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Ucraina: Draghi, l'Italia condanna con assoluta fermezza l’invasione
Il Presidente della Repubblica in visita a Norcia (foto, fonte: sito www.quirinale.it)
Fedriga, "Quella che si sta consumando è una pagina drammatica della storia, sulla quale non possiamo rimanere in silenzio"
Mattarella: una nuova tragedia si è abbattuta sull'Europa, mettendo in pericolo pace e libertà
(Regioni.it 4244 - 25/02/2022) "Gli italiani devono essere e lo saranno certamente intransigenti, determinati uniti". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Norcia. "Ieri nuova tragedia si è abbattuta sull'Europa, con violenza e non su un solo paese ma sull'intera Europa mettendo in pericolo pace e libertà. E questo riguarda ciascuno di noi". Il nostro - ha aggiunto Mattarella - è "un mondo che non intende veder calpestati i principi della convivenza". Gli europei "non si piegano alla violenza della forza: oggi si tratta dell'Ucraina e domani non si sa di quali obiettivi".
"L’Italia condanna con assoluta fermezza l’invasione, che giudichiamo inaccettabile", lo ha ribadito nella sua informativa in Parlamento il Presidente del Consiglio, Mario Draghi. "L’attacco è una gravissima violazione della sovranità di uno stato libero e democratico, dei trattati internazionali, e dei più fondamentali valori europei. Voglio esprimere ancora una volta la solidarietà del popolo e del Governo italiano alla popolazione ucraina e al Presidente Zelensky."
Nella sua informativa al Parlamento il Presidente del Consiglio Mario Draghi. ha anche ricordato che "Il ritorno della guerra in Europa non può essere tollerato. L’Italia ha reagito subito, e ha convocato già nella mattinata di ieri al Ministero degli Affari Esteri l’Ambasciatore della Federazione Russa. Abbiamo richiamato Mosca a cessare l’offensiva, a ritirare le forze in modo incondizionato, e abbiamo ribadito il pieno sostegno italiano all’integrità territoriale e alla sovranità dell’Ucraina Sempre nella mattinata di ieri, ho parlato con il Presidente francese Macron, il Cancelliere tedesco Scholz, il Presidente del Consiglio Europeo Michel, la Presidente della Commissione Europea Von der Leyen. Con loro ho condiviso la ferma condanna di un attacco “ingiustificato e non provocato” ai danni dell’Ucraina. Nel primo pomeriggio, ci siamo riuniti insieme agli altri leader del G7, e abbiamo adottato una Dichiarazione di ferma condanna dell’aggressione russa e di richiamo alla cessazione delle ostilità e di ritorno alle trattative".
"Ieri, in serata, ho partecipato - ha ricordato Draghi - ad un Consiglio europeo straordinario, a cui ha preso parte anche il Presidente Zelensky, in cui l’Unione Europea ha espresso la sua condanna nei confronti della Russia e della Bielorussia. È stato un momento veramente drammatico quello della connessione con il Presidente Zelensky. E’ nascosto in qualche parte di Kiev. Ha detto che lui non ha più tempo, che l’Ucraina non ha più tempo, che lui e la sua famiglia sono l’obiettivo delle forze di invasione russa. E’ stato un momento drammatico che ha colpito tutti i partecipanti al Consiglio europeo. Oggi, stamattina prima di venire qua, mi ha cercato prima di venire qua, abbiamo fissato un appuntamento telefonico, per le 9.30, ma non è stato possibile poi fare la telefonata perché il Presidente Zelensky non era più disponibile. Nel pomeriggio di oggi parteciperò a un Vertice della NATO per coordinare il rafforzamento del fianco orientale e ribadire i principi alla base della nostra posizione".
"Per quanto riguarda il piano bilaterale - ha proseguito il Presidente del Consiglio - stiamo definendo un pacchetto da 110 milioni di euro di aiuti finanziari all’Ucraina a scopi umanitari e di stabilizzazione macro-finanziaria. Nell’ambito della Difesa, si stanno predisponendo misure di assistenza, in particolare nel settore dello sminamento e della fornitura di equipaggiamento di protezione".
"L’Italia condanna con assoluta fermezza l’invasione, che giudichiamo inaccettabile", lo ha ribadito nella sua informativa in Parlamento il Presidente del Consiglio, Mario Draghi. "L’attacco è una gravissima violazione della sovranità di uno stato libero e democratico, dei trattati internazionali, e dei più fondamentali valori europei. Voglio esprimere ancora una volta la solidarietà del popolo e del Governo italiano alla popolazione ucraina e al Presidente Zelensky."
Nella sua informativa al Parlamento il Presidente del Consiglio Mario Draghi. ha anche ricordato che "Il ritorno della guerra in Europa non può essere tollerato. L’Italia ha reagito subito, e ha convocato già nella mattinata di ieri al Ministero degli Affari Esteri l’Ambasciatore della Federazione Russa. Abbiamo richiamato Mosca a cessare l’offensiva, a ritirare le forze in modo incondizionato, e abbiamo ribadito il pieno sostegno italiano all’integrità territoriale e alla sovranità dell’Ucraina Sempre nella mattinata di ieri, ho parlato con il Presidente francese Macron, il Cancelliere tedesco Scholz, il Presidente del Consiglio Europeo Michel, la Presidente della Commissione Europea Von der Leyen. Con loro ho condiviso la ferma condanna di un attacco “ingiustificato e non provocato” ai danni dell’Ucraina. Nel primo pomeriggio, ci siamo riuniti insieme agli altri leader del G7, e abbiamo adottato una Dichiarazione di ferma condanna dell’aggressione russa e di richiamo alla cessazione delle ostilità e di ritorno alle trattative".
"Ieri, in serata, ho partecipato - ha ricordato Draghi - ad un Consiglio europeo straordinario, a cui ha preso parte anche il Presidente Zelensky, in cui l’Unione Europea ha espresso la sua condanna nei confronti della Russia e della Bielorussia. È stato un momento veramente drammatico quello della connessione con il Presidente Zelensky. E’ nascosto in qualche parte di Kiev. Ha detto che lui non ha più tempo, che l’Ucraina non ha più tempo, che lui e la sua famiglia sono l’obiettivo delle forze di invasione russa. E’ stato un momento drammatico che ha colpito tutti i partecipanti al Consiglio europeo. Oggi, stamattina prima di venire qua, mi ha cercato prima di venire qua, abbiamo fissato un appuntamento telefonico, per le 9.30, ma non è stato possibile poi fare la telefonata perché il Presidente Zelensky non era più disponibile. Nel pomeriggio di oggi parteciperò a un Vertice della NATO per coordinare il rafforzamento del fianco orientale e ribadire i principi alla base della nostra posizione".
"Per quanto riguarda il piano bilaterale - ha proseguito il Presidente del Consiglio - stiamo definendo un pacchetto da 110 milioni di euro di aiuti finanziari all’Ucraina a scopi umanitari e di stabilizzazione macro-finanziaria. Nell’ambito della Difesa, si stanno predisponendo misure di assistenza, in particolare nel settore dello sminamento e della fornitura di equipaggiamento di protezione".
"Il Governo italiano - ha ricordato Draghi - ha sempre auspicato, insieme ai suoi partner internazionali, di risolvere la crisi in modo pacifico e attraverso la diplomazia". "Qualsiasi dialogo, però, deve essere sincero e soprattutto utile. Le violenze di questa settimana da parte della Russia rendono un dialogo di questo tipo nei fatti impossibile". "La nostra priorità oggi - ha proseguito - deve essere rafforzare la sicurezza del nostro continente e applicare la massima pressione sulla Russia perché ritiri le truppe e ritorni al tavolo dei negoziati". "Dal punto di vista militare, la NATO si è già attivata".
"Per quanto riguarda le sanzioni, l’Italia è perfettamente in linea con gli altri Paesi dell’Unione Europea, primi tra tutti Francia e Germania". "Le misure ha detto Draghi - sono state coordinate insieme ai nostri partner del G7, con i quali condividiamo pienamente strategia e obiettivi". "Mercoledì sono state formalmente approvate le prime misure restrittive verso la Russia, in relazione alla decisione di riconoscere l’indipendenza dei territori di Donetsk e Lugansk".
"In seguito all’invasione russa degli scorsi giorni, nel Consiglio Europeo di ieri abbiamo approvato misure molto più stringenti e incisive, che erano in preparazione da settimane". "I relativi atti legislativi sono discussi in queste ore a Bruxelles, e per questo non posso renderne conto in modo esaustivo", ma ha detto Draghi, "Saranno finalizzati e adottati in tempi rapidissimi" "Queste sanzioni includono:
- misure finanziarie, come il divieto di rifinanziamento per banche e imprese pubbliche in Russia, e il blocco di nuovi depositi bancari dalla Russia verso istituti di credito dell’Unione Europea;
- misure sul settore dell’energia, mirate a impedire il trasferimento di tecnologie avanzate, usate soprattutto per la raffinazione del petrolio;
- misure sul settore dei trasporti, come il divieto di esportazione esteso a tutti i beni, le tecnologie, i servizi destinati al settore aereo;
- un blocco dei finanziamenti per nuovi investimenti in Russia e altre misure di controllo delle esportazioni;
- la sospensione degli accordi di facilitazione dei visti per passaporti diplomatici e di servizio russi.
Prevediamo inoltre un secondo “pacchetto” che includa membri della Duma non ancora sanzionati". Insommma "In questi giorni, l’Unione Europea ha dato prova della sua determinazione e compattezza. Siamo pronti a misure ancora più dure se queste non dovessero dimostrarsi sufficienti".
Indubbiamente - ha sottolineato Draghi - "Le sanzioni che abbiamo approvato, e quelle che potremmo approvare in futuro, ci impongono di considerare con grande attenzione l’impatto sulla nostra economia. La maggiore preoccupazione riguarda il settore energetico, che è già stato colpito dai rincari di questi mesi: circa il 45% del gas che importiamo proviene infatti dalla Russia, in aumento dal 27% di dieci anni fa". "Le vicende di questi giorni dimostrano l’imprudenza di non aver diversificato maggiormente le nostre fonti di energia e i nostri fornitori negli ultimi decenni", per questo ha continuato Draghi"Dobbiamo procedere spediti sul fronte della diversificazione, per superare quanto prima la nostra vulnerabilità e evitare il rischio di crisi future". "Il Governo monitora in modo costante i flussi di gas, in stretto coordinamento con le istituzioni europee".
"La fine dell’inverno e l’arrivo delle temperature più miti ci permettono di guardare con maggiore fiducia ai prossimi mesi, ma dobbiamo intervenire per migliorare ulteriormente la nostra capacità di stoccaggio per i prossimi anni". Inoltre "L’Italia è impegnata inoltre a spingere l’Unione Europea nella direzione di meccanismi di stoccaggio comune, che aiutino tutti i Paesi a fronteggiare momenti di riduzione temporanea delle forniture" e "Ci auguriamo che questa crisi possa accelerare finalmente una risposta positiva sul tema".
"Il Governo - ha concluso il presidente del Consiglio - è comunque al lavoro per approntare tutte le misure necessarie per gestire al meglio una possibile crisi energetica.
"Per quanto riguarda le sanzioni, l’Italia è perfettamente in linea con gli altri Paesi dell’Unione Europea, primi tra tutti Francia e Germania". "Le misure ha detto Draghi - sono state coordinate insieme ai nostri partner del G7, con i quali condividiamo pienamente strategia e obiettivi". "Mercoledì sono state formalmente approvate le prime misure restrittive verso la Russia, in relazione alla decisione di riconoscere l’indipendenza dei territori di Donetsk e Lugansk".
"In seguito all’invasione russa degli scorsi giorni, nel Consiglio Europeo di ieri abbiamo approvato misure molto più stringenti e incisive, che erano in preparazione da settimane". "I relativi atti legislativi sono discussi in queste ore a Bruxelles, e per questo non posso renderne conto in modo esaustivo", ma ha detto Draghi, "Saranno finalizzati e adottati in tempi rapidissimi" "Queste sanzioni includono:
- misure finanziarie, come il divieto di rifinanziamento per banche e imprese pubbliche in Russia, e il blocco di nuovi depositi bancari dalla Russia verso istituti di credito dell’Unione Europea;
- misure sul settore dell’energia, mirate a impedire il trasferimento di tecnologie avanzate, usate soprattutto per la raffinazione del petrolio;
- misure sul settore dei trasporti, come il divieto di esportazione esteso a tutti i beni, le tecnologie, i servizi destinati al settore aereo;
- un blocco dei finanziamenti per nuovi investimenti in Russia e altre misure di controllo delle esportazioni;
- la sospensione degli accordi di facilitazione dei visti per passaporti diplomatici e di servizio russi.
Prevediamo inoltre un secondo “pacchetto” che includa membri della Duma non ancora sanzionati". Insommma "In questi giorni, l’Unione Europea ha dato prova della sua determinazione e compattezza. Siamo pronti a misure ancora più dure se queste non dovessero dimostrarsi sufficienti".
Indubbiamente - ha sottolineato Draghi - "Le sanzioni che abbiamo approvato, e quelle che potremmo approvare in futuro, ci impongono di considerare con grande attenzione l’impatto sulla nostra economia. La maggiore preoccupazione riguarda il settore energetico, che è già stato colpito dai rincari di questi mesi: circa il 45% del gas che importiamo proviene infatti dalla Russia, in aumento dal 27% di dieci anni fa". "Le vicende di questi giorni dimostrano l’imprudenza di non aver diversificato maggiormente le nostre fonti di energia e i nostri fornitori negli ultimi decenni", per questo ha continuato Draghi"Dobbiamo procedere spediti sul fronte della diversificazione, per superare quanto prima la nostra vulnerabilità e evitare il rischio di crisi future". "Il Governo monitora in modo costante i flussi di gas, in stretto coordinamento con le istituzioni europee".
"La fine dell’inverno e l’arrivo delle temperature più miti ci permettono di guardare con maggiore fiducia ai prossimi mesi, ma dobbiamo intervenire per migliorare ulteriormente la nostra capacità di stoccaggio per i prossimi anni". Inoltre "L’Italia è impegnata inoltre a spingere l’Unione Europea nella direzione di meccanismi di stoccaggio comune, che aiutino tutti i Paesi a fronteggiare momenti di riduzione temporanea delle forniture" e "Ci auguriamo che questa crisi possa accelerare finalmente una risposta positiva sul tema".
"Il Governo - ha concluso il presidente del Consiglio - è comunque al lavoro per approntare tutte le misure necessarie per gestire al meglio una possibile crisi energetica.
"Un pensiero a tutte le vittime del conflitto in Ucraina. Quella che si sta consumando è una pagina drammatica della storia, sulla quale non possiamo rimanere in silenzio". Lo ha scritto su Facebook il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga.
"La situazione in Ucraina rasenta come ho detto ieri la follia criminale - ha ribadito oggi il presidente del Veneto Luca Zaia, a Mestre a margine della mobilitazione Coildiretti - nonostante per qualcuno non sia stata gradita questa mia dichiarazione. Lo confermo: è una follia criminale, l'Ucraina è sotto attacco. Non ci sono giustificazioni di natura geopolitica o di contemporaneità per giustificare il fatto che ci sia un evento bellico. Hemingway diceva - ha proseguito Zaia - che la guerra è il luogo nel quale gli uomini peggiori mandano a morire gli uomini migliori; direi che è quello che sta accadendo. Il mondo deve insorgere davanti a questo, le piazze, dobbiamo far sentire la nostra presenza perché è inaccettabile quello che sta accadendo. E di là dei confini, delle reciproche rivendicazioni, noi non possiamo assistere a questo a questo fatto che è criminale", ha concluso.
"Abbiamo visto tutti la crudeltà con cui Putin abbia attaccato l'Ucraina: è un atto assolutamente ignobile. Tuttavia sono convinto che ci siano ancora margini per ricomporre questa frattura attraverso una fitta attività diplomatica con la Nato, con la Sicilia è l'Italia sono profondamente legate". Così Nello Musumeci, presidente della Regione Sicilia, a margine della conferenza di presentazione del progetto per il nuovo centro congressi all'ex Fiera del Mediterraneo. "Nonostante le regioni abbiano scarsa competenza in materia di difesa voglio comunque ricordare quanto importante sia il ruolo che occupa la Sicilia nel Mar Mediterraneo. Ma non posso limitarmi ad auspicare che i venti di guerra si tengano lontani da qui: serve da parte dell'Unione Europea una politica più efficiente nella gestione del Mediterraneo. E l'emergenza migranti che abbiamo vissuto quotidianamente durante tutti questi anni - ha concluso Musumeci - ci insegna che c'è ancora molto lavoro da fare".
"Mi risuonano da ieri nella testa le parole di Enrico Pieri, sopravvissuto all'eccidio di Sant'Anna di Stazzema che ci ha lasciato solo qualche settimana fa dopo una vita spesa a trasmettere alle nuove generazioni i valori della pace e della libertà. Mai più Sant'Anna ripeteva spesso ai più giovani, con la speranza e la fiducia di non vedere più persone perdere i propri cari per mano della guerra. Le scene di bambini soli per strada, di persone accalcate nel tunnel della metro per difendersi dai bombardamenti e che fuggono disperatamente sono dolorose, non è questo il mondo che vogliamo. La Toscana è e sarà sempre dalla parte della pace e della libertà, così come ci ha insegnato Enrico". Lo ha scritto sui suoi profili social il presidente della Toscana, Eugenio Giani. "L'unica cosa che possiamo fare sono le sanzioni economiche, non certo un intervento militare, ma le sanzioni devono essere pari al nostro impegno e alla nostra sensibilita'. C'e' anche qualcuno che si preoccupa di non farle perche' il costo in Italia sarebbe altissimo", ha aggiunto poi il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, commentando il conflitto in Ucraina a margine di una conferenza stampa a Firenze. "Ci sono dei momenti - sottolinea Giani - in cui la democrazia e la liberta' vengono cosi' messe in discussione che non possiamo sottrarci, dobbiamo essere pronti, consapevoli che ci potranno essere delle gravi ripercussioni anche da un punto di vista economico ma non possiamo accettare che il mondo venga guidato con la forza". Per il presidente della Regione "ci troviamo di fronte ad un dittatore, Putin, cinico e crudele" perche' "quello che la Russia sta facendo agli ordini di Putin e' gravissimo e non possiamo accettarlo in Europa".
il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, rispondendo ad una domanda durante la conferenza stampa della giunta provinciale a Riva del Garda, ha detto che "Il Trentino è disponibile a fare la propria parte nella messa a disposizione di corridoi umanitari qualora ce ne fosse necessità. L'auspicio è che tutto si possa risolvere immediatamente e che questo non debba avvenire. Ma nell'eventualità il Trentino è sicuramente in prima linea per questo".
"L'ambasciata italiana a Kiev resta aperta e in massima allerta. Voglio ringraziare l'ambasciatore Pier Francesco Zazo e tutto il personale italiano per l'impegno e il coraggio di queste ore". Lo ha scritto su Facebook il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. "Il lungo applauso che alla Camera ha accompagnato le parole del premier Draghi - ha sottolineato il Presidente ligure - è l'applauso di tutta l'Italia per gli uomini e le donne della nostra ambasciata, in prima linea per tutelare i nostri connazionali in Ucraina. Questi sono gli italiani, capaci di grande professionalità e umanità, anche nelle ore più buie: preghiamo per loro e per tutto il popolo ucraino"".
"Ho sentito ieri il primo consigliere dell'ambasciatore ucraino in Italia - ha detto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, a margine della presentazione del Festival dell'Economia - e, oltre alla solidarietà, gli ho dato la disponibilità piena del Piemonte: se si dovrà fare qualcosa di concreto per l'ospitalità dei profughi possono contare sulla nostra regione. Porte aperte sempre a chi scappa dalla guerra".
"Dalla terra della pace, l'Umbria, si alza un messaggio di condanna di quanto sta accadendo, ma anche di necessita' di aprire un dialogo". Lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, nel suo intervento durante la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella a Norcia, in riferimento all'azione mutare della Russia in Ucraina.
"Voglio esprimere la nostra solidarietà più profonda al popolo ucraino, a quelli che stanno vivendo in queste ore momenti drammatici, alle famiglie che vengono sconvolte, ai profughi che cominciamo a trovare in fuga dai territori di appartenenza". Così il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, durante la consueta diretta Facebook del venerdì. "Solidarietà piena e profonda sperando ovviamente che la guerra non si scarichi in maniera drammatica sulle popolazioni civili. E' stato per tutti noi un risveglio amaro, non avremmo mai immaginato di ritrovare le immagini che avevamo visto nei resoconti della Seconda guerra mondiale" ha continuato il Presidente. ""Ci sono stati conflitti anche in Europa in questi anni nel dopoguerra, in particolare abbiamo avuto nell'ex Jugoslavia conflitti drammatici, episodi di barbarie, di pulizia etnica, ma non avevamo mai avuto un'immagine così violenta e pesante di una guerra vera messa in campo da un grande Paese e una grande potenza militare come la Russia. Le giovani generazioni - ha concluso De Luca - avevano perduto la memoria di cosa fosse una guerra, siamo stati richiamati, invece, dalla criticità della vita".
"Ho contattato e ascoltato le toccanti parole del dottor Damiano Rizzi sulla terribile situazione dei bambini malati di tumore in Ucraina, curati dalla onlus Soleterre che lui presiede. Ci attiveremo per sostenere concretamente il loro prezioso lavoro e faremo il possibile per favorire l'attivazione di un corridoio umanitario per poi aiutare questi bambini in Lombardia". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo aver telefonato al dottor Damiano Rizzi, presidente di Soleterre Onlus e psicologo clinico di oncoematologia pediatrica dell'Irccs San Matteo di Pavia che oggi sulla pagina Facebook di Lombardia Notizie Online ha rilasciato un'importante testimonianza sulla situazione in Ucraina.
Ucraina: a Modena flashmob di studenti, con unmn messaggio contro la guerra in Ucraina che lo stesso presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha condiviso sul suo profilo Facebook: "Il messaggio forte e chiaro dei ragazzi del liceo Morandi di Finale Emilia. Un flashmob - scrive Bonaccini - con il simbolo della pace per dire basta alla guerra in Ucraina".
"La solidarietà dell'Alto Adige va al popolo ucraino, che vive una grande sofferenza, ma anche al popolo russo, che deve sopportare le conseguenze delle decisioni dei propri governanti". Lo ha dichiarato con un post su Facebook il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher. Queste conseguenze, aggiunge Kompatscher, "colpiranno anche l'Europa, ma saranno affrontate con coesione, fiducia e sulla base di chiari valori. La speranza risiede nella capacità dell'Europa di agire unita nella difesa del diritto internazionale, applicando sanzioni incisive e adottando misure meditate, capaci di trovare in fretta una via d'uscita dal conflitto". Il presidente altoatesino riferisce anche di aver parlato al telefono con il ministro degli esteri austriaco, Alexander Schallenberg. "Doveva essere un colloquio sullo stato dell'Autonomia dell'Alto Adige", spiega Kompatscher, ma "data la preoccupante situazione a livello internazionale, abbiamo parlato a lungo della guerra in Ucraina e delle sue possibili conseguenze. Siamo d'accordo che l'attacco da parte della Russia violi gravemente il diritto internazionale e debba essere condannato con la massima fermezza".
"Questa serata - ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti nel corso della fiaccolata organizzata a Roma per la pace in Ucraina - non è solo di testimonianza ma di condanna della Russia per l'invasione e di richiesta di ritiro delle truppe dai confini e di ristabilimento della Pace. Così come le nazioni del mondo si stanno mobilitando era giusto dare un segnale dei popoli che si mobilitano".
"Mi risuonano da ieri nella testa le parole di Enrico Pieri, sopravvissuto all'eccidio di Sant'Anna di Stazzema che ci ha lasciato solo qualche settimana fa dopo una vita spesa a trasmettere alle nuove generazioni i valori della pace e della libertà. Mai più Sant'Anna ripeteva spesso ai più giovani, con la speranza e la fiducia di non vedere più persone perdere i propri cari per mano della guerra. Le scene di bambini soli per strada, di persone accalcate nel tunnel della metro per difendersi dai bombardamenti e che fuggono disperatamente sono dolorose, non è questo il mondo che vogliamo. La Toscana è e sarà sempre dalla parte della pace e della libertà, così come ci ha insegnato Enrico". Lo ha scritto sui suoi profili social il presidente della Toscana, Eugenio Giani. "L'unica cosa che possiamo fare sono le sanzioni economiche, non certo un intervento militare, ma le sanzioni devono essere pari al nostro impegno e alla nostra sensibilita'. C'e' anche qualcuno che si preoccupa di non farle perche' il costo in Italia sarebbe altissimo", ha aggiunto poi il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, commentando il conflitto in Ucraina a margine di una conferenza stampa a Firenze. "Ci sono dei momenti - sottolinea Giani - in cui la democrazia e la liberta' vengono cosi' messe in discussione che non possiamo sottrarci, dobbiamo essere pronti, consapevoli che ci potranno essere delle gravi ripercussioni anche da un punto di vista economico ma non possiamo accettare che il mondo venga guidato con la forza". Per il presidente della Regione "ci troviamo di fronte ad un dittatore, Putin, cinico e crudele" perche' "quello che la Russia sta facendo agli ordini di Putin e' gravissimo e non possiamo accettarlo in Europa".
il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, rispondendo ad una domanda durante la conferenza stampa della giunta provinciale a Riva del Garda, ha detto che "Il Trentino è disponibile a fare la propria parte nella messa a disposizione di corridoi umanitari qualora ce ne fosse necessità. L'auspicio è che tutto si possa risolvere immediatamente e che questo non debba avvenire. Ma nell'eventualità il Trentino è sicuramente in prima linea per questo".
"L'ambasciata italiana a Kiev resta aperta e in massima allerta. Voglio ringraziare l'ambasciatore Pier Francesco Zazo e tutto il personale italiano per l'impegno e il coraggio di queste ore". Lo ha scritto su Facebook il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. "Il lungo applauso che alla Camera ha accompagnato le parole del premier Draghi - ha sottolineato il Presidente ligure - è l'applauso di tutta l'Italia per gli uomini e le donne della nostra ambasciata, in prima linea per tutelare i nostri connazionali in Ucraina. Questi sono gli italiani, capaci di grande professionalità e umanità, anche nelle ore più buie: preghiamo per loro e per tutto il popolo ucraino"".
"Ho sentito ieri il primo consigliere dell'ambasciatore ucraino in Italia - ha detto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, a margine della presentazione del Festival dell'Economia - e, oltre alla solidarietà, gli ho dato la disponibilità piena del Piemonte: se si dovrà fare qualcosa di concreto per l'ospitalità dei profughi possono contare sulla nostra regione. Porte aperte sempre a chi scappa dalla guerra".
"Dalla terra della pace, l'Umbria, si alza un messaggio di condanna di quanto sta accadendo, ma anche di necessita' di aprire un dialogo". Lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, nel suo intervento durante la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella a Norcia, in riferimento all'azione mutare della Russia in Ucraina.
"Voglio esprimere la nostra solidarietà più profonda al popolo ucraino, a quelli che stanno vivendo in queste ore momenti drammatici, alle famiglie che vengono sconvolte, ai profughi che cominciamo a trovare in fuga dai territori di appartenenza". Così il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, durante la consueta diretta Facebook del venerdì. "Solidarietà piena e profonda sperando ovviamente che la guerra non si scarichi in maniera drammatica sulle popolazioni civili. E' stato per tutti noi un risveglio amaro, non avremmo mai immaginato di ritrovare le immagini che avevamo visto nei resoconti della Seconda guerra mondiale" ha continuato il Presidente. ""Ci sono stati conflitti anche in Europa in questi anni nel dopoguerra, in particolare abbiamo avuto nell'ex Jugoslavia conflitti drammatici, episodi di barbarie, di pulizia etnica, ma non avevamo mai avuto un'immagine così violenta e pesante di una guerra vera messa in campo da un grande Paese e una grande potenza militare come la Russia. Le giovani generazioni - ha concluso De Luca - avevano perduto la memoria di cosa fosse una guerra, siamo stati richiamati, invece, dalla criticità della vita".
"Ho contattato e ascoltato le toccanti parole del dottor Damiano Rizzi sulla terribile situazione dei bambini malati di tumore in Ucraina, curati dalla onlus Soleterre che lui presiede. Ci attiveremo per sostenere concretamente il loro prezioso lavoro e faremo il possibile per favorire l'attivazione di un corridoio umanitario per poi aiutare questi bambini in Lombardia". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo aver telefonato al dottor Damiano Rizzi, presidente di Soleterre Onlus e psicologo clinico di oncoematologia pediatrica dell'Irccs San Matteo di Pavia che oggi sulla pagina Facebook di Lombardia Notizie Online ha rilasciato un'importante testimonianza sulla situazione in Ucraina.
Ucraina: a Modena flashmob di studenti, con unmn messaggio contro la guerra in Ucraina che lo stesso presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha condiviso sul suo profilo Facebook: "Il messaggio forte e chiaro dei ragazzi del liceo Morandi di Finale Emilia. Un flashmob - scrive Bonaccini - con il simbolo della pace per dire basta alla guerra in Ucraina".
"La solidarietà dell'Alto Adige va al popolo ucraino, che vive una grande sofferenza, ma anche al popolo russo, che deve sopportare le conseguenze delle decisioni dei propri governanti". Lo ha dichiarato con un post su Facebook il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher. Queste conseguenze, aggiunge Kompatscher, "colpiranno anche l'Europa, ma saranno affrontate con coesione, fiducia e sulla base di chiari valori. La speranza risiede nella capacità dell'Europa di agire unita nella difesa del diritto internazionale, applicando sanzioni incisive e adottando misure meditate, capaci di trovare in fretta una via d'uscita dal conflitto". Il presidente altoatesino riferisce anche di aver parlato al telefono con il ministro degli esteri austriaco, Alexander Schallenberg. "Doveva essere un colloquio sullo stato dell'Autonomia dell'Alto Adige", spiega Kompatscher, ma "data la preoccupante situazione a livello internazionale, abbiamo parlato a lungo della guerra in Ucraina e delle sue possibili conseguenze. Siamo d'accordo che l'attacco da parte della Russia violi gravemente il diritto internazionale e debba essere condannato con la massima fermezza".
"Questa serata - ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti nel corso della fiaccolata organizzata a Roma per la pace in Ucraina - non è solo di testimonianza ma di condanna della Russia per l'invasione e di richiesta di ritiro delle truppe dai confini e di ristabilimento della Pace. Così come le nazioni del mondo si stanno mobilitando era giusto dare un segnale dei popoli che si mobilitano".
( red / 25.02.22 )
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