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Clima: Banca d'Italia, studio su impatto cambiamenti
(Regioni.it 4387 - 19/10/2022) “L'agricoltura è uno dei settori più esposti" ma saranno colpiti anche industria e turismo.
La Banca d’Italia pubblica le nuove "Questioni di economia e finanza" e in questo contesto sono pubblicati nella serie "Questioni di economia e finanza" anche “Gli effetti del cambiamento climatico sull'economia italiana. Un progetto di ricerca della Banca d'Italia”.
“Il nostro pianeta sta affrontando la grande sfida dei cambiamenti climatici. L’Europa meridionale e il Mediterraneo, anche in ragione dell’elevata pressione antropica sulle risorse naturali, sono tra le aree più vulnerabili ai cambiamenti climatici”.
Il cambiamento climatico e l'aumento delle temperature previsto dalla comunità scientifica avranno effetti negativi anche sull'economia italiana nel medio-lungo termine colpendo in particolare l'agricoltura e il turismo.
In uno di questi studi, gli analisti sottolineano come un incremento di 1,5 gradi "potrebbe condurre ad avere nel 2100 un livello di Pil pro capite tra il 2,8 e il 9,5% inferiore rispetto allo scenario base con temperature stabili.
Si spiega che “Le caratteristiche del cambiamento climatico implicano che nessun paese preso singolarmente ha incentivo a tenere conto (internalizzare in gergo) completamente dei costi delle proprie emissioni di gas a effetto serra. Ad esempio, se il governo Italiano decidesse di produrre l’energia di cui la sua economia ha bisogno solo bruciando combustibili fossili, i danni delle conseguenti emissioni non ricadrebbero solo sui cittadini italiani, ma anche e soprattutto su coloro che vivono in regioni già molto calde (ad esempio il subcontinente indiano), ben al di fuori del nostro paese. Nel linguaggio degli economisti il cambiamento climatico è dunque caratterizzato dalla presenza di una esternalità, per di più di natura globale”.
( gs / 19.10.22 )
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