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Corte dei conti: federalismo fiscale interseca riforma in atto, PNRR e DEF
(Regioni.it 4288 - 04/05/2022) "La sfida per la conclusione del cammino ancora incompiuto del federalismo fiscale, si interseca con il vasto plesso di obiettivi intermedi e finali cui il Paese si è collettivamente impegnato con la presentazione, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con la riforma fiscale in atto e con il mutato quadro economico delineato nel Documento di Economia e Finanza 2022 deliberato dal Governo". Lo sottolinea la Corte dei conti in un'audizione davanti alla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale.
Ora, rilevano i magistrati contabili, "le decisioni da assumere in materia di federalismo fiscale si inseriscono in un complesso contesto di finanza pubblica nell'ambito del quale è determinante che venga dato un impulso deciso alla crescita attraverso la realizzazione del Pnrr, che prevede tra le riforme abilitanti la realizzazione di un sistema di finanziamento autonomo degli enti territoriali la cui attuazione si interseca con quella della ''delega fiscale'', il cui disegno di legge (A.C. 3343) è all'esame della VI Commissione Finanze in sede Referente".
"L'effettiva evoluzione del processo autonomistico delle Regioni, avviato con la legge delega n. 42 del 2009, comporta il passaggio da un sistema di finanza derivata ad un sistema decentrato sul territorio; alla cui attuazione nell'ultimo decennio le autonomie territoriali hanno partecipato attivamente. In occasione delle scorse audizioni, questa stessa Sezione aveva rilevato alcune criticità legate al parziale raggiungimento degli obiettivi previsti dalla legge n. 42/2009, percorso che - sottolineano i magistrati contabili - ad ogni modo, non si è interrotto - evidenzia la Corte - nel corso della pandemia, segnando il varo di alcuni importanti provvedimenti per le autonomie territoriali, sebbene la crisi dovuta all'emergenza
sanitaria abbia imposto un rallentamento, ed in alcuni casi, un ri-accentramento di molte funzioni in capo allo Stato per far fronte alle minori entrate e alle maggiori spese sociali e sanitarie, originate dalla pandemia".
"Negli ultimi anni - rileva la Corte dei Conti - si è registrata, una dinamica positiva, nonostante gli eventi esogeni avversi per il superamento del Patto di stabilità interno, la semplificazione delle procedure sul versante degli appalti pubblici e delle regole contabili, la concessione di spazi finanziari, il crescente contributo al finanziamento di opere pubbliche nell'ambito dell'edilizia scolastica e della messa in sicurezza di edifici e territorio. Una consistente parte degli stanziamenti delle risorse nel Pnrr individuano come soggetti attuatori gli enti territoriali (oltre 66 miliardi), tra i quali, un ruolo preminente è svolto dai Comuni e Città metropolitane (28,32 miliardi), così come di rilievo appare, per le Regioni, la realizzazione della missione 6, che mira alla riorganizzazione del Ssn attraverso il superamento delle ricordate debolezze strutturali: l'assistenza territoriale e gli investimenti per la digitalizzazione e l'ammodernamento delle apparecchiature tecnologiche ospedaliere".
"Semplicità e stabilità delle regole, insieme ad un flusso adeguato di risorse, venendo meno la contrazione che ha in precedenza caratterizzato il comparto, costituiscono la premessa - affermano i magistrati contabili - per una ripresa stabile della funzione di investitori pubblici, che rappresenta una vocazione consolidata dei Comuni e degli altri enti locali. Su questo scenario, che ha resistito agli effetti della crisi pandemica, si innesta la realizzazione del Pnrr, in corso di dispiegamento. Risulta fondamentale la capacità di definizione dei progetti che deve tenere conto del nuovo fattore legato all'aumento dei costi energetici e alla consolidata scarsità di competenze qualificate, e delle restrizioni alla spesa di personale che ha portato alla contrazione delle assunzioni".
Link:
Audizione della Corte dei conti su finanza territoriale e federalismo fiscale [1,876 MB PDF]
( red / 04.05.22 )
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