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Siccità: prima gli stati di emergenza regionali e poi il decreto
(Regioni.it 4326 - 04/07/2022) In serata il Governo affronterà il tema siccità e si prevede il via libera allo stato di emergenza richiesto finora dalle regioni Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Friuli Venezia-Giulia e Veneto.
E’ prevista anche la successiva approvazione, in un altro Consiglio dei ministri, del decreto legge con le misure di contrasto alla siccità e di potenziamento e adeguamento delle infrastrutture idriche. Quindi prima il passaggio degli stati di emergenza regionali e poi il decreto siccità.
Il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, intanto dichiara che “probabilmente, dai risultati dell'osservatorio, se la siccità continua a questi livelli, se le temperature arrivano a 39 gradi come oggi, anche noi saremo costretti a dichiarare stato di calamita' per parte del territorio della Toscana”.
Giani quindi spiega che “si riunisce l'Osservatorio che e' l'organo competente per darci delle indicazioni tecniche, e sulla base di queste indicazioni in Giunta prenderemo le nostre decisioni. La Toscana si presenta in una situazione differenziata rispetto ad altre Regioni: è il motivo per cui finora non e' stato dichiarato lo stato di calamità”.
Inoltre per Giani “è chiaro che vi sono parti di Toscana che hanno condizioni molto problematiche che lo giustificano. Altre hanno una situazione migliore, semplicemente perche' in passato abbiamo fatto le cose, a differenza di tanti altri: pensate a cosa significano quei 70 milioni di metri cubi d'acqua che e' in grado di contenere il lago di Bilancino".
Secondo Giani "questo deve far riflettere: occorre avere lungimiranza nel fare opere che magari sono contrastate da quello o quell'altro”.
Mentre la Regione Umbria ha invece già chiesto lo stato di emergenza per la siccita'. Il presidente Donatella Tesei spiega che “dopo aver gia' posto nei giorni scorsi, durante la Conferenza Stato Regioni, il tema degli interventi governativi urgentissimi per la siccita' in Umbria, e in maniera particolare per il lago Trasimeno – afferma Tesei- ho chiesto quest'oggi al Governo e alla Protezione civile nazionale la dichiarazione dello Stato di Emergenza e conseguentemente ho rappresentato ai ministeri competenti la necessita' di far rientrare il nostro bacino lacustre nel redigendo Decreto Siccita'. Ho inoltre dato la mia disponibilita' - aggiunge Tesei - nel ricoprire per l'Umbria il ruolo di vice commissario per l'emergenza, sulla base dell'esperienza della ricostruzione post sisma, cosi' da poter gestire al meglio una serie di interventi ordinari e straordinari di cui il Trasimeno necessita". Tesei evidenzia "la stretta connessione di interscambio idrico tra il lago di Chiusi, inserito nello stato di crisi, e il Trasimeno, sollecitando che quest'ultimo possa, nonostante non abbia prelievi di carattere potabile ma proprio per l'interconnessione citata, avvalersi del provvedimento emergenziale".
Nel rapporto SNPA (Sistema nazionale delle agenzia di protezione dell'ambiente), 'Città in transizione: i capoluoghi italiani verso la sostenibilità ambientale', si rileva che nelle 20 città capoluogo e Bolzano si riscontrano forti perdite idriche, che nel 2018 "restano sempre elevate nella maggior parte delle città campione con alcuni casi in cui i valori superano il 50%". Anche se con valori altalenanti, "sono solo 8 le città che riducono le proprie perdite con in testa Napoli che passa dal 41,2% del 2012 al 31,6% del 2018". Si conferma, quindi, "alto lo spreco di una risorsa naturale che, specialmente in questo 2022, vediamo sempre più minacciata dal cambiamento climatico".
Mentre la Regione Umbria ha invece già chiesto lo stato di emergenza per la siccita'. Il presidente Donatella Tesei spiega che “dopo aver gia' posto nei giorni scorsi, durante la Conferenza Stato Regioni, il tema degli interventi governativi urgentissimi per la siccita' in Umbria, e in maniera particolare per il lago Trasimeno – afferma Tesei- ho chiesto quest'oggi al Governo e alla Protezione civile nazionale la dichiarazione dello Stato di Emergenza e conseguentemente ho rappresentato ai ministeri competenti la necessita' di far rientrare il nostro bacino lacustre nel redigendo Decreto Siccita'. Ho inoltre dato la mia disponibilita' - aggiunge Tesei - nel ricoprire per l'Umbria il ruolo di vice commissario per l'emergenza, sulla base dell'esperienza della ricostruzione post sisma, cosi' da poter gestire al meglio una serie di interventi ordinari e straordinari di cui il Trasimeno necessita". Tesei evidenzia "la stretta connessione di interscambio idrico tra il lago di Chiusi, inserito nello stato di crisi, e il Trasimeno, sollecitando che quest'ultimo possa, nonostante non abbia prelievi di carattere potabile ma proprio per l'interconnessione citata, avvalersi del provvedimento emergenziale".
Nel rapporto SNPA (Sistema nazionale delle agenzia di protezione dell'ambiente), 'Città in transizione: i capoluoghi italiani verso la sostenibilità ambientale', si rileva che nelle 20 città capoluogo e Bolzano si riscontrano forti perdite idriche, che nel 2018 "restano sempre elevate nella maggior parte delle città campione con alcuni casi in cui i valori superano il 50%". Anche se con valori altalenanti, "sono solo 8 le città che riducono le proprie perdite con in testa Napoli che passa dal 41,2% del 2012 al 31,6% del 2018". Si conferma, quindi, "alto lo spreco di una risorsa naturale che, specialmente in questo 2022, vediamo sempre più minacciata dal cambiamento climatico".
( gs / 04.07.22 )
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