Sommario
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Governo al lavoro per ridurre al minimo l'arretrato, dare priorità all'attuazione dei provvedimenti
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PNRR: Sistema duale, alternanza formazione in aula e in contesti lavorativi, prima quota fondi 2021
Documenti della Conferenza delle Regioni del 27 luglio
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Aree interne e misure per contenimento costi energia: proposte per i due provvedimenti
Dalle Regioni - per senso di responsabilità - via libera anche alle linee guida sui trasporti in condizioni di eccezionalità
(Regioni.it 4352 - 30/08/2022) La strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese (Snai) ed i conseguenti riparto finanziario e indirizzi operativi (in attuazione dell’articolo 58 del decreto legge n. 77/2021, convertito dalla legge n. 108/2021) hanno ottenuto il via libera nel corso della Conferenza Stato-Regioni del 27 luglio (vedi anche “Regioni.it” n.4343).
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha espresso (in Conferenza Stato-Regioni) parere favorevole sul testo (cfr. anche nota stampa), con la raccomandazione al Governo (contenuta in un documento) di integrare la provvista finanziaria necessaria alla copertura integrativa degli oneri relativi al finanziamento delle terze aree presentate o istruite dalle Regioni e dalle Province autonome. A tale scopo, la conferenza ha chiesto di istituire, un tavolo tecnico misto per individuare i criteri e le risorse necessarie.
Il CIPESS ha poi approvato il riparto di 198,6 milioni di euro proposto dal ministro Maria Rosaria Carfagna. In particolare, 21,6 milioni di euro saranno assegnati alle 72 aree interne già selezionate nell'ambito della programmazione 2014-2020 (300mila euro ciascuna, che si aggiungeranno alle risorse precedenti), mentre 172 milioni di euro saranno suddivisi tra le 43 aree di nuova costituzione (4 milioni ciascuna). I rimanenti 5 milioni di euro andranno a finanziare l'attività di assistenza tecnica e rafforzamento amministrativo, di cui è titolare l'Agenzia per la Coesione territoriale.
Nella stessa seduta della Conferenza Stato-Regioni del 27 luglio è stato acquisito il parere sulla conversione in legge del DL 30 giugno 2022, n. 80, recante “misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale per il terzo trimestre 2022 e per garantire la liquidità delle imprese che effettuano stoccaggio di gas naturale”. Il via libera della Conferenza delle Regioni è stato però condizionato alle proposte emendative contenute in un documento inviato per via telematica al Governo.
In particolare le Regioni hanno sottolineato che “Le Aziende e gli Enti del Servizio Sanitario Nazionale stanno registrando un considerevole aumento dei costi, determinato dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche. La previsione dell’incremento dei costi è in continua evoluzione ed aggiornamento: allo stato attuale, i maggiori costi determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche sono stimati dalle Regioni e dalle Province autonome in circa 1 miliardo”. Pertanto “lo stanziamento di 200 milioni” (previsto dall’articolo 40, comma 1 del Decreto Legge n. 50/22, convertito con modificazioni dalla Legge 15 luglio 2022, n. 91) per integrare il “livello di finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale per l’anno 2022 a concorso dei maggiori costi determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche, risulta insufficiente rispetto al reale andamento dei costi”. Secondo la Conferenza delle Regioni quindi “è necessario un incremento dello stanziamento attuale, al fine di determinare un fondo di 1 mld di euro a copertura degli incrementi dei costi energetici 2022”.
Inoltre “Il mercato dell’energia sta attraversando una situazione estremamente critica. Il Governo è intervenuto sulla componente Energia Elettrica con l’azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema elettrico e sulla componente termica, con la riduzione dal 22% al 5% dell’aliquota somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali per il 4°trimestre 2021 (Decreto Legge 27 settembre 2021, n. 130), per il primo trimestre 2022 con la Legge di Bilancio 2022, per il secondo trimestre 2022 (Decreto Legge 1 marzo 2022, n. 17) e prorogando questa misura anche per il terzo trimestre 2022 (Decreto Legge 30 giugno 2022, n. 80). Ma “La previsione legislativa – hanno sottolineato le Regioni nel loro documento - esclude tutte le forniture di gas naturale ricomprese nei Contratti Servizio Energia, nei Contratti di rendimento energetico o di prestazione energetica (EPC) e nei contratti di teleriscaldamento. Tali tipologie di contratto sono indicate dalla vigente legislazione nazionale ed europea come uno strumento fondamentale per l’efficientamento energetico e rappresentano la tipologia di contratto prevalente per alcune Aziende Sanitarie, in quanto viene acquistata in prevalenza energia termica prodotta con gas metano attraverso:
- contratti di teleriscaldamento ove presente il servizio;
- contratti di concessione attivati per incrementare l’efficienza energetica;
- l’adesione al Multiservizio manutentivo con servizio energia per gli ulteriori edifici in gestione.
Si ritiene che i contratti di servizio energia e teleriscaldamento che prevedano il gas naturale quale combustibile, in quanto destinati al soddisfacimento dei medesimi “usi civili e industriali” della fornitura di gas metano e caratterizzati da un prezzo con il medesimo andamento, debbano beneficiare dell’aliquota IVA ridotta al 5% prevista per le somministrazioni di gas metano usato per combustione, indipendentemente dalla forma contrattuale con cui il metano viene somministrato. In carenza dell’equiparazione tra mera fornitura e acquisto di energia termica prodotta con gas metano si verrebbe infatti a creare – si legge nel documento della Conferenza delle Regioni - una palese disparità di trattamento”.
Nella stessa giornata del 27 luglio, ma in Conferenza Unificata, è stata sancita l’intesa decreto del ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili che adotta le “linee guida sui trasporti in condizioni di eccezionalità”. La Conferenza delle Regioni ha espresso l'intesa “per senso di responsabilità – come si legge in un documento consegnato al Governo - dovuto alla delicatezza della materia, pur stigmatizzando il mancato riscontro da parte ministeriale alle proposte formulate in sede tecnica” ed ha reiterato fermamente la richiesta di accoglimento delle stesse” (allegate al citato documento), “confidando che possano essere accolte, anche in sede di disciplina del regime transitorio”.
( red / 30.08.22 )
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