tecnici dell'agenzia ambientale, sono stati finora determinati da fenomeni di condensazione o di rugiada. Il 73% delle stazioni operative sul Veneto ha registrato precipitazioni inferiori a 1 millimetro; più di metà delle stazioni ha registrato apporti nulli. Solo su un limitato settore delle Dolomiti settentrionali sono state osservate deboli precipitazioni a carattere nevoso - tra il 3 e il 6 febbraio - con apporti massimi, sul Falzarego e sul Pordoi, di 9 millimetri
Anche la regione Valle d’Aosta è nella stessa situazione preoccupante. L'allarme per un'estate di siccità eccezionale torna a farsi sentire, con le ultime rilevazioni di acqua stoccata nella neve delle Alpi che certificano per il secondo anno consecutivo un record in negativo. "La situazione è preoccupante perché del tutto simile allo scorso anno - spiega Edoardo Cremonese, ricercatore dell'Arpa Valle d'Aosta - che già si è configurato come molto difficile con i valori minimi degli ultimi 20 anni. In questo momento in Valle d'Aosta abbiamo rilevazioni che vanno dai 340 ai 370 milioni di metri cubi di acqua stoccata nella neve. Un terzo di quello che dovrebbe essere, un quadro peggiore rispetto alla media nazionale". Tutto il Nord Italia, "e in particolare il Nord occidentale è in crisi", aggiunge Cremonese. Fattore che "incide profondamente sul grande bacino del Po: il 60%-70% delle sue acque deriva dalla neve, di conseguenza se hai un deficit in tutte le Alpi il bacino è in crisi", precisa.
Situazione critica in Emilia-Romagna."Il problema esiste, la situazione è critica in maniera differente sul territorio, ma non è drammatica. E' chiaro che se tra fine febbraio e marzo non dovesse piovere, allora, il quadro si complicherà ulteriormente". A fare il punto sulla siccità e sullo stato del fiume Po è il segretario generale dell'Autorità distrettuale del Grande Fiume, Alessandro Bratti. Sulle Alpi è mancato il manto nevale e quest'anno il quadro è ancora più particolare, perché è a valle di un altro anno già complicato". La neve, invece, in Appennino c'è, ma "se si dovesse sciogliere tutta adesso con l'aumento delle temperature, allora il rischio è quello di arrivare a maggio con forte richiesta ma senza acqua a sufficienza".
Mentre in Basilicata non si riscontrano particolari problemi. Se il Nord Italia, infatti, e' gia' senz'acqua es ervirebbe un intero mese di pioggia per tornare alla normalita' e garantire le produzioni agricole primaverili ed estive, la Basilicata guarda positivamente la situazione attuale degli invasi che contengono in totale oltre 30 milioni di metri cubi di acqua in piu' rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Dai dati forniti dall'Ente per lo Sviluppo dell'Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia, il maggior incremento di risorsa idrica lo si registra nell'invaso di Montecotugno a Senise (Potenza), il piu' grande in terra battuta d'Europa. Qui attualmente sono invasati oltre 274 milioni di metri cubi, piu' del doppio di cinque anni fa, 14 in piu' rispetto ad un anno fa. Nella diga del Pertusillo sono contenuti 88 milioni di metri cubi di acqua, 8 in piu' rispetto a dodici mesi fa. Quasi 53 milioni di metri cubi, invece, quelli presenti nell'invaso di San Giuliano, alle porte di Matera, 8 in piu' nel raffronto con lo stesso periodo del 2022.
Mentre in Basilicata non si riscontrano particolari problemi. Se il Nord Italia, infatti, e' gia' senz'acqua es ervirebbe un intero mese di pioggia per tornare alla normalita' e garantire le produzioni agricole primaverili ed estive, la Basilicata guarda positivamente la situazione attuale degli invasi che contengono in totale oltre 30 milioni di metri cubi di acqua in piu' rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Dai dati forniti dall'Ente per lo Sviluppo dell'Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia, il maggior incremento di risorsa idrica lo si registra nell'invaso di Montecotugno a Senise (Potenza), il piu' grande in terra battuta d'Europa. Qui attualmente sono invasati oltre 274 milioni di metri cubi, piu' del doppio di cinque anni fa, 14 in piu' rispetto ad un anno fa. Nella diga del Pertusillo sono contenuti 88 milioni di metri cubi di acqua, 8 in piu' rispetto a dodici mesi fa. Quasi 53 milioni di metri cubi, invece, quelli presenti nell'invaso di San Giuliano, alle porte di Matera, 8 in piu' nel raffronto con lo stesso periodo del 2022.
( gs / 21.02.23 )
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