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Pandemia: variante Omicron non è un banale raffreddore
(Regioni.it 4264 - 28/03/2022) Sulle mascherine al chiuso "faremo una nuova valutazione ad aprile. Teniamo una linea di prudenza" dice il ministro della Salute, Roberto Speranza: "Sarebbe fuori dalla storia gestire la pandemia come un anno fa, ma ci vuole cautela e fiducia. La pandemia non è finita".
E sulla quarta dose di vaccino sono previste "verifiche se e in che periodo farla".
Secondo i dati dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 27 marzo 2022, l'occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di 'area non critica' di pazienti Covid è ferma al 14% in Italia (un anno fa era al 43%) ma nelle ultime 24 ore cresce in 10 regioni e in 6 supera il 20%: Calabria (34%), Umbria (32%), Basilicata (29%), Sicilia (25%), Marche (22%), Puglia (21%).
L'occupazione delle terapie intensive, invece, è stabile al 5% in Italia a fronte del 40% raggiunto esattamente un anno fa, ed è sotto il 10% in tutte le regioni.
“Non pensiamo che la variante Omicron sia un banale raffreddore. Lo può essere per i soggetti coperti da un ciclo di vaccinazione”, dichiara Franco Locatelli,
"Certamente non lo è – aggiunge Locatelli - per chi non è adeguatamente immunizzato".
In riferimento alle cure farmacologiche contro il virus, il presidente del Consiglio superiore di sanità ha detto che "esistono oggi due farmaci: Paxovlid e Molnupiravir che hanno significativa efficacia.
Soprattutto il primo, negli studi clinici controllati, si è dimostrato efficace nel prevenire la progressione a forme gravi in quasi il 90% dei casi. Va forse reso più agile il meccanismo di accesso per incrementare la percentuale dei soggetti che vengono ad essere trattati".
“Gli anticorpi monoclonali - spiega ancora Locatelli - possono essere un''altra strategia, anche se ricordiamo che l'emergenza della variante Omicron ha dimostrato una perdita di efficacia per alcuni di essi. E c'è in prossimità di approvazione da parte dell'Ema anche l'uso di una combinazione di anticorpi monoclonali per la prevenzione dell'infezione nei soggetti fragili per ragioni di immunodepressione”.
Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, spiega che “ci troviamo in un plateau di nuovi casi giornalieri di contagio che si sono stabilizzati ormai da circa sette giorni attorno a quota 70-71 mila. Verosimilmente questo prelude ad una discesa della curva, auspicando che non si verifichi una diffusione del contagio nelle Regioni del nord".
“La cosa stranissima di questo rialzo consistente di casi - rileva Cartabellotta - è data dall'aumento dei contagi prevalentemente nelle Regioni del centro e del sud mentre le grandi regioni del Nord, tra cui Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e in misura minore il Veneto, si sono mantenute con casi sostanzialmente stabili”.
Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, spiega che “ci troviamo in un plateau di nuovi casi giornalieri di contagio che si sono stabilizzati ormai da circa sette giorni attorno a quota 70-71 mila. Verosimilmente questo prelude ad una discesa della curva, auspicando che non si verifichi una diffusione del contagio nelle Regioni del nord".
“La cosa stranissima di questo rialzo consistente di casi - rileva Cartabellotta - è data dall'aumento dei contagi prevalentemente nelle Regioni del centro e del sud mentre le grandi regioni del Nord, tra cui Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e in misura minore il Veneto, si sono mantenute con casi sostanzialmente stabili”.
( gs / 28.03.22 )
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