(Regioni.it 4340 - 22/07/2022) “Per il Paese non e' una buona cosa, per l'interesse del Paese, non per i singoli partiti", dichiara il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, interpellato a Cervia sulla caduta del governo Draghi esprimendo parere difforme da "chi legittimamente ha ritenuto invece che fosse preferibile far cadere un governo presieduto da quello che oggi e' riconosciuto l'italiano piu' autorevole, in Europa e nel mondo". 

Bonaccini quindi aggiunge che “gia' qualche primo guaio si e' visto ieri  con l'aumento secco dello spread dopodiche' per fortuna alla guida dello Stato abbiamo una
personalita' come Sergio Mattarella che ancora una volta ha  dimostrato equilibrio, saggezza e caparbieta', perche' ha richiamato  tutti alle necessita', oltre che indicare la data elettorale prima  della fine di settembre. Nel ritorno alle urne, il Capo dello Stato
ha indicato come il governo debba comunque nei prossimi giorni tener  fede agli impegni che serviranno alle famiglie, alle imprese e agli  enti locali, Regioni e Comuni". 

Bonaccini ha voluto ricordare le emergenze in atto: "siamo comunque  nel pieno della crisi energetica, di un guerra purtroppo ancora in  corso in Ucraina, per responsabilita' della Russia; siamo di fronte -  spiega sempre Bonaccini - a un momento in cui l'inflazione e' a cifre che da  tantissimo tempo non conoscevamo, e' una delle tasse piu' odiose che  esistano perche' i ricchi rimangono sempre ricchi e i poveri vanno  sempre piu' in difficolta'. In ogni caso - rileva Bonaccini -  noi faremo tutto quello che serve, dal Pnrr col governo alla richiesta che mi auguro venga accolta dai fondi per le spese che  abbiamo avuto sul covid".

Il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti trova che "la foga di anticipare il voto che ci sarebbe stato in primavera sia un'azione sconsiderata”. Per Toti Il 25 settembre gli italiani andranno a votare "avendo ben presente che cosa hanno perduto in termini di tranquillità, di opportunità e di occasioni con la caduta del governo Draghi. E anche a chi imputarne la responsabilità".

Far cadere Draghi è stato un "gol di rapina", e ribadisce: “non credo che gli italiani lo abbiano apprezzato e lo apprezzeranno nelle urne”.