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Paesaggio 2026: riflessioni su visione, educazione e competenze al convegno FAI del 19 febbraio
(Regioni.it 4241 - 22/02/2022) Il Fai, Fondo nato per tutelare e valorizzare il patrimonio artistico e naturale italiano quest'anno ha dedicato il Convegno Nazionale annuale dei suoi delegati e volontari al paesaggio dello sviluppo e della transizione ecologica.
L'incontro si è tenuto il 19 febbraio, è stato intitolato "Paesaggio 2026. Visione, educazione, competenze", aperto anche al pubblico e trasmesso via web sull'homepage del sito www.fondoambiente.it.
La sessione mattutina è servita ad approfondire il paesaggio come materia culturale e prodotto di una visione culturale, a cominciare dagli interventi di Michael Jakob, professore dell'Haute École du Paysage, d'Ingénierie et d'Architecture di Ginevra, e di Carlo Tosco, docente di storia dell'Architettura al Politecnico di Torino.
Insegnare ad architetti e amministratori a trasformare il paesaggio e come si dovrebbe governare questa trasformazione è stato invece l'oggetto degli interventi di Bertrand Folléa, docente dell'École nationale supérieure de paysage di Versailles-Marseille, e di Ilaria Borletti Buitoni, già sottosegretario del Ministero della Cultura con delega al Paesaggio.
Lo scrittore Antonio Scurati ha raccontato la sua personale presa di coscienza del valore del paesaggio, a partire da una frana nel giardino di casa; mentre l'architetto e urbanista Stefano Boeri e a Gilles Clément, celebre paesaggista francese, hanno fatto una riflessione sul paesaggio del futuro: progettare e coltivare per favorire una più equilibrata relazione tra Uomo e Natura.
La sessione pomeridiana è stata dedicata all'attualità della transizione ecologica nel Pnrr, raccontata da diversi punti di vista: Michele Munafò, responsabile per Ispra di un sistema di analisi e monitoraggio del paesaggio italiano, offrirà una panoramica sullo stato attuale; a Marco Leonardi, dalla Cabina di Regia del Pnrr presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, e a Renzo Tomellini, Capo della Segreteria tecnica del Ministero della Transizione ecologica. Luisa Papotti, Soprintendente della Città Metropolitana di Torino, ha portato una testimonianza dal fronte della tutela paesaggistica.
La pianificazione come efficace strumento per bilanciare sviluppo e tutela è stata oggetto dell'intervento di Anna Marson, docente di urbanistica allo Iuav di Venezia, con lunga esperienza nella redazione dei Piani paesaggistici regionali.
Innfine, Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni e Province autonome, e Carlo Salvemini, Sindaco di Lecce, hanno rappresentato il punto di vista dei territori e delle comunità locali, sui quali il Pnrr concretamente inciderà.
'Il nostro straordinario patrimonio è da salvaguardare e difendere oggi più che mai, in un momento storico in cui la questione del paesaggio non è più meramente teorica ma si declina nel pratico, in quanto le esigenze della transizione ecologica, la necessità di investire in energie rinnovabili ci sospinge a interrogarci sul delicato equilibrio tra lo sviluppo e la crescita da un lato e la necessità di tutelare il territorio dall'altro. Si può e si deve trovare un punto di equilibrio intelligente, che consenta da un lato la crescita economica e l'incremento dell'industria delle energie rinnovabili - in primis solare ed eolica - ma contemporaneamente difenda i paesaggi. È molto importante ciò che il FAI sostiene: c'è bisogno di formare persone, di creare professionalità all'interno delle Soprintendenze e delle Università con competenze specifiche nella tutela del paesaggio. È di certo un obiettivo importante su cui certamente lavoreremo insieme, FAI e Ministero". Queste le conclusioni del ministro della Cultura Dario Franceschini a chiusura della prima giornata del XXVI Convegno nazionale dei Delegati e dei Volontari del FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano, dedicato al tema del Paesaggio nella delicata fase della transizione ecologica.
"Dobbiamo interrogarci", ha detto il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, e soprattutto dobbiamo "guardare il piano paesaggistico come un percorso, non come una fotografia immutabile." E gli interventi per "correzioni e semplificazioni" devono "essere predisposti in modo semplice e attuabile", ha sottolineato infine il presidente del Friuli Venezia Giulia nel corso del suo intervento.
Dal canale web dell'Agenzia Vista
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( red / 22.02.22 )
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