(Regioni.it 4343 - 27/07/2022) “Un costruttivo confronto istituzionale, arricchito dalla presenza del ministro Cingolani”. E’ quanto riferiscono gli assessori della regione Sardegna dell'Industria, Anita Pili, e della Difesa dell'ambiente, Gianni Lampis, al termine dell'incontro, nell'ambito della 'Commissione Energia, Ambiente e Sostenibilità' della Conferenza delle Regioni, che si è svolta a Roma.

Oltre agli assessori regionali e al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, erano presenti anche la sottosegretaria Vannia Gava e i tre capo dipartimento del Ministero. L’incontro è stato incentrato sui principali temi di ambiente ed energia.

"Un'occasione preziosa per fare il punto sulle tempistiche di emanazione di alcuni decreti attuativi del Governo nazionale in materia di aree idonee, agrivoltaico, comunità energetiche, hydrogen valley e impianti di produzione di idrogeno nelle aree industriali. - spiega Pili - Abbiamo anche conosciuto i tempi relativi ai bandi Pnrr che riguardano 2 miliardi di euro per le comunità energetiche nei Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti. Entro l'anno, secondo i tempi dettati dal Ministero, al di là delle recenti e pretestuose polemiche su una fantasiosa 'rinuncia', la Sardegna sarà protagonista, con oltre 300 dei suoi Comuni, in questa misura che rappresenta un'importante opportunità per i territori. Alcuni chiarimenti ottenuti serviranno anche a impostare il lavoro della Regione con Comuni e imprese, in sinergia con il Mite".

E’ stata evidenziata l'esigenza di portare a compimento il lavoro svolto sul 'Piano di transizione ecologica che rappresenta un importante strumento di pianificazione al quale le Regioni si devono attenere nella propria programmazione.

Lampis sottolinea anche come “la Sardegna sia stata oggetto di numerose richieste per autorizzazioni in materia di energie rinnovabili, in particolare impianti eolici nel mare dell'Isola. Perciò, è necessario realizzare una copianificazione con lo Stato nell'individuazione delle aree idonee per questi impianti, non limitando l'autonomia della regione Sardegna nelle politiche di sviluppo del territorio”.