(Regioni.it 4349 - 04/08/2022) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 27 luglio ha affrontato diversi temi in materia di politica sanitaria fra cui la “valorizzazione della professionalità acquisita del personale che ha prestato servizio anche durante l’emergenza COVID-19 nelle Aziende e negli Enti del Servizio Sanitario Nazionale”, oggetto di un documento relativo all’applicazione di un comma dell’articolo 1 della Legge di Bilancio 2022 (articolo 1, comma 268, lett. b) della legge 234/2021). Il testo integrale del documento è stato trasmesso a tutti i Presidenti e gli Assessori alla salute delle Regioni e della Province autonome “quale utile contributo al fine di una omogenea e coerente applicazione delle procedure di stabilizzazione nell’ambito dei diversi sistemi sanitari regionali, da parte delle Aziende ed Enti del Ssn”.

Nella stessa seduta la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sono state approvate le “Linee Guida per la definizione dei Protocolli d’intesa (ex art. 6, comma 3, D. Lgs. 502/1992 e s.m.i. ) per la formazione delle Professioni sanitarie (di cui alla L. 251/2000). L’obiettivo delle linee guida - inviate a tutti i Presidenti e agli tutti gli assessori alla salute delle Regioni e delle Province autonome è di costruire un modello organizzativo minimo ed irrinunciabile al quale far riferimento, utile per definire o aggiornare i Protocolli d’intesa previsti dalla richiamata norma tra Regioni, Strutture sanitarie e Università.

Nella Conferenza Stato-Regioni del 27 luglio è stato poi sancito l’accordo sul decreto legislativo recante attuazione dell’articolo 14, comma 2, lettere e) della legge 22 aprile 2021, n. 53 relativamente all’individuazione delle misure di emergenza in attuazione degli articoli 257 e 258 del regolamento (Ue) 2016/429. La norma prevede l’individuazione, previo accordo in sede di  Conferenza Stato-Regioni, di “modalità, uniformi sul territorio nazionale, per porre in essere  le  misure  di  emergenza  in  attuazione  degli articoli 257 e 258 del regolamento (UE) 2016/429 attraverso:

1) la ridefinizione della composizione e delle funzioni del Centro nazionale di lotta ed emergenza contro le malattie animali;

2) la definizione di una rete tra i responsabili dei servizi veterinari individuati dalle Regioni e dalle Province autonome, coordinata dal Capo dei servizi veterinari nazionali, diretta a organizzare e razionalizzare le misure di emergenza in materia di sanità animale.

 Il via libera delle Regioni alla stipula dell’accordo è stato però condizionato all’accoglimento di una proposta emendativa già condivisa dal Ministero della Salute.

Nella stessa seduta della Conferenza Stato-Regioni è stato espresso il parere su un decreto legislativo che adegua e raccorda la normativa nazionale in materia di prevenzione e controllo delle malattie animali, che sono trasmissibili agli animali o all’uomo, alle disposizioni europee. La Conferenza delle Regioni ha espresso un parere favorevole, condizionato però all'accoglimento di alcune proposte emendative, condivise a livello tecnico dal Ministero della Salute, contenute in un documento inviato al Governo.

Sempre nella Conferenza Stato-Regioni del 27 luglio è stata sancita l’intesa sul regolamento relativo alle “norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem ai fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”. La Conferenza delle Regioni ha richiesto di tenere in considerazione le osservazioni riportate in un documento inviato al Governo.

Infine intesa Stato-Regioni sulle “linee di indirizzo nazionali sui percorsi diagnostico terapeutici assistenziali per l’infezione da virus dell’Epatite C”. La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (come riportato in un documento)ha condizionato l’intesa alla esigenza di integrare il testo del provvedimento con la previsione che l’applicazione delle linee di indirizzo limitatamente alle prestazioni contenute nei Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA), non ricomprese anche nei livelli essenziali di assistenza (LEA), considerato l’impatto economico rilevante che le stesse potrebbero determinare, sia rinviata  all’aggiornamento del documento nazionale che definisce i LEA.