(Regioni.it 4220 - 24/01/2022) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nel corso della seduta del 19 gennaio scorso, ha condiviso di chiedere al governo una valutazione sul superamento del sistema di classificazione delle zone di rischio, in considerazione dell'ormai elevato tasso di vaccinazione della popolazione che sta interessando anche quella pediatrica, nonché dell'estensione generalizzata del possesso della Certificazione verde, soprattutto di quella rafforzata, quale requisito per l'accesso alla maggior parte delle attivita' economiche e sociali. E' questo il contenuto di una lettera inviata dal presidente Massimiliano Fedriga nei giorni scorsi al governo. Le Regioni ritengono che la revisione dell'attuale sistema delle zone di rischio unita ad una semplificazione normativa, consentirebbe una facilitazione nei comportamenti e nelle attivita' per tutti i cittadini e le imprese.
Altro tema su cui si sta concentrando l'attenzione delle Regioni è il "caro-bollette". "Non fermiamo imprese e lavoro ed evitiamo la stangata per le famiglie". E' quello che chiede il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini che in un post sulla sua pagina Facebook invoca "misure immediate da parte del Governo e dell'Unione Europea contro il caro-energia in bolletta", appunto "per non fermare imprese e lavoro e impedire il salasso a carico di cittadini e famiglie". Anche perchè, aggiunge, "sarebbe un controsenso nel momento in cui con il Pnrr stiamo per realizzare il più grande piano di investimenti pubblici dal dopoguerra e le stime di crescita sono più che positive". Non a caso, argomenta ancora riferendosi alla sua regione, "le nuove previsioni di Prometeia diffuse oggi, che incorporano le stime ufficiali Istat dei conti economici territoriali, dicono infatti che il Pil dell'Emilia-Romagna ha chiuso il 2021 con un +6,9%, che ci pone per il sesto anno consecutivo prima regione italiana per crescita (insieme al Veneto nel 2021), , al di sopra della media italiana (6,3%). Crescono in particolare il valore aggiunto di industria (+10%) e costruzioni (+20%), così come i consumi delle famiglie (+5%). Crescita che continuerà, con il recupero dei livelli pre-Covid entro quest'anno - conclude Bonaccini - e nel 2023, quando riprenderà anche la discesa della disoccupazione".