(Regioni.it 4380 - 10/10/2022) L'Italia è il Paese Ue in cui le autorità locali e regionali dichiarano di essere state meno coinvolte nella preparazione del piano nazionale di ripresa e resilienza.

Al link del "Rapporto annuale 2022 sullo stato delle regioni e delle città" commissionato dal Comitato europeo delle regioni (CdR): https://cor.europa.eu/it/our-work/Pages/EURegionalBarometer-2020.aspx, è possibile verificare quale sia stato finora l’andamento dei rapporti di Regioni ed Enti locali con il Pnrr.

Circa l’80% degli intervistati ritiene di non essere stato coinvolto nella preparazione del piano ma informato sulle misure adottate dal governo nazionale, mentre il 12% dichiara di non essere stato né coinvolto, né informato. "Il rischio principale di questo approccio eccessivamente centralizzato - si legge nel rapporto - è che gli obiettivi fissati nei piani non rispondano efficacemente alle diverse esigenze sul campo".

Inoltre, da una consultazione separata dei membri del CdR, è emerso che la maggior parte degli intervistati vede nei piani un rischio di "mancato raggiungimento degli obiettivi e delle tappe fondamentali", nonché un rischio significativo di cattiva allocazione dei finanziamenti.

Inoltre gli italiani sono i più consapevoli dopo gli spagnoli dei fondi europei recepiti da città e regioni negli ultimi due anni sotto la politica di Coesione o il Next Generation Eu, si evince sempre dai dati del Rapporto annuale 2022 sullo stato delle regioni e delle città commissionato dal Comitato europeo delle regioni (CdR).

Il barometro regionale e locale realizzato dal CdR mostra che, in Italia, il 67% degli intervistati è consapevole dei fondi allocati nel territorio, mentre solo il 15% dichiara di non esserne consapevole. Infine, sempre secondo il barometro locale

e regionale, il 63% degli intervistati in Italia concorda sul fatto che la coesione dovrebbe essere uno dei valori chiave dell'Unione europea.

Si tratta del sesto valore più alto in Europa.

Tra l’altro per quasi il 77% dei cittadini europei l'impatto sociale ed economico della guerra in Ucraina richiede un adattamento dei fondi Ue 2021-2027, e per il 48% mitigare l'impennata dei prezzi dell'energia dovrebbe essere tra gli obiettivi chiave della spesa per lo sviluppo regionale e locale .

Per l'89% del campione, inoltre, le regioni e le città dovrebbero avere maggiore influenza sul futuro dell'Unione europea.

Nel contempo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sollecita il completamento del Pnrr. All'Italia "è stato accordato il pacchetto finanziario più consistente nel finanziamento ai Piani nazionali di ripresa e resilienza. Non possiamo perdere questa sfida. E’ stato compiuto il primo tratto del percorso, si deve proseguire rispettando tempi e impegni. Non possiamo dissipare questa opportunità di rinnovamento e sviluppo, utile per correggere storture antiche e accelerare le necessarie correzioni strutturali alla nostra economia. Ne va, anche, del nostro ruolo in Europa, che deve essere trainante”.