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Pnrr: ruolo più forte alle Regioni
(Regioni.it 4452 - 06/02/2023) Per lo sviluppo del Piano di ripresa e resilienza il presidente della regione Toscana, Eugenio, Giani, discute sull’assegnare un ruolo ancora più centrale allo Stato: "La centralizzazione non mi fa paura perché è già tutto centralizzato". Anzi, "le cose sarebbero funzionate molto meglio se avessero dato un ruolo più forte alle Regioni".
In Toscana "il Pnrr marcia, va avanti, dà economia ed è volano di occupazione. Ad oggi abbiamo assegnati con atti formali quasi 5.000 progetti". Secondo i dati dell'ufficio di monitoraggio regionale "hanno un titolo esecutivo di realizzazione 4.983 progetti capaci di attivare 6,2 miliardi di opere", di cui 5 in arrivo dall'Europa, il resto cofinanziate.
"Non è la fine del Pnrr, tutt'altro. Ci sono bandi che sono stati aperti o di cui si sta prefiggendo l'apertura. Però quello che vediamo è un movimento che comincia ad avere una sua consistenza. Su tante cose i progetti vanno avanti e si materializzano, su altre c'è più lentezza" soprattutto perché "le norme speciali approvate non hanno comunque sbrogliato la matassa delle procedure particolarmente pesanti che si chiedono in Italia". E se il 25% dei lavori deve ancora cominciare, Giani non drammatizza: "Non sono preoccupato. La pubblica amministrazione è come un diesel. È molto più importante la fase di avanzamento delle procedure che quella materiale dei lavori. Per un'opera pubblica a cui serve un anno per la realizzazione materiale, con la legislazione italiana, si impiegano quattro anni per arrivare alla posa della prima pietra. Quindi quando ho la certezza dell'atto che stanzia le risorse so che le opere arrivano".
Sono 18,1 miliardi di euro i versamenti 2021 dell’Italia al bilancio dell’Unione Europea che destina invece al nostro Paese risorse per 26,724 miliardi, di cui 10,198 legati al PNRR.
Lo rileva la Relazione annuale 2022 sui rapporti finanziari Italia/UE e sull’utilizzo dei fondi europei, approvata con Delibera n. 1/2023 dalla Sezione di controllo per gli affari comunitari e internazionali della Corte dei conti.
All’interno di uno scenario - prosegue la Corte - che vede significative interconnessioni tra il PNRR e le politiche supportate dai Fondi strutturali, il quadro generale di attuazione finanziaria della programmazione 2014-2020 “desta alcuni elementi di preoccupazione, legati principalmente alle maggiori risorse di provenienza europea cui ancora non corrisponde una dinamica positiva in termini di pagamenti”.
L’assegnazione delle risorse aggiuntive relativa all’iniziativa REACT-UE, articolata in 8 Programmi Operativi Nazionali, ha incrementato la dotazione complessiva per la programmazione finanziaria da 50,5 a 64,39 miliardi di euro, in un quadro regolamentare che conferma il termine ultimo di ammissibilità della spesa al 31 dicembre 2023. Termine comunque impegnativo, osservano i magistrati contabili, nonostante sia stato realizzato il superamento, da parte di tutti i programmi, del target di spesa previsto dalla regola del disimpegno automatico, al 31 dicembre 2022.
Per quanto attiene all’attuazione finanziaria del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) al 31 ottobre 2022, l’avanzamento della spesa ha raggiunto il 61,2 % della dotazione finanziaria complessiva.
( gs / 06.02.23 )
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