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Giornata internazionale delle fiere
Asset fondamentale per il Made in Italy
(Regioni.it 4308 - 01/06/2022) La Conferenza delle Regioni con un post pubblicato sui propri canali Facebook e Twitter ha sottolineato l'importanza della "Giornata internazionale delle fiere", ricordando che "le fiere sono un fondamentale asset per il Made in Italy che è finalmente ripartito in presenza con numeri importanti". Ed è fondamentale ora potenziare anche la digitalizzazione del sistema fieristico affinchè siano piattaforme di business per esportare tutto l'anno. Nel post anch il link al calendaro fieristico (due file excel con le manifestazioni fieritiche nazionali e quelle internazionali), pubblicato ogni anno (ed aggiornato periodicamente) sul sito www.regioni.it.
Il settore fieristico è un moltiplicatore di business ma anche di turismo d'affari alto-spendente, di servizi specializzati e di posti di lavoro. Un'industria, quella fieristica, che con i soli eventi nazionali e internazionali genera un impatto sui territori - tra servizi, trasporti e ospitalita' e salari - quantificabile in 22,5 miliardi di euro l'anno di produzione, per un valore aggiunto stimato in 10,6 miliardi di euro pari allo 0,7% del Pil. Effetti macroeconomici aggiuntivi, questi, rispetto al business generato in fiera dalle imprese partecipanti. E' un quadro che va oltre le aspettative quello presentato oggi a Roma da Aefi e Prometeia in occasione della 7^ giornata mondiale delle fiere.
Lo studio, commissionato da Aefi - Associazione esposizioni fiere italiane - fa il punto su un settore da sempre tra i principali alleati del made in Italy a distanza di diversi anni dall'ultima rilevazione. "I numeri che emergono dallo studio Prometeia - ha detto il presidente di Aefi, Maurizio Danese - confermano in modo lampante come la quarta industria fieristica al mondo sia prima di tutto un incubatore naturale di business per i distretti industriali italiani e poi una leva di indotto ad alto valore aggiunto in favore dei territori".
Il settore fieristico è un moltiplicatore di business ma anche di turismo d'affari alto-spendente, di servizi specializzati e di posti di lavoro. Un'industria, quella fieristica, che con i soli eventi nazionali e internazionali genera un impatto sui territori - tra servizi, trasporti e ospitalita' e salari - quantificabile in 22,5 miliardi di euro l'anno di produzione, per un valore aggiunto stimato in 10,6 miliardi di euro pari allo 0,7% del Pil. Effetti macroeconomici aggiuntivi, questi, rispetto al business generato in fiera dalle imprese partecipanti. E' un quadro che va oltre le aspettative quello presentato oggi a Roma da Aefi e Prometeia in occasione della 7^ giornata mondiale delle fiere.
Lo studio, commissionato da Aefi - Associazione esposizioni fiere italiane - fa il punto su un settore da sempre tra i principali alleati del made in Italy a distanza di diversi anni dall'ultima rilevazione. "I numeri che emergono dallo studio Prometeia - ha detto il presidente di Aefi, Maurizio Danese - confermano in modo lampante come la quarta industria fieristica al mondo sia prima di tutto un incubatore naturale di business per i distretti industriali italiani e poi una leva di indotto ad alto valore aggiunto in favore dei territori".
( red / 01.06.22 )
Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
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