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Pnrr: le considerazioni di alcune regioni
(Regioni.it 4284 - 28/04/2022) Sul Pnrr “le regioni sono state bypassate, gran parte dei progetti vengono trattati direttamente dal governo e dai comuni”, dichiara il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, nel corso del dibattito sull'impatto del Pnrr sulle Regioni che si è tenuto alla Terrazza Civita di Roma (organizzato da SocialCom, Comin & Partners e Jump) e moderato dal direttore dell'Adnkronos Gian Marco Chiocci.
All'evento "Le Regioni e il Pnrr" hanno partecipato i Presidenti Attilio Fontana (Lombardia), Nello Musumeci (Sicilia), Donatella Tesei (Umbria), Nicola Zingaretti (Lazio).
“Per fare l'esempio della regione Lombardia, - aggiunge Fontana - su 9,5 miliardi che dovrebbero toccare la nostra regione ne trattiamo direttamente 2: 1,2 miliardi destinati all'edilizia sanitaria (la realizzazione di ospedali e delle case di comunità), un'altra parte destinata all'ammodernamento dei nostri treni e del materiale ferroviario e un'altra piccola parte all'housing sociale".
“Per le altre cose – rileva Fontana - bisogna chiedere più informazioni ai comuni perché la scelta fatta è stata quella di far mettere i progetti a terra dai comuni, noi stiamo aiutando i comuni abbiamo assunto nuovi tecnici".
Anche il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, evidenzia la necessità di “un quadro di chiarezza, ancora mi pare ci sia qualche area di confusione, noi regioni non siamo state preventivamente consultate nella fase di programmazione, alcune priorità, per esempio, oggi sarebbero inserite nel programma”.
"Noi in Sicilia abbiamo speso tutti i fondi che l'Unione Europea ci chiedeva nella scadenza, dal 2018 al 2021, quindi la musica e' cambiata, abbiamo bisogno di intercettare le opportunità del Pnrr, ci vuole forse maggiore assistenza tecnica, soprattutto nei piccoli comuni”.
Per il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, “non bisogna temere i rallentamenti ma fare di tutto perché non ci siano. La guerra, il costo dell'energia sono già elementi oggettivi che portano a rivedere i progetti ma le condizioni ci sono tutte per sfruttare bene il Pnrr, che parla di digitalizzazione, green economy e buon lavoro con buone imprese. Il 13 maggio presenteremo la nuova stagione della programmazione europea che porterà i fondi ordinari da 2,7 miliardi a 4,5, più i 6 previsti nel Pnrr e altre risorse ancora. Presenteremo un piano possibile dei prossimi 5-6 anni di 17 miliardi di investimenti”.
“Ma attenzione - avverte Zingaretti - Perché se i soldi non sono spesi con una visione ideale e di dove andare possono diventare una scusa per non affrontare i problemi”.
Il presidente della regione Umbria Donatella Tesei ribadisce che “il Pnrr è una grande opportunità. E’ evidente che c'è un piano che va costruito di finalizzazione. Quello che è emerso oggi è che le regioni sono degli enti attuatori al pari dei Comuni. Il tema del terremoto è rilevante perché ha colpito le regioni dell'Italia centrale e quindi anche questo è un impegno straordinario oltre a quello che abbiamo dovuto affrontare con il Covid e dopo”.
“Oggi anche il tema dell'energia, - rileva Tesei - delle materie prima che mancano, degli aumenti che ci sono stati, incidono molto anche sul comparto della ricostruzione post terremoto. Stiamo lavorando in cabina di coordinamento con il commissario Legnini per far uscire il nuovo prezziario che dovrà venire incontro a queste problematiche per far sì che le aziende non chiudano i cantieri e si prosegua con la collaborazione ormai avviata ma che è stata ferma per 4 anni dopo il terremoto”.
( gs / 28.04.22 )
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