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Siccità da bollino "ultrarosso"
Commissari i presidenti di Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto
(Regioni.it 4342 - 26/07/2022) Per “fronteggiare la situazione di deficit idrico in atto”, sono stati nominati commissari i presidenti delle regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto. Sono le regioni che hanno dichiarato lo stato di emergenza per la siccità e sono delegati “per la realizzazione degli interventi urgenti finalizzati alla gestione della crisi idrica, ciascuno per il proprio ambito territoriale”.
La protezione civile spiega inoltre che "i rilevanti afflussi turistici della stagione estiva in alcune zone possono determinare un ulteriore aggravamento del quadro generale delle esigenze idropotabili”, nel contempo sono presenti “le esigenze stagionali dei settore agricolo e zootecnico possono contribuire ad aggravare la situazione di deficit idrico in atto”. Pertanto è necessario “avviare prime misure urgenti allo scopo di scongiurare, nell'immediato, l'interruzione del servizio idrico”.
“Dobbiamo salvare ogni litro di acqua potabile a disposizione, perché le riserve sono finite", spiega l'assessore all'Ambiente della regione Piemonte, Matteo Marnati: "l'acqua che sta scendendo oggi sui bacini idroelettrici è acqua glaciale, dovuta purtroppo allo scioglimento dei ghiacciai per l'innalzamento dello zero termico, quindi non è una bella notizia: arriva acqua, ma stiamo perdendo le riserve".
"Siamo una delle realtà più virtuose a livello nazionale - sottolinea Marnati - ma abbiamo il dovere di abbattere la dispersione, sul 33% in media, che è ancora troppo alta. Più si sale in montagna più le percentuali di dispersione salgono a superare anche il 60%, più scendiamo in pianura e più arriviamo anche sotto il 20%. L'importante è sostituire le tubature dove gli acquedotti hanno oltre 50 anni".
Il Piemonte intende mettere in campo "un Piano Marshall per l'acqua, con investimenti globali che fino al 2026 sfiorano il miliardo di euro".
“Oggi – dichiara sempre Marnati - ci siamo voluti concentrare sulle perdite idriche, ma l'investimento globale sull'acqua è molto più ampio e c'è un piano da quasi 500 milioni solo per la ricerca idrica e per diminuire le perdite. Sono investimenti che è necessario far partire in tempi brevissimi".
“Una delle domande che faremo domani al ministro Roberto Cingolani – aggiunge Marnati - è su che fine hanno fatto i decreti che sono stati messi in campo sulla transizione ecologica: non c'è solo quella relativa all'acqua, c'è anche quella sull'idrogeno e quella relativa ai rifiuti. E poi ci sono le tempistiche: entro l'anno devono essere spesi una bella fetta dei fondi a disposizione".
“Finora in Piemonte sono stati fatti circa duemila interventi con le autobotti -rileva Marnati- ma ora ci sono tanti turisti, e in alcune aree la situazione sta precipitando. Fino a fine luglio abbiamo chiesto al Governo 7,6 milioni di euro di danni. Ora rifaremo il punto, ma sicuramente ci vorrà qualche milione specifico per le autobotti, perché spostare l'acqua costa".
Anche in Veneto il presidente Luca Zaia parla di "bollino ultrarosso" perché siamo "in disgelo anticipato di tre mesi" facendo appello "a un consumo parsimonioso".
L'emergenza idrica è per noi una brutta novità, purtroppo son più di 5 mesi che non piove in maniera importante. Manca una ricarica per le attività, per gli acquedotti. E’ un anno particolare per il Veneto, il 21 aprile 2022 abbiamo presentato la richiesta di Stato di Crisi al Governo, non vedendo risposte, abbiamo dichiarato autonomamente il 3 maggio autonomamente lo stato”.
Il Veneto paga “lo scotto delle sofferenze di aprile, il 4 luglio finalmente il Governo ha riconosciuto lo Stato e ha stanziato 4,8milioni di euro. Soldi già in moto, spiega Zaia: "Con quel provvedimento io sono diventato commissario, c'è un'unità di crisi e i governatori delle Regioni diventano commissari, abbiamo avviato alcune attività”.
Tra queste, il contrasto, appunto, alla siccità: "questa notte abbiamo contrastato la risalita del cuneo salino che nel Po è arrivato a 21 chilometri. Di solito il sale, nei fiumi, si trova a 3-400 metri. Per la prima volta l'abbiamo trovato anche nel Livenza, dove non eravamo abituati".
( gs / 26.07.22 )
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