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Regioni.it

n. 4234 - venerdì 11 febbraio 2022

Sommario3
- Stop mascherine all'aperto: inizia fine pandemia
- Pnrr: Fedriga, tavolo di monitoraggio su rafforzamento pubblica amministrazione è uno strumento utile
- Numero unico di emergenza: sinergia istituzionale grazie alla regia integrata tra Stato e Regioni
- La Strategia Forestale Nazionale dei prossimi venti anni
- Filiera vitivinicola: via libera in Stato-Regioni ad alcuni decreti
- Accordi interregionali su cultura e internazionalizzazione

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Stop mascherine all'aperto: inizia fine pandemia

Piemonte su soggetti immunodepressi e quarta dose

(Regioni.it 4234 - 11/02/2022) “Sorridiamo. Da oggi niente più mascherine all'aperto in tutta Italia, a prescindere dal colore della regione. Riprendiamoci la nostra normalità. Ce la siamo meritata", dichiara il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.
Anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, evidenzia: “Ce l'abbiamo fatta. Da oggi si possono togliere le mascherine all'aperto. Grazie ai vaccini e alle regole. Avanti così!”.
E’ in flessione il tasso di occupazione in terapia intensiva (13,4%) e nelle aree mediche (26,5%) secondo l’ultimo monitoraggio del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità.
Mentre il rapporto settimanale sull’andamento della pandemia del sistema di sorveglianza SISMG, aggiornato ad oggi, evidenzia una mortalità “in linea con l’atteso sia al nord che al centrosud”.
E diminuisce a 0,89 questa settimana il valore dell'indice di trasmissibilità Rt, rispetto al valore di 0,93 della scorsa settimana. In diminuzione è anche il valore dell'incidenza dei casi
Quindi il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 13,4% (Marche al 23,9%) e nelle aree mediche è al 26,5% (Abruzzo al 37,3%).
Sono quattro le Regioni o Province autonome "classificate a rischio alto, secondo il dm del 30 aprile 2020, a causa dell'impossibilita' di valutazione per incompletezza dei dati inviati”, rileva la cabina di regia ministero della Salute-Iss-Regioni.
Solo una Regione è classificata a “rischio moderato" e 16 sono classificate a “rischio basso". Tra queste, "due Regioni/Province autonome sono ad alta probabilita' di progressione a rischio moderato". Sono 11 Regioni/Province autonome che "riportano almeno una singola allerta di resilienza" e "una Regione/Provincia autonoma riporta molteplici allerte di resilienza".
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, interviene sullo stop all'obbligo delle mascherine all'aperto scattato oggi: "è l'inizio della fine di questa maledetta pandemia", è “un messaggio che deve raggiungere tutti i cittadini di grande speranza. Lo vedo come un momento in cui finalmente l'impegno da parte delle nostre strutture e dei cittadini sottoposti alla vaccinazione trova finalmente una risposta”.
Fontana rileva che “se facciamo questi passi avanti lo dobbiamo alle vaccinazioni e ai cittadini, che ne sono stati i principali interpreti". ".
Anche il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, sull'andamento della pandemia è “molto ottimista nelle prossime settimane e sono contento che con Omicron il virus abbia fatto un passaggio di qualità: è molto diffusivo, ma anche molto meno dannoso e letale. Però per il futuro è bene essere consapevoli che da un momento all'altro il contagio può risalire, quindi il mio è un invito sempre alla massima precauzione”.
"Il peggio della pandemia e' passato, guardiamo al futuro con rinnovata fiducia". Cosi' il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci.
Infine la regione Piemonte ha chiesto se i soggetti immunodepressi possano ricevere la quarta dose di vaccino anti Covid: "La quarta dose, esclusivamente per gli immunocompromessi, è oggetto di valutazione da parte della comunità scientifica. Solo dopo il pronunciamento dell'Aifa potrà eventualmente essere autorizzata". Così il ministero della Salute.



( gs / 11.02.22 )

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Pnrr: Fedriga, tavolo di monitoraggio su rafforzamento pubblica amministrazione è uno strumento utile

Brunetta: continuiamo l’impegno a fianco di Regioni, Province e Comuni per costruire la nuova Italia

(Regioni.it 4234 - 11/02/2022) Monitorare attentamente le modalità di funzionamento degli strumenti introdotti a sostegno degli enti locali, l’efficacia della loro attuazione e le eventuali ulteriori necessità che dovessero emergere sui territori. È questo l’obiettivo del tavolo di lavoro appena istituito, coordinato congiuntamente dal Dipartimento della Funzione pubblica e dal Dipartimento degli Affari regionali e le Autonomie, con la partecipazione di rappresentanti del ministero dell’Economia, del Dipartimento per le politiche di coesione, di Regioni, Province e Comuni.
“Il Governo ha raccolto l’allarme dei sindaci e degli amministratori locali all’assemblea Anci di Parma – sottolinea il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta - approvando un ventaglio di misure senza precedenti. Misure che potenziano le capacità assunzionali degli enti attraverso trasferimenti diretti, fondi appositi e regole semplificate e rapide di reclutamento del personale. Tramite le convenzioni stipulate – o in corso di definizione – con Cassa Depositi e Prestiti, Invitalia, Sogei e le possibilità di intervento riconosciute a Medio Credito Centrale sono stati, inoltre, predisposti strumenti di assistenza tecnica a supporto delle fasi di progettazione e attuazione dei progetti Pnrr. Adesso bisogna accertarsi che a questo sforzo legislativo e amministrativo seguano i fatti. Con il tavolo appena costituito continuiamo l’impegno a fianco di Regioni, Province e Comuni per costruire la nuova Italia”.
“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza – afferma il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini – rappresenta un’occasione storica che non possiamo permetterci di non cogliere a pieno. Il nostro sistema Paese deve essere in grado di sfruttare questa grande opportunità, valorizzando tutti i livelli istituzionali coinvolti. Il Governo Draghi crede nella capacità amministrativa degli enti locali. Per questo abbiamo previsto la presenza della Conferenza delle Regioni nella cabina di regia per l’attuazione del Pnrr e abbiamo reso protagonisti dei bandi anche i Comuni e le Province. Presso il Dipartimento per gli Affari regionali nei mesi scorsi abbiamo costruito una struttura di missione, una vera e propria task force, a disposizione delle amministrazioni comunali, per informare e aiutare tutti gli amministratori. La nuova iniziativa che inauguriamo oggi con il ministro Brunetta rafforza questo ascolto permanente del Governo nei confronti delle PA, sostenendo procedure, iniziative, progetti, e tutto ciò che necessita per il positivo utilizzo dei fondi Ue".
“È un’ottima iniziativa – commenta il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna - e risponde a una necessità concreta: verificare che i sostegni agli enti locali messi in campo non restino sulla carta ma siano ben compresi e impiegati, individuando e correggendo ogni criticità man mano che si presenta. Parteciperemo attivamente al tavolo, consapevoli che un pieno utilizzo delle risorse messe a disposizione è più importante al Sud che altrove, se vogliamo correggere storici divari”.
“Il tavolo è uno strumento utile e un metodo da esportare anche nelle relazioni con altri dicasteri per dare concretezza agli interventi del Pnrr e monitorarne l’attuazione”, dichiara Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni. “Consentirà di entrare nel merito delle diverse situazioni locali, dando maggiore coerenza al processo in corso e fornendo utili supporti laddove necessario. Un impegno che si inquadrerà, come prevede il Pnrr, in un’ottica di rafforzamento strutturale della Pubblica amministrazione, con lo sguardo rivolto alle esigenze territoriali e locali”.
“Apprezziamo la disponibilità del Governo a rafforzare la collaborazione con gli enti locali nella fase di attuazione del Pnrr – commenta il presidente dell’Anci Antonio Decaro – con il tavolo di monitoraggio che abbiamo deciso di far partire potremo affrontare e risolvere di volta in volta i problemi che riscontreremo, in particolare rispetto al tema delle assunzioni necessarie nella fase esecutiva dei progetti”.
“Questo tavolo voluto dai ministri Brunetta e Gelmini è l’ennesima dimostrazione della volontà del Governo di affrontare la sfida del Pnrr in piena condivisione con Regioni, Province e Comuni – sottolinea il presidente dell’Upi Michele de Pascale. “Per le Province – aggiunge - sarà l’occasione, tra l’altro, per verificare i progressi dell’opera di rafforzamento della capacità amministrativa degli enti attraverso l’assunzione di personale specializzato, che è presupposto essenziale per la buona riuscita del Piano”.


( red / 11.02.22 )

European 112 Day

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Numero unico di emergenza: sinergia istituzionale grazie alla regia integrata tra Stato e Regioni

Strategia realizzata attraverso accordi tra il ministro dell’Interno ed i presidenti delle Regioni

(Regioni.it 4234 - 11/02/2022) Accesso gratuito con un solo numero a tutti i servizi di emergenza  - sanitario, forze di polizia, vigili del fuoco e soccorso in mare - con localizzazione del chiamante e con la garanzia di un servizio multilingue. Sono i punti di forza del Numero di emergenza Unico Europeo 1.1.2. che festeggia oggi 11 febbraio la sua Giornata europea.
Attualmente, il Numero Unico  - informa un comunicato del Viminale -  è attivo in 11 Regioni (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Toscana, Marche, Umbria, Sicilia e Province autonome di Trento e Bolzano), con 15 Centrali Uniche di Risposta (CUR) che garantiscono la copertura del 65% della popolazione italiana, pari a circa 35 milioni di abitanti.
Il modello organizzativo rappresenta una sinergia istituzionale grazie alla regia integrata tra Stato e Regioni, realizzata attraverso accordi tra il ministro dell’Interno ed i presidenti delle Regioni. Attraverso, poi, una Commissione consultiva del ministro dell’Interno vengono integrate tutte le componenti del NUE 112 (ministero dell’Interno, ministero dello Sviluppo Economico, ministero della Difesa, ministero dell’Economia e Finanze, dipartimento delle Politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, ministero della Salute e Conferenza Stato Regioni.
Mentre, a livello territoriale, sono le prefetture capoluogo di Regione a coordinare i gruppi di monitoraggio. Un percorso ormai consolidato che sta portando alla rapida definizione di nuovi accordi con le altre Regioni in cui il servizio non è ancora attivo.
La chiamata viene raccolta dalla Centrale Unica di Risposta (CUR) che, verificata l’autenticità, la inoltra con i dati di localizzazione del chiamante e del tipo di soccorso, alla sala operativa competente per l’intervento immediato. Le CUR effettuano un'azione di filtro delle chiamate improprie (non di emergenza), garantendo agli enti di soccorso di ricevere esclusivamente quelle richieste che necessitano del loro intervento.  La chiamata di emergenza riceve normalmente una risposta entro cinque secondi e, nel caso in cui il contatto con la centrale non avvenga per qualsiasi ragione, l’utente viene immediatamente richiamato.
Nel corso del 2021, le Centrali Uniche di Risposta operanti sul territorio hanno gestito quasi 19 milioni di telefonate, assicurando la ricezione anche delle chiamate di emergenza generate direttamente dalle autovetture in caso di incidente automobilistico; ciò grazie al sistema e-call. Nel 2021 le segnalazioni gestite con tale modalità sono state circa 75.000.
Il Numero unico 112 assicura, inoltre, l’accesso al servizio da parte dei cittadini sordi. È, infatti, operativo dall’estate scorsa l'112Sordi che consente ai cittadini con tale disabilità di accedere al servizio di segnalazione delle emergenze attraverso un apposito sistema studiato e realizzato in linea con le direttive europee. Dalla sua attivazione ad oggi il servizio ha ricevuto circa 530 chiamate.
Partito come sperimentazione in Lombardia nel 2010, il numero unico per le emergenze 112 è ora attivo in 11 regioni, ma l'obiettivo è di arrivare ad avere lo stesso servizio in tutta Italia entro il prossimo anno. Nella giornata europea del Numero Unico di emergenza Europeo 112, lo ha spiegato il direttore generale di Areu (cioè l'azienda di emergenza urgenza della Lombardia) Alberto Zoli, che ha tracciato un bilancio di cosa è accaduto in questi dodici anni, da quando il servizio è stato avviato prima a Varese e poi in tutta la regione. Bastano due dati per spiegare i risultati: sono state 43,2 milioni le chiamate a cui gli operatori del servizio hanno risposto, facendo da primo filtro per poi girare le emergenze secondo il caso a polizia, carabinieri, 118 o vigili del fuoco, e soprattutto nonostante (anzi grazie) a questo filtro i tempi per processare le chiamate si sono ridotti di 45 secondi. Il filtro permette di 'scartare' le telefonate non appropriate (che sono oltre il 50%), ma anche di evitare ad esempio che carabinieri e polizia vengano entrambi chiamati da persone diverse su uno stesso evento. E in più, concentrando le risorse in alcune centrali operative (in Lombardia sono tre a Milano, Brescia e Varese) si possono avere attrezzature molto avanzate. Fra i servizi disponibili quello di traduzione, che permette di avere immediatamente l'assistenza di un interprete in 24 lingue diverse, e soprattutto come AML, l'advanced mobile location, che permette, una volta ricevuta una chiamata, di localizzare lo smart phone da cui viene fatta anche se non ha la geolocalizzazione attiva. Servizio essenziale per chi ad esempio ha incidenti nei boschi o non è in grado di dire dove si trova. Un caso come quello di Simon Gautier, trovato morto in un burrone nel Cilento dopo giorni di ricerche "non sarebbe accaduto" ha spiegato Zoli. La media di chiamate alle tre centrali dove lavorano 160 operatori è sceso dalle 18 mila iniziali alle 12mila perché "la gente ha imparato e sono diminuiti gli scherzi". E con la stessa modalità operativa a livello nazionale, si può anche andare in soccorso dei vicini: se la centrale della Liguria va in 'disaster recovery' interviene Milano, se succede in Friuli arriva in aiuto la centrale di Brescia. "Siamo orgogliosi di aver messo in piedi questa organizzazione - ha concluso - che nasce qua ed ora è nazionale".
Quella odierna è "Una giornata che celebra il riconoscimento di valore, impegno e professionalità delle donne e degli uomini che lavorano nelle Centrali uniche di risposta (Cur) e che sensibilizza i cittadini sul servizio di emergenza 112", lo ha detto il Vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia (con delega alla Protezione Civile), Riccardo Riccardi. "In regione l'anno scorso sono state gestite 596.378 chiamate di cui 339.302 di vera emergenza; sono state 2.295 le chiamate di utenti stranieri per le quali è stato attivato il servizio di interpretariato del 112 che supporta 17 lingue per offrire un efficiente servizio di emergenza anche agli stranieri. Servizio tanto essenziale quanto delicato a favore di tutta la popolazione". 
La Centrale unica di risposta del Numero unico di emergenza 112 (Nue) del Fvg con sede nel centro operativo della Protezione civile a Palmanova, è attiva dal 2017 e garantisce un servizio sulle 24 ore 365 giorni l'anno. Dal 2018 è connesso anche alle Capitanerie di porto, per le emergenze in mare. Nella stessa sede si trovano la sala operativa regionale (Sor; numero verde 800 500 300) della Protezione civile e la sala operativa Fvg Emergenza sanitaria (Sores). Riccardi ha sottolineato che "lo scorso novembre è stata implementata, nel sistema gestionale del Nue112, la nuova modalità organizzativa dell'elisoccorso notturno le cui missioni" si svolgono con volontari di protezione civile con il 112 che fa da collettore per tutte le chiamate e "da dicembre è stato attivato alla Cur112 di Palmanova l'innovativo sistema di localizzazione l'advanced mobile location (Aml) che permette agli operatori della centrale di emergenza di ottenere precisi dati di localizzazione del chiamante, entro un raggio di 30 metri.
Ottantadue richieste di soccorso da agosto ad oggi, tutte risolte con successo. Sono i numeri incoraggianti della nuova procedura del 112 della Regione Lazio per il soccorso delle persone disperse in aree extraurbane. Si è tenuto questa mattina, presso i locali della Casa della Sicurezza di Regione Lazio a Roma, un incontro per fare il punto sui primi sei mesi di applicazione della nuova procedura 'Gestione chiamata di soccorso per persona dispersa/smarrita in ambiente impervio, montagna, grotta, località disabitata'. Alla riunione, coordinata dalla Prefettura di Roma, ha partecipato Livio De Angelis, direttore regionale 'Soccorso pubblico e 112 Nue' (Numero unico d'emergenza), insieme ai vertici di tutti gli enti del soccorso coinvolti nel progetto: Vigili del Fuoco, Forze dell'Ordine, Soccorso Alpino e Speleologico e 118. La presenza sul territorio regionale di ampie zone di grande valore naturalistico e il grande numero di appassionati di escursionismo e sport all'aria aperta, con tendenza ad aumentare in era Covid in cui la popolazione predilige luoghi aperti e poco frequentati per trascorrere momenti di svago, ha fatto registrare numerosi casi di richieste di intervento in emergenza in seguito a smarrimento o infortunio in zone impervie, montane o comunque lontane da centri abitati. Per questo motivo dall'agosto 2021 è stata varata questa nuova procedura per cui il Nue 112 geo-localizza l'infortunato e attiva, nei casi previsti, gli enti preposti all'intervento in località poco accessibili. "Grazie a questa nuova procedura e questo nuovo gruppo di lavoro per la sicurezza- commenta il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti - il Nue 112 sta sperimentando tecniche di geo-localizzazione innovative che permettono di individuare immediatamente le persone in difficoltà uscite per un'escursione o altro e dare risposte immediate per il loro salvataggio. La nuova procedura sta andando bene. Questo garantisce a chi lo desidera di poter vivere in sicurezza la natura".



Infografica sul funzionamento del Numero di emergenza unico europeo (NUE) 112


( red / 11.02.22 )

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La Strategia Forestale Nazionale dei prossimi venti anni

(Regioni.it 4234 - 11/02/2022) Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Strategia Forestale Nazionale (SFN), che naturalmente interessa il settore forestale e le sue filiere (decreto legislativo 3 aprile 2018 n. 34 ). E’ uno strumento che intende promuovere il patrimonio forestale italiano per i prossimi venti anni.
Per l'attuazione sono previsti degli appositi fondi dalla legge di stabilità 2022 che saranno stanziati nel corso del primo decennio.
L’obiettivo è di avere nel nostro Paese delle foreste sempre più estese e resilienti, capaci di biodiversità e a mitigare la crisi climatica, offrendo benefici ecologici, sociali ed economici per le comunità rurali e montane.
Si incentiva così la tutela e l'uso consapevole e responsabile delle risorse naturali con azioni orientate alla sostenibilità.
Le strategie sono promosse dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali in concerto con i Ministeri della Transizione Ecologica, della Cultura, dello Sviluppo Economico e della Conferenza Stato-Regioni, in ottemperanza del Testo Unico in Materia di Foreste e Filiere Forestali (D.lgs 34/2018).
Quindi Strategia Forestale Nazionale è uno strumento per delineare le politiche forestali nazionali nel contesto di quelle europee e degli accordi internazionali. Infatti si dà attuazione anche alla Strategia europea per la biodiversità 2030 e alla Strategia forestale 2030, integrando la Strategia nazionale per la bioeconomia per la parte legata al sistema foresta-legno.
E’ pertanto un punto di riferimento della pianificazione forestale per armonizzare a livello nazionale gli obiettivi e le azioni da intraprendere per la sostenibilità della gestione forestale e la tutela del capitale naturale e del paesaggio.
La Strategia Forestale Nazionale incentiverà la tutela e l'uso consapevole e responsabile delle risorse naturali, con il coinvolgimento e azioni orientate dai criteri della sostenibilità e della collaborazione.
Anche nel Piano strategico della Politica Agricola Comune (Pac) 2023-2027, presentato alla Commissione europea, tra gli obiettivi c’è il potenziamento della competitività del settore agricolo e forestale in un'ottica sostenibile, destinando complessivamente tra primo e secondo pilastro circa 10 miliardi di euro ad interventi con chiare finalità ambientali. Rientrano in questo quadro gli eco-schemi e gli interventi agro-climatico-ambientali, nel cui contesto all'agricoltura biologica saranno destinati 2,5 miliardi di euro in cinque anni.
 
 
 

 



( gs / 11.02.22 )

Documenti della Conferenza delle Regioni del 9 febbraio

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Filiera vitivinicola: via libera in Stato-Regioni ad alcuni decreti

(Regioni.it 4234 - 11/02/2022) E' stata raggiunta in Conferenza Stato-Regioni il 9 febbraio l'intesa sul decreto che assegna 25 milioni di euro alla filiera vitivinicola, all'interno del Fondo per lo Sviluppo e il Sostegno delle Filiere Agricole, della Pesca e dell'Acquacoltura, per la realizzazione di campagne divulgative, formative e informative con il canale HO.RE.CA e della distribuzione, e il finanziamento di campagne di informazione, azioni in materia di promozione e pubblicità.
Il decreto - si legge in una nota diffusa dal ministero delle politiche agricole - è volto a sostenere e incrementare le esportazioni dei prodotti vitivinicoli all'estero e, nel contempo, attrarre verso i prodotti vitivinicoli un sempre maggiore numero di consumatori extra-UE e accrescere la consapevolezza di un consumo di qualità dei prodotti DOP e IG, ancora in contrazione a causa della pandemia da Covid-19.
I consorzi di tutela delle DOP, delle IG e delle attestazioni di specificità, per le loro specifiche funzioni di tutela, di promozione, di valorizzazione, di informazione del consumatore e di cura generale degli interessi relativi alle denominazioni, sono stati individuati come i soggetti che attueranno le campagne di divulgazione e informazione.
Le Regioni hanno espresso l'intesa presentando però un emendamento riportato in un documento inviato per via telematica al Governo (Atto).
Intesa sancita anche sul decreto concernente “disposizioni relative alla proroga di termini e deroghe alla normativa del settore vitivinicolo a seguito delle misure urgenti adottate per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”. Anno 2022. Anche in questo la Conferenza delle Regioni pur esprimendo l'intesa ha presentato un breve documento con la richiesta di valutare una proposta di modifica (Atto).
Infine parere favorevole sul decreto relativo a schedario viticolo, idoneità tecnico-produttiva dei vigneti e rivendicazione annuale delle produzioni, nell’ambito delle misure del Sian, secondo il testo riportato in un documento della Conferenza delle Regioni (Atto).
Sono stati comunque pubblicati i report relativi alle sedute della Conferenza Unificata e della Conferenza Stato-Regioni che si sono tenute il 9 febbraio.
Per quanto riguarda la Conferenza Unificata, presieduta dal Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Matiastella Gelmini, è stato esaminato il seguente ordine del giorno con gli esiti indicati:
Approvazione del report e del verbale della seduta del 2 febbraio 2022.
APPROVATI
1. Intesa, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera b) del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sullo schema di decreto del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro dell’interno, relativo all’individuazione dei beneficiari del Fondo nazionale integrativo per i Comuni montani per le annualità 2018-2021 e residui 2014-2017, di cui all’articolo 1, commi 319, 320, 321, della legge 24 dicembre 2012, n. 228 e del decreto del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie del 16 gennaio 2014.
SANCITA INTESA
2. Intesa sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante “Individuazione e abrogazione degli adempimenti relativi ai Piani assorbiti dal Piano integrato delle attività e organizzazione, ai sensi dell’art. 6, comma 5, del decreto - legge 9 giugno 2021, n.80, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2021 n. 113”.
SANCITA INTESA
3. Parere, ai sensi dell’articolo 4, comma 2, del decreto legislativo 25 gennaio 2010, n. 6, sul Piano triennale delle attività 2022-2024 di FORMEZ PA.
PARERE RESO
Informativa, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera e) del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sul decreto del Ministro per le politiche giovanili di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali di adozione del Piano denominato “NEET WORKING Piano di emersione e orientamento dei giovani inattivi”.
RINVIO
5. Parere, ai sensi dell’articolo 9 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sul disegno di legge per la conversione in legge del decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4, recante misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti di prezzi nel settore elettrico.
RINVIO
6. Parere, ai sensi dell’articolo 64-ter, comma 7, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro dell’interno, che disciplina le modalità di funzionamento del Sistema di Gestione Deleghe (SGD).
PARERE RESO
7. Parere, ai sensi dell’articolo 10, comma 4 del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83 convertito dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, sullo schema di decreto del Ministro del turismo, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro della transizione ecologica e il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, recante disposizioni applicative per l'attribuzione del credito d'imposta, di cui all’articolo 10 del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, a favore di strutture ricettive turistico-alberghiere, agrituristiche, termali e all’aria aperta ai sensi dell’articolo 79 del decreto- legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126.
PARERE RESO
8. Parere, ai sensi dell’articolo 47, comma 2, della legge 23 luglio 2009, n. 99, sul disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021.
RINVIO
9. Designazione in sostituzione di uno dei rappresentanti delle Regioni e degli Enti locali in seno al Consiglio superiore dei lavori pubblici, ai sensi dell’art. 3, comma 3, lett. d) del D.P.R. 27 aprile 2006, n. 204.
DESIGNAZIONE ACQUISIT
10. Parere, ai sensi dell’articolo 7, comma 1, del decreto-legge n. 83 del 2014, sullo schema di decreto ministeriale concernente «Approvazione del Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” - Programmazione ulteriori risorse annualità 2021, 2022 e 2023».       
PARERE RESO
Per quanto concerne la Conferenza Stato-Regioni, presieduta sempre dal Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini, è stato esaminato il seguente ordine del giorno con gli esiti indicati:
Approvazione del report e del verbale della seduta del 2 febbraio 2022.
APPROVATI
1.Accordo, ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano sul “Documento programmatico per percorsi della rete di emergenza -urgenza in chirurgia della mano”.
SANCITO ACCORDO
2.Intesa, ai sensi dell’articolo 10, comma 6, della legge 8 marzo 2017, n. 24, sullo schema di decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro della salute e con il Ministro dell’economia e finanze, recante il regolamento per la determinazione dei requisiti minimi delle polizze assicurative per le strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private e per gli esercenti le professioni sanitarie, dei requisiti minimi di garanzia e per le condizioni generali di operatività delle altre analoghe misure, anche di assunzione diretta del rischio e delle regole per il trasferimento del rischio nel caso di subentro contrattuale di un’impresa di assicurazione, nonché per la previsione nel bilancio delle strutture di un fondo rischi e di un fondo costituito dalla messa a riserva per competenza dei risarcimenti relativi ai sinistri denunciati.
SANCITA INTESA
3.Designazione, ai sensi dell’articolo 2, comma 2, del decreto interministeriale 27 luglio 2021, di un componente presso il Comitato impresa donna istituito dall’articolo 1, comma 104 della legge 30 dicembre 2020, n. 178.
DESIGNAZIONE ACQUISITA
4.Designazione, ai sensi dell’articolo 4, comma 2, del decreto legislativo 9 giugno 2020, n. 47, come modificato dall’articolo 15, comma 2, del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, di un rappresentante, con funzioni consultive, in seno al Comitato ETS.
DESIGNAZIONE ACQUISITA
5.Intesa, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 21 maggio 2018, n. 74, sullo schema di decreto del Ministro delle politiche agricole alimentarie e forestali concernente i compiti del Comitato tecnico del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN).
SANCITA INTESA
6.Intesa, ai sensi dell’articolo 1, commi 128 e 129, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, sullo schema di decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, recante i criteri e le modalità di utilizzazione del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, - filiera vitivinicola.
SANCITA INTESA
7.Intesa, ai sensi dell’articolo 3 del decreto legislativo 28 agosto1997, n. 281, sullo schema di decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali recante modifiche al DM 28 maggio 2021 concernente “Disposizioni relative alla proroga di termini e deroghe alla normativa del settore vitivinicolo a seguito delle misure urgenti adottate per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Anno 2022”.
SANCITA INTESA
8.Parere, ai sensi dell’articolo 8, comma 9, della legge 12 dicembre 2016, n. 238, sullo schema di decreto relativo a schedario viticolo, idoneità tecnico-produttiva dei vigneti e rivendicazione annuale delle produzioni, nell’ambito delle misure del SIAN recate dall’articolo 43, comma 1, del decreto legge 16 luglio 2020, n. 76 convertito con modificazioni dalla legge 11 settembre 2020, n. 120.
PARERE RESO


( red / 11.02.22 )

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Accordi interregionali su cultura e internazionalizzazione

(Regioni.it 4234 - 11/02/2022) Tra gli ultimi accordi interregionali si evidenziano alcune iniziative, come quella che coniuga insieme “Monumenti aperti” e “Le Vie dei Tesori”, che interessa Sicilia e Sardegna, e un altro sull'internazionalizzazione che coinvolge Friuli Venezia Giulia, Veneto e Provincia autonoma di Trento.
Sicilia e Sardegna attivano infatti un accordo di collaborazione culturale, tra la più grande festa dei monumenti della Sardegna e il più grande circuito di valorizzazione del patrimonio culturale in Sicilia.
Iniziative che hanno sviluppi anche in altre regioni d'Italia, dall'Emilia alla Lombardia, dalla Puglia a Roma.
Sardegna e Sicilia intendono così valorizzare insieme il proprio patrimonio con ricadute in ambito culturale, turistico ed economico.
Si tratta di accomunare le iniziative del Festival Le Vie dei Tesori in Sardegna e dei progetti di Monumenti aperti in Sicilia. Sono previste manifestazioni e promozione congiunte, progetti in altre regioni italiane per portare in tutto il Paese l'idea del patrimonio come leva di inclusione e di coesione sociale e di crescita civile.
“Monumenti aperti” ha vinto nel 2018 il Premio dell'Unione Europea per il Patrimonio Culturale/Europa Nostra Awards e “Le Vie dei Tesori”  si è classificata l'anno scorso prima al Premio Cultura + Impresa, il più importante riconoscimento italiano dedicato ai progetti nati dall'alleanza tra istituzioni culturali e mondo produttivo.
Invitalia fa sapere che sono ancora disponibili 50 milioni di euro per Cultura Crea, l'incentivo che sostiene la nascita e la crescita di imprese e iniziative no profit nel settore turistico-culturale.
Sono state già finanziate oltre 350 nuove imprese, che puntano a valorizzare le risorse culturali delle 5 regioni del Sud Italia (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia).
Cultura Crea offre contributi a fondo perduto e mutuo agevolato, fino al 40% della spesa (45% per le donne e i giovani), finalizzati a startup, imprese consolidate, imprese sociali o reti d'impresa.
Mentre è stato approvato l'ingresso della Provincia autonoma di Trento nell'accordo tra il Friuli Venezia Giulia e la Regione Veneto, al fine di “favorire l'internazionalizzazione dell'intero sistema economico del Nord Est".
"La Provincia autonoma di Trento ha aderito all'iniziativa a seguito delle proficue interlocuzioni istituzionali sviluppate nei mesi precedenti con le nostre Regioni – osserva  l'assessore FVG alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini - in particolare con la partecipazione del collega del Trentino, l'assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma, Achille Spinelli".
Bini precisa che "con questo documento la Provincia autonoma di Trento acquisirà le medesime facoltà e competenze delle due Regioni, e ne assumerà nel contempo gli stessi impegni, anche di carattere finanziario, per la realizzazione delle progettualità previste dai piani operativi annuali. In questo senso sarà sottoscritta una convenzione tra Finest e la Provincia di Trento, per disciplinarne i rapporti anche con i soggetti che aderiranno all'accordo".
Si intende così “realizzare un vero e proprio sistema rappresentativo dell'intero ambito socio economico del Nord Est, che dovrà essere un grado di sviluppare in materia di internazionalizzazione coerenti sinergie operative a favore delle imprese”
 Lo stesso accordo quadro verrà ora sottoscritto anche dalla Regione Veneto.



( gs / 11.02.22 )
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