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Assistenza territoriale: in Gazzetta Ufficiale la riforma
(Regioni.it 4321 - 23/06/2022) “Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto di riforma dell'assistenza territoriale tutti gli obiettivi del Pnrr Salute, in scadenza il 30 giugno, sono stati conseguiti”, dichiara il ministro della Salute, Roberto Speranza.
Case di comunità, ospedali di territorio, assistenza domiciliare, infermieri di famiglia, sono alcune delle voci di questo provvedimento che riforma l’assistenza sanitaria territoriale: DECRETO 23 maggio 2022, n. 77 - Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale. (22G00085) (GU Serie Generale n.144 del 22-06-2022). Entrata in vigore del provvedimento: 07/07/2022.
“Ora – sottolinea Speranza - possiamo investire risorse senza precedenti per rafforzare il nostro Servizio Sanitario Nazionale”.
Ai primi di giugno Speranza aveva già annunciato che “con 30 giorni di anticipo rispetto alla milestone europea del PNRR ho firmato i contratti istituzionali di sviluppo con tutte le Regioni e le Province Autonome italiane – spiega Speranza –. Sono 6000 progetti per costruire il Servizio Sanitario Nazionale del futuro. Nasceranno 1350 case di comunità, aperte fino a 24 ore al giorno e 400 ospedali di comunità. Così la sanità sarà più vicina ai bisogni delle persone”.
Il decreto del ministero della Salute definisce i “modelli e standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale”.
Si intende così rafforzare l'assistenza extra-ospedaliera e sul territorio, visto anche l’invecchiamento della popolazione, che impone un nuovo modello di gestione delle malattie croniche: non più solo l'ospedale, appunto, ma sempre di più una 'sanità a casa del paziente'.
Si investo 20 miliardi di euro, previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr nella missione 6 'Salute').
Nella nuova sanità territoriale ci saranno i Distretti sanitari (uno ogni 100mila abitanti circa) e al loro interno ci saranno le Case della comunità, dove i cittadini potranno trovare assistenza continua per effettuare esami medici e diagnostici e anche vaccinazioni.
Prevista pure la figura dell'infermiere di famiglia e di comunità: almeno 1 ogni 3.000 abitanti.
Parte, inoltre, la Centrale Operativa 116117, sede del Numero Europeo Armonizzato per le cure mediche non urgenti e offre un servizio telefonico gratuito alla popolazione attivo h24 e 7 giorni su 7 per tutte le prestazioni sanitarie e sociosanitarie a bassa intensità assistenziale.
L'assistenza domiciliare prevede percorsi di cura e di un piano personalizzato di assistenza.
E’ previsto anche l'Ospedale di Comunità: sarà una struttura sanitaria di ricovero breve sul territorio e svolge una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero vero e proprio, con la finalità di evitare ricoveri ospedalieri impropri. Spazio inoltre alla telemedicina, con l'erogazione di servizi e prestazioni sanitarie a distanza attraverso l'uso di dispositivi digitali, internet, software e delle reti di telecomunicazione.
"Le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano applicano il presente decreto compatibilmente con i propri statuti di autonomia e con le relative norme di attuazione e, per le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano, che provvedono autonomamente al finanziamento del Servizio sanitario regionale esclusivamente con fondi del proprio bilancio, compatibilmente con le peculiarita' demografiche e territoriali di riferimento nell'ambito della loro autonomia organizzativa. Con riferimento ai progetti di investimento della Missione 6 le stesse regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano provvedono anche con le risorse del Piano nazionale di Ripresa e resilienza loro assegnate".
"Le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano applicano il presente decreto compatibilmente con i propri statuti di autonomia e con le relative norme di attuazione e, per le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano, che provvedono autonomamente al finanziamento del Servizio sanitario regionale esclusivamente con fondi del proprio bilancio, compatibilmente con le peculiarita' demografiche e territoriali di riferimento nell'ambito della loro autonomia organizzativa. Con riferimento ai progetti di investimento della Missione 6 le stesse regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano provvedono anche con le risorse del Piano nazionale di Ripresa e resilienza loro assegnate".
( gs / 23.06.22 )
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