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Pnrr e rifiuti: 2,1 miliardi per realizzare nuovi impianti
(Regioni.it 4263 - 25/03/2022) Dal Pnrr stanziati 2,1 miliardi di euro per realizzare nuovi impianti per il trattamento e il riciclo dei rifiuti, l'ammodernamento di impianti esistenti e la realizzazione di progetti "faro" di economia circolare.
Il sottosegretario Vannia Gava presenta così il Programma nazionale per la gestione dei rifiuti. Sono arrivate 4.114 proposte, per un valore complessivo dei progetti di oltre 12 miliardi.
Il Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti ha un orizzonte temporale di sei anni (2022-2028) ed è uno strumento strategico di indirizzo per le Regioni e le Province autonome nella pianificazione della gestione dei rifiuti.
Il Programma parte dal quadro di riferimento europeo, fissa i macro-obiettivi, definisce i criteri e le linee strategiche a cui le Regioni e le Province autonome dovranno attenersi nella elaborazione dei Piani di gestione dei rifiuti, offrendo, contestualmente, una ricognizione nazionale dell'impiantistica, suddivisa per tipologia di impianti e per regione, al fine di fornire, in primis, indirizzi atti a colmare i gap impiantistici presenti nel territorio.
Dal Sud il 45% delle proposte a valere sui fondi del Pnrr (1,5 miliardi per Comuni e imprese pubbliche e 600 milioni per le imprese private).
I 1.860 progetti proposti dalle regioni del Mezzogiorno, del valore complessivo di 4,6 miliardi, è emerso che da soli eccedono di oltre il doppio la dotazione totale disponibile.
Anche da Nord e Centro Italia si conferma l’interesse e l'importanza degli investimenti nel settore. Sono 1.474 le proposte pervenute dalle regioni del Nord
(il 36% del totale), i cui progetti cubano nel loro insieme 4,4 miliardi di euro; dal Centro Italia 780 proposte progettuali (il 19% del totale), il cui valore complessivo ammonta a circa 3,3 milioni di euro.
Il Pnrr intende dotare l’Italia di una rete omogenea di impianti di trattamento e
riciclo dei rifiuti, colmando il divario esistente al momento fra Nord e Centrosud e puntando allo sviluppo di progetti innovativi di economia circolare.
Il Programma è stato predisposto con il contributo delle Regioni, delle due Province Autonome, dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci), del Ministero dello sviluppo economico (Mise), e dell'Autorità di Regolazione per energia Reti e Ambiente (Arera).
Si rileva anche che il nord Italia ha un ciclo integrato dei rifiuti che grazie a un parco impiantistico sviluppato riduce in modo significativo l'utilizzo della discarica mentre quote considerevoli di rifiuti prodotte nelle aree del centro e nel Mezzogiorno vengono trattate in impianti localizzati in altre aree, soprattutto nell'Italia settentrionale.
Circa il 65% della complessiva capacità di trattamento autorizzata per gli impianti di recupero della frazione organica biodegradabile è operativa al Nord dove c'è anche il 70% degli inceneritori.
Per lo smaltimento in discarica in Lombardia è ridotto al 4% dei rifiuti prodotti, in Friuli-Venezia Giulia all'8%, in Trentino-Alto Adige al 11% e in Veneto al 14%. Nelle stesse regioni la raccolta differenziata è pari rispettivamente al 72%, 67,2%, 73,1% e 74,7% e consistenti quote di rifiuti vengono trattate in impianti di incenerimento con recupero di energia.
( gs / 25.03.22 )
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