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Regioni.it

n. 4225 - lunedì 31 gennaio 2022

Sommario
- Mattarella: la necessità di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati e l’impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini
- 29 gennaio, la Conferenza delle Regioni da Mattarella
- Pnrr: Draghi, mercoledì ricognizione
- Pandemia: pressione ospedali è stabile
- Caveri: bloccare legge montagna, serve confronto
- Rinviato in Conferenza Unificata il Ddl annuale per il mercato e la concorrenza: le proposte presentate

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29 gennaio, la Conferenza delle Regioni da Mattarella

L'incontro è avvenuto poco prima della riconferma sancita dal voto dei grandi elettori

(Regioni.it 4225 - 31/01/2022) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome è stata ricevuta al Quirinale il 29 gennaio, alle 15.45, dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L'incontro ha preceduto il voto dei grandi elettori che con 759 voti lo hanno eletto Presidente della Repubblica per un secondo mandato.
"Mattarella dimostra un'altra volta di essere un uomo dello Stato.   L'ho trovato determinato e la sua ulteriore disponibilità è segno della sua grande responsabilità", ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, uscendo dal Quirinale. Al presidente Mattarella ho dichiarato che "le Regioni in questo momento chiedono stabilità anche per le emergenze economiche che si presentano e quindi serve l'unita' delle istituzioni. Inoltre ho voluto rappresentare al presidente la voglia di collaborare delle regioni che hanno vissuto sulle loro spalle il dramma della pandemia. Al presidente inoltre essendo garante dell'unita' nazionale e dell'unità fra le istituzioni ho voluto portare il nostro ringraziamento e ribadire la nostra totale collaborazione per far si' che il paese possa camminare a testa alta e guardare al futuro con ottimismo e capacità di reazione come abbiamo dimostrato in questi anni".
Per il Presidente della Puglia e Vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Michele Emiliano, quella di sabato è stata "Una bella giornata per l'Italia. Ci rendiamo conto che a questo risultato si sarebbe potuti arrivare con una maggiore preparazione di questa settimana, che è stata dura e complicata. Molti di noi si sono allontanati da casa per dare al Paese il Presidente della Repubblica. Faccio i miei auguri a Sergio Mattarella, e a tutti gli italiani che forse si sarebbero aspettati maggiore rapidità, maggiore decisione da parte delle forze politiche. Quello che posso dire - ha aggiunto Emiliano - è che le Regioni hanno tentato, e devo dire con successo, come dimostra l'incontro che abbiamo avuto con il Presidente della Repubblica, di facilitare il lavoro dei partiti, che ci auguriamo in futuro abbiano idee più chiare e più capaci di sostenere il Governo in carica. Mi permetto anche di ribadire - ha concluso Emiliano - il sostegno che le Regioni in questo modo intendono dare al Governo, alla maggioranza e soprattutto al Presidente Draghi, che ha offerto il suo contributo determinante per la soluzione sull'elezione del Presidente della Repubblica''.
''La rielezione del presidente Mattarella è certamente una buona notizia per l'Italia ma quanto avvenuto in questi giorni poteva forse essere evitato. Servivano meno veti e meno votazioni, trovando una sintesi già dai primi scrutini''. Lo ha affermato  il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, sull'esito del voto per il Quirinale. ''Per noi presidenti di Regione - ha aggiunto - sono state giornate particolari: ci confrontiamo tutti i giorni con i problemi reali del paese, dal Covid al caro bollette, per non dire delle tante questioni dei nostri territori. Il nostro punto di vista è lontano da certe logiche. Non ho mai fatto politica, ma ho sempre servito il mio Paese e ho maturato la convinzione che certi vecchi riti della politica non siano più sostenibili. Mi auguro - ha concluso il presidente lucano - che il prossimo presidente della Repubblica possa essere eletto direttamente dai cittadini, come già avviene per sindaci e presidenti di Regione e su questo credo che ci sia un ampio consenso nel Paese e ormai anche tra le forze politiche, da destra a sinistra''.
"Nessun giro di parole: i gruppi dirigenti dei partiti hanno dimostrato tutti i loro limiti, e sono dovuti tornare al punto di partenza. Allo stesso tempo, per fortuna, le Istituzioni sono in buone mani: il presidente Sergio Mattarella è un grande esempio, per senso dello Stato e per equilibrio. Grazie e buon lavoro, presidente". Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
La rielezione di Mattarella  - secondo il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca, è "Una scelta di serenità e di stabilità per il Paese. Una scelta di garanzia per il prestigio internazionale dell'Italia. Una scelta di saggezza e responsabilità. Rivolgiamo al Presidente Mattarella i più cordiali auguri di buon lavoro". 
"In questi giorni registriamo una nuova conferma della crisi della politica e delle istituzioni, chiamate a recuperare i normali meccanismi di funzionamento e la sintonia col Paese". E' quanto ha scritto su facebook Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna, commentando la rielezione di Sergio Mattarella a Capo dello Stato. "Di fronte alla pandemia e alle sue conseguenze economiche e sociali, all'emergenza energetica e alla crisi internazionale alle porte dell'Europa, le istituzioni debbono essere guidate con saggezza mentre cittadini e imprese hanno bisogno di risposte immediate, non di salti nel buio", sottolinea. "Il presidente Mattarella - conclude - ha preso atto di questo stato di necessita' e anche per questo, ancora una volta, va ringraziato".
"Grazie e buon lavoro, presidente Mattarella". E' il tweet di Nicola Zingaretti, Presidente del Lazio che posta anche una foto insieme al capo dello Stato.
"Alla fine di una lunga settimana, poche considerazioni a caldo", scrive sulla sua pagina Facebook il Presidente della Liguria, Giovanni Toti. "La prima: alla fine l'elezione di Mattarella mette in sicurezza le istituzioni, con una personalità capace, competente ed equilibrata al Quirinale. È il risultato che avremmo voluto? Direi di no. Anzi, il primo a non volere che finisse così era proprio Mattarella, che infatti ha accettato solo su pressione di tutti, per evitare una situazione difficile per il Paese. Potevamo eleggere un Presidente diverso, assecondando anche il volere dello stesso Mattarella? Forse sì, ma serviva capacità di dialogo, di sintesi, insomma capacità politica, che non c'è stata. Qualcuno ora alimenta la retorica della possibilità di eleggere un Presidente di cristallina purezza centrodestra. Non è mai stato vero. Chi lo pensa sbaglia, per errore di valutazione o in mala fede. Il centrodestra non ha mai avuto i numeri in Parlamento per avere la maggioranza, altrimenti avrebbe governato il Paese dopo le elezioni 2018, invece di essere costretto a variopinti governi. In più: è impossibile eleggere a maggioranza un Presidente, a spallate, mentre a Palazzo Chigi c'è un Governo di unità nazionale che affronta una pandemia e una crisi economica. Ogni forzatura, ovvero un Presidente eletto da una sola parte, avrebbe provocato una crisi politica, la fine del Governo e forse della legislatura. C'erano altri nomi, oltre a quello di Mattarella, che potevano essere condivisi da molti, ne faccio solo due: Draghi e Casini. Uomini dal profilo bipartisan che potevano ricoprire con capacità e dignità il ruolo di Capo dello Stato. Ma qualcuno non ha voluto, cercando invece nomi di rottura, per improbabili conte numeriche e cariche di cavalleria. O forse perché il vero disegno non era eleggere un arbitro e lasciare lavorare il Governo, ma era dare una spallata al sistema, che invece oggi va preservato, soprattutto in un momento così delicato per il Paese. O forse ricreare geometrie politiche del passato, maggioranze diverse" prosegue Toti.
"Noi abbiamo sempre lavorato per preservare la coalizione di centrodestra, ma prima di tutto l'equilibrio del sistema politico. Non c'è stato alcun tradimento, come qualcuno oggi vuole far passare, forse per giustificare errori propri. Semplicemente il centrodestra racchiude varie sensibilità e per molti della nostra coalizione ad esempio uomini come Casini, fondatore di un partito cattolico, per decenni leader di un partito organico al centrodestra, Presidente della Camera ai tempi del Governo Berlusconi, è, e resta, un uomo di centro anche se eletto in un collegio del Pd renziano. Anzi proprio per questo arbitro per tutte le parti. Ancora più Draghi, che da tecnico ed economista poteva essere un arbitro perfetto. Una mediazione era possibile, anzi a portata di mano, ma qualcuno non l'ha voluta cogliere per inseguire impossibili successi o per altre legittime valutazioni. Ma per favore, il tradimento, il complotto, gli sgambetti, no. Il Presidente è una cosa seria, e le coalizioni non sono caserme, ma luoghi di confronto e condivisione. Alla fine bene così: buon lavoro Presidente! Viva l'Italia, viva Mattarella" conclude il Presidente della Liguria.
"Ho avuto spesso modo di ringraziare il presidente Mattarella, anche personalmente, per la stima e il sostegno che ha dimostrato verso di me e soprattutto verso la Lombardia nei periodi più difficili della pandemia. Due anni difficilissimi in cui, con frequenza, ci sentivamo e durante i quali non ha mai fatto mancare la sua vicinanza". Lo dice il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. "Gli sono grato - aggiunge Fontana - per avere voluto mettere ancora una volta la sua esperienza e il suo amore per gli italiani a disposizione del Paese". "Al Quirinale, insieme ai colleghi presidenti delle Regioni - conclude Fontana - ho voluto ribadirlo, ringraziandolo, anche a nome dei lombardi, per la sua disponibilità. L'esperienza del voto di questi giorni è stata un percorso irto di difficoltà. Per questo desidero sottolineare che in ogni votazione c'è stata la compattezza dei grandi elettori della Lega che hanno sempre dimostrato quanto stesse a cuore al nostro partito la unità della coalizione".
 "Finisce con questa ottava votazione la mia esperienza da grande elettore. Auguri al Presidente della Repubblica per l'impegno che profonderà al servizio della più alta Istituzione. Viva l'Italia". Così su facebook il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. Comunque "I tempi sono maturi per passare all'elezione diretta del presidente della Repubblica, "con il coinvolgimento di tutto il corpo elettorale". ha poi aggiunto A dirlo all'ANSA è il presidente delle Marche. Con Mattarella, rieletto, c'è stato un "incontro molto cordiale" al Quirinale, insieme agli altri Presidenti di Regione, "un gesto di rispetto istituzionale e per la persona" sottolinea Acquaroli, "ci credo molto in questi valori, altrimenti sarebbe una devastazione completa. Le posizioni politiche sono un'altra cosa". Il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga "non ha fatto nomi, ma gli ha fatto presente che non tutti i presidenti delle Regioni avevano le stesse posizioni". In ogni caso, per Acquaroli, il fatto che  il Parlamento in seduta comune non trova una soluzione" ha avuto come conseguenza che "l'immagine dell'Italia non ne esce rafforzata a livello internazionale, quello che è successo attesta la debolezza della politica".
"Continuo a pensare che si sarebbe potuto definire la questione Quirinale certamente prima, anche perché il Centrodestra aveva messo in campo nomi autorevoli, che il Centrosinistra non ha però voluto accogliere. Sembra che questi siano i tempi e le liturgie della politica romana. Ma i tempi cambiano e anche la politica deve cambiare, se vuole essere ancora rappresentativa di un Paese che di tempo non ne ha più", ha affermato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, a proposito della rielezione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica. "Ha comunque prevalso il senso di responsabilità - ha aggiunto - perché l'Italia ha bisogno di stabilità. E questo e' emerso con grande chiarezza nell'incontro che ho avuto l'onore di avere con il presidente Mattarella, che ringrazio per il profondo spirito di sacrificio istituzionale e al quale auguro una prosecuzione di mandato illuminata, come quella condotta finora".
"Una classe dirigente seria - ha sottolineato presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci - avrebbe deciso la riconferma del presidente della Repubblica già alla prima votazione e non alla ottava, quasi fosse l'unico rimedio ai tanti pasticci. Una pagina non bella della politica italiana, scritta soprattutto da chi nelle difficili giornate che hanno preceduto quella odierna ha saputo dire solo no, pensando di più ad evitare il voto anticipato che al bene comune. Dalla Sicilia congratulazioni al concittadino Sergio Mattarella e l'augurio di un buon lavoro".
"L'elezione di Sergio Mattarella è un risultato di straordinaria importanza per l'Italia e gli italiani. E' stato un onore poter far parte dei Grandi elettori che con il loro voto hanno contribuito alla rielezione di un presidente che per i prossimi sette anni garantirà da un lato l'equilibrio dei poteri dello Stato e dall'altro un rapporto serio, corretto e di grande autorevolezza nei confronti di tutti i cittadini". Così il presidente della Toscana Eugenio Giani ha salutato l'elezione di Sergio Mattarella a presidente della Repubblica italiana, come risultato dell'ottava votazione dell'Aula di Montecitorio. "Devo dire - continua Giani - che mi ha fatto molto piacere, nell'incontro che ho avuto con lui, insieme agli altri presidenti di Regione, rivedere sul suo volto lo stesso sorriso di quando ad ottobre ci siamo incontrati nel parco di San Rossore. In quell'occasione gli espressi la mia volontà di votarlo di nuovo ed oggi gliel'ho ripetuto. Sorridendo mi ha risposto che immaginava fosse un altro il suo compito, ma che era pronto a dare nuovamente la sua disponibilità nel momento in cui gli veniva chiesto. Rivolgo quindi a Sergio Mattarella i migliori auguri per il prossimo settennato. Credo che con la sua elezione l'Italia possa guardare con fiducia al futuro".
"Mi ha fatto molto piacere il fatto che il presidente Mattarella abbia rimarcato il ruolo e il grandissimo lavoro svolto dalle Regioni per affrontare la pandemia, per risolvere i tantissimi problemi che abbiamo affrontato". E' quanto ha affermato la presidente umbra, Donatella Tesei, commentando l'incontro della Conferenza delle Regioni con il presidente Mattarella. "Perchè questa è la verità. Le Regioni - ha sottolineato Donatella Tesei, presente all'incontro - hanno fatto veramente tantissimo, sforzi a volte anche oltre le proprie possibilità. Questo Mattarella lo ha riconsciuto, quindi speriamo che trovi il giusto riconoscimento anche all'interno dell'azione di governo". "Il presidente - ha riferito Tesei all'Ansa - ci ha ringraziato tutti, ha voluto rimarcare il ruolo e il lavoro svolto dalle Regioni in quesi anni in cui abbiamo affrontato la pandemia, che stiamo ancora combattendo. Ci ha ringraziato molto per il lavoro e per la serietà con cui lo abbiamo portato avanti. Ci ha fatto molto piacere". Quella dell'elezione del presidente della Repubblica - ha detto Donatella Tesei, alla sua prima esperienza da 'grande elettrice' - sicuramente è stata un'esperienza importante, ma soprattutto perchè sento e continuo a sentire la responsabilità che è in capo ai vari organi istituzionali. Io rappresento una Regione e quindi ho consapevolezza del ruolo e quindi della responabilità che ho. Tutte le Regioni insieme dimostrano questa responsabilità che sentono nei confronti delle proprie comunità regionali, e che poi declinano a livello Paese".
"Sergio Mattarella ha manifestato la disponibilità ad accettare il rinnovo del suo incarico: anche se questo passaggio non faceva parte delle sue previsioni personali, si è messo a disposizione di fronte a una proposta arrivata da una così ampia maggioranza di grandi elettori". Cosi' il presidente della Valle d'Aosta, Erik Lavevaz che ha "ringraziato il presidente a nome dei valdostani per quanto ha fatto e per quanto farà", e aggiunto: "sappiamo quanto sia capace di essere garante delle istituzioni repubblicane e punto di riferimento anche nei passaggi più delicati. La sua rielezione garantisce stabilità: lo scenario di stallo che si era creato ha evidenziato la debolezza dei partiti e del sistema politico in generale, che deve trovare spazi di confronto per continuare a costruire l'uscita dalla crisi pandemica e gli strumenti per affrontare la ripartenza dell'Italia".
"Il presidente Mattarella ci ha detto che sente su di sé la grande responsabilità in questo momento e il gravoso impegno che lo attende". ha detto  all'ANSA il presidente veneto Luca Zaia, dopo aver lasciato il Quirinale con la delegazione dei Presidente delle Regioni. "Ci ha accolto - spiega Zaia - sottolineando ancora una volta il forte ruolo che hanno le Regioni, per il fondamentale lavoro svolto sui territori. Ho avuto modo, salutandolo, di scambiare quale parola con lui. Da parte sua c''è grande disponibilità. Certo, ha confermato che aveva altri impegni: aveva appena finito il trasloco, ma se i grandi elettori chiamano..."
"Con Sergio Mattarella, l'Italia continua ad avere un Capo di Stato meritevole e altamente rispettato, un grande statista si mette ancora una volta al servizio dell'Italia. Mattarella e' un garante della continuita' a livello statale, un interlocutore valido e collaudato per l'Alto Adige con il quale possiamo proseguire un percorso costruttivo". E' questo il commento del presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher. "In una situazione difficile a livello sia nazionale sia internazionale dovuta alla pandemia, siamo fiduciosi che il rieletto presidente della Repubblica, con la sua autorità, lungimiranza e prudenza, possa contribuire a ripristinare la giusta fiducia nel futuro e garantire la necessaria stabilità dello Stato", aggiunge Kompatscher. "Il Presidente Mattarella è stato e continuerà' ad essere un garante esemplare della Costituzione che tiene conto anche delle peculiarita' dell'Alto Adige e della tutela delle minoranze".
"La decisione di riconfermare il Presidente Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica è una scelta fortemente istituzionale che mette d'accordo la gran parte delle compagini del Parlamento"", lo ha sottolineato il Presidente della Regione Trentino-Alto Adige Maurizio Fugatti, aggiungendo: ""È una scelta di garanzia, perché i sette anni che ha svolto da Presidente della Repubblica sono stati anni importanti e difficili, svolti in modo attento a tutte le diverse sensibilità presenti nel nostro paese. Da parte nostra ci eravamo augurati fin dall'inizio che ci fosse una figura di alto profilo istituzionale a cui stavano a cuore le autonomie speciali e i territori", prosegue Fugatti, e "sulla conoscenza delle particolarità della nostra autonomia speciale da parte di Mattarella non abbiamo alcun dubbio, come peraltro già dimostrato dallo stesso in questi sette anni. Pertanto ci sentiamo, sotto il profilo istituzionale, in un percorso di garanzia per lo sviluppo e il futuro delle nostre autonomie. Nell'incontro al Quirinale con i presidenti di regione ho ringraziato il Capo dello Stato per la disponibilità dimostrata nel ricoprire nuovamente l'incarico di Presidente della Repubblica, garantendo inoltre - ha concluso - la continuità dei corretti rapporti istituzionali con la nostra Regione e la nostra Provincia autonoma".

Galleria fotoI Presidenti delle Regioni al Quirinale - 29.01.2022

Dal canale youtube di Regioni.it
Regioni: Fedriga all’uscita dal Quirinale - 29.01.2022
Quirinale: Fedriga, Mattarella ancora una volta si dimostra uomo di Stato





( red / 31.01.22 )
Regioni.it

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