Sommario3
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Sanità: monitoraggio Lea 2020

(Regioni.it 4456 - 10/02/2023) Il Ministero della Salute ha pubblicato il monitoraggio dell’erogazione dei LEA (livelli essenziali di assistenza) che verifica la qualità delle prestazioni sanitarie su tutto il territorio nazionale, secondo criteri di equità, efficacia e appropriatezza.
Il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) del monitoraggio delle prestazioni sanitarie ha sostituito la precedente “Griglia LEA”, in vigore fino al 2019.
Il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) del monitoraggio delle prestazioni sanitarie ha sostituito la precedente “Griglia LEA”, in vigore fino al 2019.
Il ministero della Salute spiega che il 2020 "è stato, tuttavia, caratterizzato dall’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di COVID-19, in seguito alla quale i Servizi sanitari regionali (SSR) hanno dovuto attivare appositi percorsi per garantire l’erogazione delle prestazioni essenziali ed urgenti e contestualmente definire specifiche misure di contenimento del contagio, nell’ambito della normativa emergenziale".
Quindi nella Relazione “Monitoraggio dei LEA attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia – Metodologia e risultati dell’anno 2020”, vi è una lettura dei dati per le tre macro-aree di assistenza (prevenzione, distrettuale e ospedaliera).
Si evidenziano così le diverse criticità attribuibili all’evento pandemico:
Si evidenziano così le diverse criticità attribuibili all’evento pandemico:
- nell’area ospedaliera, la dinamica dei punteggi per diversi indicatori di appropriatezza è alterata a causa della notevole diminuzione dei ricoveri
- nell’area prevenzione, i punteggi di quattro indicatori su sei (screening, vaccinazioni, copertura delle attività di controllo su animali) hanno subìto un peggioramento marcato rispetto al 2019
- anche l’area distrettuale registra variazioni anomale rispetto all’anno precedente (aumento tempi registrati nell’area emergenza-urgenza, riduzione consumo di antibiotici, riduzione re-ricoveri e ricoveri inappropriati in un contesto di generale riduzione delle ospedalizzazioni).
"Complessivamente, nell’anno 2020, ricordando che si tratta di un monitoraggio a scopo informativo, Piemonte, Lombardia, P.A. di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Puglia registrano un punteggio superiore a 60 (soglia di sufficienza) in tutte le macro-aree.
Le Regioni che presentano un punteggio inferiore alla soglia in una o più macro aree sono:
- Liguria, Abruzzo, Molise e Sicilia, in una sola macro-area;
- Campania, Basilicata, Valle d’Aosta, P.A. di Bolzano e Sardegna, in due macro-aree;
- Calabria, in tutte le macro-aree".
Il monitoraggio - spiega sempre il ministero della Salute - è stato affiancato da un “Sistema dedicato”, realizzato ad hoc per il monitoraggio della capacità di resilienza e ripresa delle Regioni nel periodo pandemico, i cui risultati sono anch’essi illustrati nella Relazione “Monitoraggio dei LEA attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia – Metodologia e risultati dell’anno 2020”.
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la tabella NSG 2020 che riporta i punteggi raggiunti dalle Regioni per gli indicatori CORE per ciascuna area di assistenza
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la Relazione “Monitoraggio dei LEA attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia – Metodologia e risultati dell’anno 2020”, con i relativi allegati
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la sezione Monitoraggio dei LEA
Tabella 1 - NSG anno 2020, punteggi indicatori CORE (calcolati a scopo informativo)
Regioni | Area Prevenzione | Area Distrettuale | Area Ospedaliera |
---|---|---|---|
Piemonte | 76,08 | 91,26 | 75,05 |
Valle d'Aosta | 74,06 | 56,58 | 59,71 |
Lombardia | 62,02 | 95,02 | 75,59 |
P.A. di Bolzano | 51,90 | 57,43 | 66,89 |
P.A. di Trento | 88,42 | 78,07 | 93,07 |
Veneto | 80,74 | 98,37 | 79,67 |
Friuli Venezia Giulia | 75,63 | 80,35 | 74,06 |
Liguria | 50,85 | 83,12 | 65,50 |
Emilia Romagna | 89,08 | 95,16 | 89,52 |
Toscana | 88,13 | 92,94 | 80,00 |
Umbria | 89,64 | 68,55 | 71,61 |
Marche | 79,01 | 91,68 | 75,05 |
Lazio | 74,46 | 80,19 | 71,76 |
Abruzzo | 54,03 | 76,94 | 63,47 |
Molise | 64,21 | 67,12 | 41,94 |
Campania | 61,53 | 57,14 | 59,08 |
Puglia | 66,83 | 68,13 | 71,73 |
Basilicata | 57,07 | 62,85 | 51,90 |
Calabria | 32,73 | 48,18 | 48,44 |
Sicilia | 43,44 | 62,06 | 69,26 |
Sardegna | 70,79 | 48,95 | 59,26 |
( gs / 10.02.23 )
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Lea 2020: primato Emilia-Romagna

(Regioni.it 4456 - 10/02/2023) La regione Emilia-Romagna sottolinea la qualità delle prestazioni sanitarie effettuate dal servizio sanitario regionale evidenziando il Report 2020 del ministero della Salute sul monitoraggio dei Lea 2020, e cioè dei livelli essenziali di assistenza, e quindi la comparazione nazionale di cure e servizi sanitari.
"Nel 2020, l’anno del Covid, l’Emilia-Romagna è stata la prima regione in Italia nell’assicurare le prestazioni sanitarie ai propri cittadini. Lo attesta il monitoraggio effettuato dal ministero della Salute, uno dei massimi strumenti di valutazione dei sistemi sanitari, elaborato con l’obiettivo di verificare che tutti i cittadini italiani ricevano le cure e le prestazioni rientranti nei Livelli essenziali di assistenza (Lea)".
Il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini rilevano che "i dati del monitoraggio dei Lea del 2020 certificano ancora una volta la qualità del nostro sistema sanitario che, anche di fronte all’impatto devastante della pandemia, ha assicurato in Emilia-Romagna, più che in ogni altra regione d’Italia, i livelli di assistenza sanitaria ai cittadini, sia nella prevenzione per esempio screening oncologici, che nell’attività territoriale e in quella ospedaliera"
“Ancora una volta siamo risultati il sistema sanitario regionale più virtuoso in Italia, grazie soprattutto alla dedizione e all’abnegazione dei nostri professionisti, che non smetteremo mai di ringraziare. Una sanità che nell’anno terribile della pandemia ha trasformato le sale operatorie in terapie intensive e ricoverato decine di migliaia di cittadini per Covid, chiudendo per un periodo limitato l’attività ambulatoriale. Misure necessarie per gestire l’urto della pandemia, ma continuando ad assicurare i livelli essenziali nel momento di massima crisi del sistema, anche in questo caso con la riduzione della media Lea più contenuta a livello nazionale rispetto al 2019”.
“È un risultato- affermanochiudono Bonaccini e Donini - che non ci ripaga del dolore che ha colpito centinaia di migliaia di famiglie, né ci sottrae alla responsabilità di affrontare le rilevanti criticità attuali per quel che riguarda la sostenibilità del sistema sanitario pubblico e universalistico e la carenza di personale sanitario. Temi, questi, che saranno al centro della nostra azione politica nei confronti del Governo”.
"Nel 2020, l’anno del Covid, l’Emilia-Romagna è stata la prima regione in Italia nell’assicurare le prestazioni sanitarie ai propri cittadini. Lo attesta il monitoraggio effettuato dal ministero della Salute, uno dei massimi strumenti di valutazione dei sistemi sanitari, elaborato con l’obiettivo di verificare che tutti i cittadini italiani ricevano le cure e le prestazioni rientranti nei Livelli essenziali di assistenza (Lea)".
Il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini rilevano che "i dati del monitoraggio dei Lea del 2020 certificano ancora una volta la qualità del nostro sistema sanitario che, anche di fronte all’impatto devastante della pandemia, ha assicurato in Emilia-Romagna, più che in ogni altra regione d’Italia, i livelli di assistenza sanitaria ai cittadini, sia nella prevenzione per esempio screening oncologici, che nell’attività territoriale e in quella ospedaliera"
“Ancora una volta siamo risultati il sistema sanitario regionale più virtuoso in Italia, grazie soprattutto alla dedizione e all’abnegazione dei nostri professionisti, che non smetteremo mai di ringraziare. Una sanità che nell’anno terribile della pandemia ha trasformato le sale operatorie in terapie intensive e ricoverato decine di migliaia di cittadini per Covid, chiudendo per un periodo limitato l’attività ambulatoriale. Misure necessarie per gestire l’urto della pandemia, ma continuando ad assicurare i livelli essenziali nel momento di massima crisi del sistema, anche in questo caso con la riduzione della media Lea più contenuta a livello nazionale rispetto al 2019”.
“È un risultato- affermanochiudono Bonaccini e Donini - che non ci ripaga del dolore che ha colpito centinaia di migliaia di famiglie, né ci sottrae alla responsabilità di affrontare le rilevanti criticità attuali per quel che riguarda la sostenibilità del sistema sanitario pubblico e universalistico e la carenza di personale sanitario. Temi, questi, che saranno al centro della nostra azione politica nei confronti del Governo”.
( red / 10.02.23 )
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Foibe: il Giorno del Ricordo

(Regioni.it 4456 - 10/02/2023) Il Giorno del Ricordo commemora le vittime delle foibe collegato alle vicende più oscure della seconda guerra mondiale, e così l'esodo giuliano-dalmata al confine orientale.
La principale cerimonia è al Monumento nazionale della Foiba di Basovizza sul Carso triestino, che ha visto la partecipazione anche del presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.
La principale cerimonia è al Monumento nazionale della Foiba di Basovizza sul Carso triestino, che ha visto la partecipazione anche del presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la celebrazione del "Giorno del Ricordo" al Quirinale, ha sottolineato come “le prevaricazioni, gli eccidi, l'esodo forzato degli italiani dell'Istria della Venezia Giulia e della Dalmazia costituiscono parte integrante della storia del nostro Paese e dell'Europa.
Alle vittime di quelle sopraffazioni, ai profughi, ai loro familiari, rivolgiamo oggi un ricordo commosso e partecipe. Le loro sofferenze non dovranno, non potranno essere mai sottovalutate o accantonate. Troveranno corrispondenza, rispetto e solidarietà a seconda di quanto saremo in grado di proseguire sulla strada di pace, di amicizia, di difesa della democrazia e dei diritti umani, intrapresa con l'approvazione della Costituzione Repubblicana, con la scelta occidentale ed europea, con la politica costante per il dialogo, la comprensione, la collaborazione tra i popoli”.
Fedriga rileva come non bisogna dare per scontato che il percorso intrapreso sia inarrestabile "purtroppo non è così". "Non dobbiamo dare nulla per scontato e ogni 10 febbraio ci sarà questo ricordo, ma non basta il 10 febbraio. Dobbiamo divulgare pubblicamente dentro le scuole: ringrazio i dirigenti scolatici, i professori che sono qui oggi, che hanno portato gli studenti anche da fuori il territorio triestino. Dobbiamo divulgare di fronte all'Italia, all'Europa e al mondo quanto avvenuto, quanto sangue è colato tra queste pietre. E non per un senso di rivendicazione o di vendetta, ma per un senso di verità. Non dobbiamo dare per scontata la verità - ha continuato Fedriga -. È vero, in questi anni i rigurgiti negazionisti, revisionisti o riduzionisti sono fortunatamente andati scemando, ma non si sono spenti. E a questi dobbiamo contrapporre la verità, ma alla verità dobbiamo dare una voce perché anche in uno stato democratico quale quello italiano, c'è stato l'oblio e il silenzio e i percorsi di pace che sono stati costruiti in questi anni, di dialogo e di un futuro reciproco con i popoli che vivono queste terre è stato costruito grazie all'abbattimento di quel buio e di quell'omertà".
Fedriga ha poi aggiunto che "non si costruisce la pace con la menzogna, non si costruisce la pace con il silenzio. E dunque non dobbiamo dare per scontato che questo percorso vada avanti e l'impegno di ogni singolo rappresentante delle istituzioni, l'impegno di ogni singolo cittadino di questo paese a raccontare la verità è fondamentale - prosegue Fedriga - per costruire un futuro di pace. E per questo oggi siamo qui a ricordare e a celebrare i martiri delle foibe, ma non basta la celebrazione, il ricordo e il rispetto. Non accontentiamoci. Non diamo per scontato il lungo percorso fatto perché c'è ancora molto da fare e purtroppo c'è ancora chi vorrebbe farci fare passi indietro".
Alle vittime di quelle sopraffazioni, ai profughi, ai loro familiari, rivolgiamo oggi un ricordo commosso e partecipe. Le loro sofferenze non dovranno, non potranno essere mai sottovalutate o accantonate. Troveranno corrispondenza, rispetto e solidarietà a seconda di quanto saremo in grado di proseguire sulla strada di pace, di amicizia, di difesa della democrazia e dei diritti umani, intrapresa con l'approvazione della Costituzione Repubblicana, con la scelta occidentale ed europea, con la politica costante per il dialogo, la comprensione, la collaborazione tra i popoli”.
Fedriga rileva come non bisogna dare per scontato che il percorso intrapreso sia inarrestabile "purtroppo non è così". "Non dobbiamo dare nulla per scontato e ogni 10 febbraio ci sarà questo ricordo, ma non basta il 10 febbraio. Dobbiamo divulgare pubblicamente dentro le scuole: ringrazio i dirigenti scolatici, i professori che sono qui oggi, che hanno portato gli studenti anche da fuori il territorio triestino. Dobbiamo divulgare di fronte all'Italia, all'Europa e al mondo quanto avvenuto, quanto sangue è colato tra queste pietre. E non per un senso di rivendicazione o di vendetta, ma per un senso di verità. Non dobbiamo dare per scontata la verità - ha continuato Fedriga -. È vero, in questi anni i rigurgiti negazionisti, revisionisti o riduzionisti sono fortunatamente andati scemando, ma non si sono spenti. E a questi dobbiamo contrapporre la verità, ma alla verità dobbiamo dare una voce perché anche in uno stato democratico quale quello italiano, c'è stato l'oblio e il silenzio e i percorsi di pace che sono stati costruiti in questi anni, di dialogo e di un futuro reciproco con i popoli che vivono queste terre è stato costruito grazie all'abbattimento di quel buio e di quell'omertà".
Fedriga ha poi aggiunto che "non si costruisce la pace con la menzogna, non si costruisce la pace con il silenzio. E dunque non dobbiamo dare per scontato che questo percorso vada avanti e l'impegno di ogni singolo rappresentante delle istituzioni, l'impegno di ogni singolo cittadino di questo paese a raccontare la verità è fondamentale - prosegue Fedriga - per costruire un futuro di pace. E per questo oggi siamo qui a ricordare e a celebrare i martiri delle foibe, ma non basta la celebrazione, il ricordo e il rispetto. Non accontentiamoci. Non diamo per scontato il lungo percorso fatto perché c'è ancora molto da fare e purtroppo c'è ancora chi vorrebbe farci fare passi indietro".
( gs / 10.02.23 )
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Turismo alimentare da primato
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(Regioni.it 4456 - 10/02/2023) Il turismo alimenta la filiera del buon cibo italiano. Lo rileva la Coldiretti, spiegando che nel settore dell'agroalimentare e dell'alimentazione sono impegnati 4 milioni di lavoratori in 740 mila aziende agricole, 70 mila industrie alimentari, oltre 330 mila realtà della ristorazione e 230 mila punti vendita al dettaglio.
Il cibo è tra le principali voci voce del budget turistico. Un terzo della spesa del turismo in Italia è destinato per consumare pasti fma anche per l’acquisto di alimenti o di souvenir o specialità enogastronomiche.
Così aumentano anche le esportazioni agroalimentari. Il Made in Italy alimentare è da record nel 2022, raggiungendo il valore di 60 miliardi, secondo una proiezione Coldiretti su dati Istat.
L'Italia è così diventata leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull'agricoltura più green d'Europa di 5450 specialità sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 316 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche, 25 mila agriturismi che conservano da generazioni i segreti della cucina contadina, 10 mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica e le numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino.
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, sottolinea gli eventi BuyWine e le Anteprime dedicati all'enologia: "abbiamo la possibilità in questa stagione dell'anno di presentare la qualità che i prodotti della nostra terra, come appunto il vino, riescono a esprimere in tutto il mondo. Anche nei momenti di maggiore crisi abbiamo visto che il vino ha fatto da traino al nostro sistema economico con valori incredibili, una quantità di esportazioni che dà al made in Tuscany e al made in Italy un connotato davvero di eccezione".
Mentre in Sicilia sarà pubblicato a breve il bando della Misura 3.2 del Programma di sviluppo rurale Sicilia 2014-22 per attività di informazione e promozione dei prodotti di qualità (tra cui i marchi Dop, Igp, biologico, Qualità Sicura) nel mercato dell'Unione europea.
"La Sicilia - dice l'assessore regionale all'Agricoltura, Luca Sammartino - è una regione altamente specializzata nell'agroalimentare di qualità e il sostegno alla promozione, all'informazione e alla commercializzazione è di fondamentale importanza per il rafforzamento della competitività del settore agricolo, perché consente di orientarsi anche verso l'internazionalizzazione delle produzioni regionali di qualità che garantiscono una maggiore tutela dei consumatori".
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, sottolinea gli eventi BuyWine e le Anteprime dedicati all'enologia: "abbiamo la possibilità in questa stagione dell'anno di presentare la qualità che i prodotti della nostra terra, come appunto il vino, riescono a esprimere in tutto il mondo. Anche nei momenti di maggiore crisi abbiamo visto che il vino ha fatto da traino al nostro sistema economico con valori incredibili, una quantità di esportazioni che dà al made in Tuscany e al made in Italy un connotato davvero di eccezione".
Mentre in Sicilia sarà pubblicato a breve il bando della Misura 3.2 del Programma di sviluppo rurale Sicilia 2014-22 per attività di informazione e promozione dei prodotti di qualità (tra cui i marchi Dop, Igp, biologico, Qualità Sicura) nel mercato dell'Unione europea.
"La Sicilia - dice l'assessore regionale all'Agricoltura, Luca Sammartino - è una regione altamente specializzata nell'agroalimentare di qualità e il sostegno alla promozione, all'informazione e alla commercializzazione è di fondamentale importanza per il rafforzamento della competitività del settore agricolo, perché consente di orientarsi anche verso l'internazionalizzazione delle produzioni regionali di qualità che garantiscono una maggiore tutela dei consumatori".
( gs / 10.02.23 )
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Veneto: campagna su corretta alimentazione nelle scuole

(Regioni.it 4456 - 10/02/2023) “E’ partito il tour regionale nelle scuole primarie di tutte le province del Veneto del progetto ‘La tavola sul banco. Mangiando si impara!’. L’obiettivo è quello di educare le giovani generazioni ad una corretta alimentazione e in particolare a far comprendere l’importanza delle produzioni biologiche e lo stretto legame che esse hanno con il territorio”, spiega l’assessore all’Agricoltura della Regione del Veneto, Federico Caner.
L’iniziativa prevede, fino al prossimo mese di maggio, lo svolgimento di ben 75 incontri nelle scuole primarie di tutte le province venete, comprendenti attività didattico-divulgative rivolte ad alunni e insegnanti ma anche a genitori ed operatori.
L’iniziativa prevede, fino al prossimo mese di maggio, lo svolgimento di ben 75 incontri nelle scuole primarie di tutte le province venete, comprendenti attività didattico-divulgative rivolte ad alunni e insegnanti ma anche a genitori ed operatori.
“La sostenibilità ambientale, la conoscenza della produzione biologica, la sicurezza alimentare, il rispetto del cibo sono i principali elementi che vogliamo far scoprire ai bambini della fascia d’età 6-11– prosegue Caner -. Con semplici giochi e competizioni incentrate sul tema del cibo sarà più facile spiegare ciò che di buono e sano viene prodotto nel nostro territorio, a partire dalla lettura e dalla comprensione delle etichette dei prodotti biologici che acquistiamo. Spiegheremo come poter evitare gli sprechi e l’importanza della stagionalità dei prodotti dell’agricoltura oltre al rapporto che lega un prodotto biologico al territorio”.
( red / 10.02.23 )
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Pnrr: Kompatscher, l'Alto Adige sta andando bene

(Regioni.it 4456 - 10/02/2023) Il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, ha incontrato il commissario europeo Johannes Hahn, in Alto Adige per discutere anche sullo stato di avanzamento dei progetti del Recovery Fund.
“Finora sono stati stanziati oltre 700 milioni di euro per circa 450 progetti in Alto Adige, per progetti che vanno da 3.000 euro a 60 milioni di euro", spiega Kompatscher, rilevando criticità a causa delle scadenze ravvicinate.
"Rispetto al resto del Paese, l'Alto Adige sta andando bene. Tuttavia, anche in Italia ci sono ostacoli da superare, soprattutto di natura tecnica e burocratica", rileva Kompatscher, che ha sollevato il problema anche con il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.
Il commissario europeo per la programmazione finanziaria e il bilancio Hahn ha dichiarato che esiste una "prospettiva di aggiustamenti per sostenere l'attuazione, ma che una proroga della scadenza del 2026 per il completamento dei lavori finanziati dal Recovery Fund non è attualmente in discussione".
( gs / 10.02.23 )

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
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