(Regioni.it 4240 - 21/02/2022) Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, evidenzia alcune criticità sull’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

“Le Regioni – spiega Fedriga - hanno registrato una criticità nelle azioni che possono portare avanti con il Pnrr, per come era stato costruito dal Conte II. Non vorremmo trovarci in una situazione nella quale le Regioni rimangono col cerino in mano quando non hanno deciso nulla nel processo”.

Secondo Fedriga, “non è colpa dell'attuale Governo, perché si è trovato quasi tutto il Pnrr in mano e viste le tempistiche non poteva rivoluzionarlo". Ma "l'alternativa utile sarebbe stata fare le missioni nazionali da presentare in Europa; le Regioni avrebbero presentato i Piani all'interno di quelle missioni per quanto riguarda le azioni territoriali e lo Stato si sarebbe dovuto occupare degli interventi di carattere nazionale che erano strategici.

Le Regioni, all'interno di quei piani validati dal Governo, avrebbero dovuto operare sui singoli territori. Sarebbe stato molto più veloce, molto più rapido, molto più sotto controllo".

Fedriga quindi ribadisce che “è fondamentale che il Governo ristori le spese sanitarie delle Regioni”: “le Regioni sono tutte estremamente in difficoltà”.

Noi abbiamo avuto di fatto un ristoro, seppur non completo ma almeno sufficiente, per non andare in default in molte Regioni, però abbiamo tutto quest'anno che sta andando avanti con i fondi regionali": "è insostenibile".