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Fondi Ue: verificare lo stato di attuazione
(Regioni.it 4400 - 09/11/2022) La Commissione Ue ha adottato la comunicazione di orientamento per la riforma della governance economica. La spesa primaria netta sarà utilizzata come indicatore per definire i percorsi di aggiustamento fiscale e per la sorveglianza dei conti pubblici.
La riforma richiederà cambi legislativi ma non modifiche dei Trattati. Non sono proposti in particolare cambi al limite per il deficit pubblico non superiore al 3% del Pil e del debito al 60% del Pil. 'Vogliamo mettere finalmente sullo stesso piano crescita e stabilità', dice il commissario all'Economia Gentiloni.
Secondo il ministro agli Affari europei, Raffaele Fitto, “è chiaro che le indicazioni sulle percentuali di spesa" dei fondi Ue in Italia "lasciano evidenziare diverse problematiche: siamo nel 2022, sono passati 8 anni dall'inizio della programmazione, e abbiamo una percentuale di spesa che e' attorno al 50%. Quindi e' chiaro che abbiamo difficolta' e problemi su cui intervenire, innanzitutto cercando di capire il meccanismo da correggere, visto che siamo alla vigilia dell'avvio della nuova programmazione 2021-2027 che prevede oltre 73 miliardi di euro che si sommano alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La sfida e' molto impegnativa e il tema dei meccanismi di spesa è decisivo".
"Nei giorni scorsi ho inviato una lettera a tutti i presidenti di Regione e ai ministeri per verificare lo stato di attuazione" dei fondi Ue, "le risorse spese e anche quelle impegnate realmente sulla programmazione 2014-2020. Terminata questa opera di verifica faremo le valutazioni", spiega Fitto. "Io direi stop alla parcellizzazione degli interventi e si' a una forte concentrazione degli stessi in pochi interventi chiari ma molto piu' efficaci, in grado di poter dare risposte adeguate".
"Mi piace sottolineare – rileva Fitto - un dato molto preoccupante e cioe' che, in molti di questi programmi, avremmo difficolta' a trovare una infrastruttura medio-grossa realizzata negli ultimi 10-15 anni".
"Nei tempi difficili in cui viviamo, è più che mai essenziale escludere il cofinanziamento nazionale dei Fondi strutturali e di investimento dell'Ue dalle norme fiscali dell'Unione", dichiara il presidente del Comitato europeo delle Regioni, Vasco Alves Cordeiro, a proposito della proposta della Commissione Ue di riforma del Patto di stabilità.
"Il Comitato europeo delle regioni si aspetta che la proposta odierna della Commissione porti a un vero e proprio cambiamento di rotta per quanto riguarda il quadro di governance economica dell'Ue".
"Non c'è mai stata una necessità più forte di investimenti pubblici nella coesione e nella sostenibilità". Il presidente del CdR si aspetta inoltre che la revisione della governance economica dell'Ue affronti "la mancanza di coinvolgimento degli enti locali e regionali nel semestre europeo attraverso un codice di condotta, che migliorerebbe notevolmente la titolarità regionale e darebbe alla governance economica dell'Ue una maggiore legittimità”.
"Nei tempi difficili in cui viviamo, è più che mai essenziale escludere il cofinanziamento nazionale dei Fondi strutturali e di investimento dell'Ue dalle norme fiscali dell'Unione", dichiara il presidente del Comitato europeo delle Regioni, Vasco Alves Cordeiro, a proposito della proposta della Commissione Ue di riforma del Patto di stabilità.
"Il Comitato europeo delle regioni si aspetta che la proposta odierna della Commissione porti a un vero e proprio cambiamento di rotta per quanto riguarda il quadro di governance economica dell'Ue".
"Non c'è mai stata una necessità più forte di investimenti pubblici nella coesione e nella sostenibilità". Il presidente del CdR si aspetta inoltre che la revisione della governance economica dell'Ue affronti "la mancanza di coinvolgimento degli enti locali e regionali nel semestre europeo attraverso un codice di condotta, che migliorerebbe notevolmente la titolarità regionale e darebbe alla governance economica dell'Ue una maggiore legittimità”.
( gs / 09.11.22 )
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