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Accorpamento scuole: Toscana ricorre alla Consulta
(Regioni.it 4459 - 16/02/2023) Dopo la regione Campania anche la Toscana annuncia che farà ricorso davanti alla Corte Costituzionale sul provvedimento di accorpamento delle scuole.
"In giunta regionale - spiega il presidente Eugenio Giani - abbiamo deciso di proporre ricorso alla Corte Costituzionale contro quella norma della finanziaria, approvata nel mese di dicembre dal Governo, sugli accorpamenti scolastici. Questo significa che in Toscana gli accorpamenti portano a una riduzione del personale di circa 40 unità tra le figure di vertice oltre che il personale e funzionari di alto livello nelle segreterie. E' evidente che con 40 direttori in meno si vanno ad accorpare istituti".
Giani ricorda di aver già preso posizione, evidenziando che "soprattutto nelle zone interne l'accorpamento di istituti va a pregiudicare la stessa capacità di svolgere un servizio scolastico adeguato nelle aree della Toscana diffusa, e questo pregiudica la funzionalità, l'efficienza, il servizio".
"Col ricorso alla Corte costituzionale - prosegue Giani - vogliamo dire che la scuola pubblica non può essere penalizzata e ridimensionata, non può essere considerata oggetto di tagli in un momento in cui le Regioni come la Toscana hanno bisogno di offrire più qualità e quantità di servizio scolastico proprio nelle aree più disagiate".
Giani quindi chiede al Governo più risorse per la scuola: "Se c'è bisogno di risorse per poter consentire di lasciare inalterato il numero dei dirigenti e dei direttori didattici, questa è una priorità. Sulla legge finanziaria c'erano 35 miliardi, perché le maggiori insufficienze le abbiamo viste proprio su scuola e sanità? Alla sanità ne sono stati dedicati 2 miliardi, nella scuola ancora meno e il risultato è questo".
Giani ricorda di aver già preso posizione, evidenziando che "soprattutto nelle zone interne l'accorpamento di istituti va a pregiudicare la stessa capacità di svolgere un servizio scolastico adeguato nelle aree della Toscana diffusa, e questo pregiudica la funzionalità, l'efficienza, il servizio".
"Col ricorso alla Corte costituzionale - prosegue Giani - vogliamo dire che la scuola pubblica non può essere penalizzata e ridimensionata, non può essere considerata oggetto di tagli in un momento in cui le Regioni come la Toscana hanno bisogno di offrire più qualità e quantità di servizio scolastico proprio nelle aree più disagiate".
Giani quindi chiede al Governo più risorse per la scuola: "Se c'è bisogno di risorse per poter consentire di lasciare inalterato il numero dei dirigenti e dei direttori didattici, questa è una priorità. Sulla legge finanziaria c'erano 35 miliardi, perché le maggiori insufficienze le abbiamo viste proprio su scuola e sanità? Alla sanità ne sono stati dedicati 2 miliardi, nella scuola ancora meno e il risultato è questo".
( red / 16.02.23 )
Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
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