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Caro energia: bene interventi e scelte chiare
(Regioni.it 4233 - 10/02/2022) Per arginare l’aumento dei costi energetici il Governo intende intervenire. Il presidente del Consiglio Mario Draghi, preannuncia che sono previsti interventi in aiuto a famiglie e imprese.
Il prezzo dell'energia elettrica nei primi tre mesi dell'anno è raddoppiato (+55%) mentre il gas è un +41,8%.
Anche nelle previsioni economiche della Commissione Ue si sottolinea il peso dell'inflazione e della crisi energetica sull'andamento della crescita.
Infatti l'Ue rivede al ribasso il Pil italiano nel 2022 prevedendo un +4,1%. A novembre configurava +4,3%. Per il 2023 stima un Pil al +2,3%.
Il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, chiede di mettere “un argine a uno tsunami che rischia di travolgere crescita e lavoro. Di mettere in ginocchio famiglie, imprese, esercizi pubblici, terzo settore ed enti locali, cultura e sport”.
Bene quindi l'intervento di “ampia portata annunciato dal presidente Draghi. Al Governo ribadisco come serva un decreto adesso, con ristori e aiuti, oltre a decisioni chiare sui quantitativi estraibili dai siti già autorizzati e sulle riserve strategiche. E un investimento senza precedenti sulle energie rinnovabili, semplificando al massimo gli iter autorizzativi".
"La Regione Emilia-Romagna ha stimato che, con questo aumento delle bollette energetiche, per la sola sanità pubblica dell'Emilia-Romagna può esserci un aumento tra 30 e 40 milioni di euro nel 2022".
"La Regione Emilia-Romagna ha stimato che, con questo aumento delle bollette energetiche, per la sola sanità pubblica dell'Emilia-Romagna può esserci un aumento tra 30 e 40 milioni di euro nel 2022".
Per Bonaccini "anche l'Europa deve muoversi, così come ha fatto sui vaccini anti-Covid: va stroncata la speculazione e fermata la dinamica dei prezzi, con infrastrutture e politiche di acquisto che mettano al riparo il continente. Allo stesso modo noi Regioni e Comuni dobbiamo fare la nostra parte, definendo una pianificazione certa che dia certezze a chi investe negli impianti di produzione di energie rinnovabili, con procedure chiare e veloci”.
Lo stesso Fedriga pensa che “siano da valutare nuove linee di approvvigionamento di gas, che la stessa Europa ha detto che è un'energia sostenibile". Il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, sulla crisi energetica fa riferimento anche “all'energia rinnovabile, che è da potenziare”, ma non si può pensare che “qualcuno non voglia che si possano fare centrali eoliche o idroelettriche, che non si vogliono fare centrali nucleari. O andiamo avanti con le centrali a carbone?". Secondo Fedriga "una scelta bisogna farla e non si può sempre inseguire una propaganda che dice 'no' a tutto perché il 'no' a tutto si traduce in 'no' al lavoro e 'no' al sostentamento delle famiglie”.
Intanto la Giunta regionale della Valle D’Aosta avvia un’interlocuzione con il Governo per modificare il Decreto Legge Sostegni ter che colpisce il comparto dell’energia rinnovabile.
Il presidente della Regione Erik Lavevaz e gli Assessori Luigi Bertschy (Sviluppo economico, Formazione e Lavoro) e Luciano Caveri (Istruzione, Università, Politiche giovanili, Affari europei e Partecipate), annunciano quindi “un’azione politica in campo nazionale, anche in raccordo con le altre Regioni e Province autonome”.
Si contesta la scelta di colpire le rinnovabili che sono il futuro della produzione di energia pulita anche per contrastare i cambiamenti climatici.
"Il Governo deve fare di più per le famiglie, le imprese e gli enti locali", dichiara il presidente Vito Bardi, annunciando che la Regione Basilicata "si unisce all'iniziativa di stasera dalle ore 20 alle 20.30, per protestare contro il caro bollette. Luci spente fuori il palazzo di viale Verrastro”, sede della Regione.
Anche il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, esprime "forte preoccupazione" per gli elevati costi dell'energia, che "rischiano di innescare un circolo vizioso: dall'energia al caro per le materie prime, fino al prodotto finale, con conseguente crescita dell'inflazione”.
“Per questo - spiega Acquaroli - serve un forte intervento da parte del governo, da noi già sollecitato in sede di Conferenza Stato-Regioni”.
( gs / 10.02.22 )
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