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Schillaci su politiche sanitarie
(Regioni.it 4460 - 17/02/2023) “Già dal 2001 le regioni hanno un ruolo fondamentale nella gestione della Sanità. Tanto che una percentuale del loro bilancio tra il 70 e l'85 per cento è dedicato alla Sanità”, spiega il ministro della Salute Orazio Schillaci, sottolineando che "accanto al problema economico, abbiamo bisogno di nuovi modelli organizzativi".
"Le liste d'attesa sono un problema annoso della nostra Nazione, si ripropone ciclicamente ad intervalli annuali o semestrali. Questo vuol dire che oltre ad avere più fondi, e li abbiamo messi nell'ultimo Milleproroghe, per abbattere le liste d'attesa bisogna anche saperle gestire bene, cioè bisogna come prima cosa guardare all'appropriatezza; secondo, non chiuderle; terzo, mettere a disposizione del cittadino sia la sanità pubblica sia quella privata convenzionata, allargando l'offerta che è disponibile nei centri di prenotazione".
"Uno dei primi atti che ho fatto da ministro è stato quello di mandare i Nas a verificare la situazione dei 'medici gettonisti', perché rappresenta una priorità che abbiamo subito preso a cuore. Trovo allucinante, passatemi il termine, che in uno stesso ospedale ci sia chi percepisca il triplo di chi è assunto. Sicuramente interverremo con provvedimenti legislativi".
"Quello che vediamo- aggiunge Schillaci- è il risultato di una politica che negli anni ha fatto ammettere troppi pochi studenti ai corsi di laurea in Medicina. Oggi paghiamo quello che è stato sbagliato nella programmazione degli ultimi 10 anni".
Ora dobbiamo cercare di rendere "più attrattive alcune specialità, come la medicina di emergenza e urgenza e il pronto soccorso. Abbiamo su questo istituito un tavolo al ministero". Infine, sempre per Schillaci, mancano "tragicamente, più dei medici, gli infermieri. È un'emergenza su cui stiamo lavorando".
Schillaci affronta anche il tema dell’Autonomia differenziata: “Purtroppo ci sono oggi molte differenze tra regioni. Nel 2023 è inaccettabile che le aspettative di vita dipendano dal livello di istruzione, da quanto si guadagna e da dove si nasce".
Secondo Schillaci se “una regione rappresenta un modello virtuoso possa diventare da esempio per altre ma dobbiamo assicurare a tutti, specie in sanità, le stesse possibilità, indipendentemente da dove si nasce".
Non è solo un problema di risorse: "È chiaro che è importante averle, ma conta anche come si sfruttano i fondi e il ruolo del ministero deve essere quello di guida per le regioni, per costruire modelli virtuosi di management sanitario e aiutare le realtà più in difficoltà”.
Il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, interviene sull'autonomia differenziata, sottolinenado che bisogna fare attenzione: "siamo arrivati a un punto limite oltre il quale c'e' la rottura dell'unita' nazionale".
"Se il Dl approvato dal governo continua a parlare di residuo fiscale, l'Italia e' perduta. Il pericolo vero e mortale e' di ritrovarci da qui a pochi mesi con regioni autorizzate ad approvare contratti integrativi per la sanita' e scuola. A quel punto l'Italia non e' piu' l'Italia e sarebbe piu' corretto dire che il tema del mezzogiorno e' fuori dall'agenda politica del paese".
Il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, interviene sull'autonomia differenziata, sottolinenado che bisogna fare attenzione: "siamo arrivati a un punto limite oltre il quale c'e' la rottura dell'unita' nazionale".
"Se il Dl approvato dal governo continua a parlare di residuo fiscale, l'Italia e' perduta. Il pericolo vero e mortale e' di ritrovarci da qui a pochi mesi con regioni autorizzate ad approvare contratti integrativi per la sanita' e scuola. A quel punto l'Italia non e' piu' l'Italia e sarebbe piu' corretto dire che il tema del mezzogiorno e' fuori dall'agenda politica del paese".
( gs / 17.02.23 )
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