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Peste suina: nuova ordinanza in Emilia-Romagna
(Regioni.it 4303 - 25/05/2022) Sulla peste suina la regione Lazio lavora al tavolo di coordinamento degli interventi che prevedano anche l’abbattimento dei cinghiali.
“Il tavolo di coordinamento – spiega il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti - presieduto dal prefetto sta lavorando con questo obiettivo, le recinzioni stanno andando avanti, si sta procedendo anche da questo punto di vista ma con il tavolo della prefettura".
Mentre nella regione Emilia-Romagna è in vigore una nuova ordinanza - firmata dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini - che interessa il territorio del Piacentino.
L'ordinanza adotta immediatamente misure per controllare la diffusione della peste suina africana nei cinghiali selvatici e proteggere i suini allevati, spiega la Regione Emilia-Romagna che bisogna fare di più. "Come ad esempio approvare la bozza di decreto ministeriale che prolunga il periodo di caccia al cinghiale".
Le misure adottate, previste da un provvedimento nazionale del commissario straordinario alla peste suina africana, riguarda in prima istanza il territorio dei Comuni di Zerba e Ottone, in provincia di Piacenza, che fanno parte della zona di restrizione istituita dal regolamento della Commissione europea.
L'Emilia-Romagna, al momento considerata indenne dalla peste suina africana dalla stessa Ue, ha deciso di adottare misure urgenti per prevenire la malattia, in particolare nella zona del Piacentino perché a contatto con la zona di restrizione dove sono presenti i casi confermati.
“La comparsa di altri casi in provincia di Roma lontano dai casi di Piemonte e Liguria, ci ricorda che la malattia si può trasmettere anche a lunghe distanze - dichiarano gli assessori regionali all'Agricoltura Alessio Mammi e alla Sanità, Raffaele Donini - Avanzi di cibo prodotto da animali infetti o attrezzature, abbigliamento, calzature contaminate in ambienti infetti possono rappresentare un veicolo di infezione per cinghiali selvatici o suini domestici dell'intero territorio regionale”.
Inoltre l'ordinanza dispone che in tutta la regione chiunque riscontri la presenza di carcasse debba darne segnalazione al servizio veterinario della Ausl competente.
Evidenza epidemiologica in Piemonte e in Liguria, dove dopo il primo caso confermato il 7 gennaio a Ovada, in provincia di Alessandria, aumentano i casi accertati,
Nuovo caso di Peste suina africana, il tredicesimo dall'inizio dell'emergenza di fine dicembre, a Rossiglione (Genova). Lo ha accertato l'Istituto Zooprofilatico Sperimentale Piemonte Liguria e Valle d'Aosta. Le positività diventano così 126 tra Piemonte (75) e Liguria (51). Tutti i casi riguardano cinghiali morti nell'area infetta a cavallo delle due regioni.
( gs / 25.05.22 )
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