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Regioni.it

n. 4202 - martedì 14 dicembre 2021

Sommario
- Conferenza delle Regioni il 16 dicembre
- Pnrr alla prova della Pubblica amministrazione
- Pandemia: in discussione stato d'emergenza
- VI Conferenza nazionale sulla disabilità: l'intervento del Presidente Toma
- Conferenza Unificata il 16 dicembre
- Conferenza Stato-Regioni il 16 dicembre

+T -T
Pnrr alla prova della Pubblica amministrazione

(Regioni.it 4202 - 14/12/2021) La Commissione europea annuncia l’emissione di bond per finanziare il Next Generation Eu nel primo semestre del 2022: immesse sui mercati obbligazioni a lungo termine per 50 miliardi di euro, da integrare con bond a breve termine per coprire il fabbisogno residuo. Il piano comunque potrebbe variare ed essere adeguato in corsa poiché “nel 2022 i pagamenti saranno subordinati al completamento delle tappe fondamentali e degli obiettivi” inseriti nei Pnrr.
I progetti che saranno finanziati dovranno rientrare nelle sei missioni previste dalle linee guida nazionali e ed europee: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute.
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, rileva come “sul Pnrr non bisogna fare partigianerie, bisogna fare cose concrete. Bisogna evitare che anche col Pnrr si verifichi quello che succede normalmente con i fondi europei, che chi è capace di spenderli li spende, chi non riesce per il bene del Paese evitiamo di restituirli a Bruxelles”.
“Sul Pnrr – ribadisce Fontana - si deve fare qualche riflessione e soprattutto guardare con attenzione alla possibilità di mettere a terra le opere, perché il rischio è che non si riescano a spendere quei soldi e che vengano ritirati dall'Europa”.
“Viviamo oggi un momento storico, - spiega il presidente della regione Piemonte, Alberto Cirio - nel bene perché le risorse che abbiamo per ripartire non ci sono mai state, e nel male per via della pandemia. Dobbiamo da un lato gestire l'emergenza sanitaria, e dall'altro ripartire”.
Cirio rappresenta il Pnrr come un grande Piano Marshall: "abbiamo le prime regole d'ingaggio, e la cabina di regia inaugura la fase 2 della programmazione del Pnrr attraverso la scelta dei progetti". Tale scelta "deve essere condivisa e avere come obiettivo quello di creare ricchezza e non ulteriore spesa pubblica, perché le risorse dell'Unione Europea dovranno un giorno essere rendicontate e restituite".
E per spendere "in fretta e bene", la cabina di regia dovrà "essere in grado di informare tempestivamente tutti gli attori sulle opportunità offerte dal Pnrr e dai bandi ordinari, contribuire alla semplificazione delle procedure e alla presentazione dei progetti e delle domande di contributo".
La Pubblica amministrazione è “alla prova del Pnrr", a sostenerlo è il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, sottolineando come la riforma della Pa sia “centrale" se si vogliono raggiungere gli obiettivi del Pnrr. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta infatti "un'occasione unica per il rilancio del sistema economico e sociale del Paese non solo per gli  investimenti ma per riforme non piu' rinviabili per il recupero della competitivita”.
Il Pnrr è il volano fondamentale per l'ammodernamento delle istituzioni in primis della pubblica amministrazione. L'investimento del Paese deve partire dalla macchina del Paese che e' la pubblica amministrazione".
"Nell'ultimo decennio - ricorda Fedriga - i tagli alla spesa pubblica hanno interessato fortemente la pubblica amministrazione. C'e' stato un forte aumento dell'eta' media dei dipendenti. Sono mancati investimenti rilevanti sulla formazione dei dipendenti pubblici. Ora dobbiamo cambiare rotta. E puntare sulle indicazioni del ministro della funzione pubblica sul rafforzamento  delle competenze. Troppe volte anche nel rapporto con i cittadini – sostiene Fedriga - la pubblica amministrazione si prende responsabilita' non proprie ma dovute a una legislazione di impossibile interpretazione perche' ci sono norme contradditorie. E' impossibile amministrare quando non c'e' chiarezza. La parte sulla semplificazione non puo' riguardare solo il Pnrr ma deve diventare qualcosa di strutturale”.
Il presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, evidenzia in particolare la rimodulazione dei fondi europei: “per la quale siamo stati tra le migliori regioni d'Italia, ci ha permesso di invertire una tendenza nefasta”.
Rispetto al Pnrr – spiega Tesei - abbiamo presentato una proposta regionale basata sul piano nazionale del Governo Conte, che poi è stato rielaborato. I nuovi progetti centralizzati hanno visto l'assegnazione di oltre un miliardo al nostro territorio. Ma si tratta di un contesto in evoluzione, su cui stiamo lavorando in modo continuativo. Non ci sono risorse assegnate pro quota alle singole regioni. La situazione finanziaria regionale punta sulle risorse comunitarie e su quelle del Pnrr, per proseguire sulla via dello sviluppo”.
Sottolineate anche delle criticità: “Più volte, recentemente - rileva il presidente della regione Abruzzo Vittorio Marsilio - le Regioni sono state scavalcate anche nelle  loro competenze costituzionali e questo è un tema che abbiamo  affrontato in sede di Conferenza delle Regioni. Resiste, a tal  proposito un luogo comune secondo cui le Regioni non sarebbero in  grado di spendere i fondi a disposizione. Per cui, vista la velocità  con cui dobbiamo concludere, il Pnrr potrebbe essere messo in pericolo dalla presunta inerzia o incapacità di spesa delle Regioni".
"In realtà - spiega Marsilio - c'è tutta una serie di bandi a  gestione ministeriale che, in assenza di clausole che garantiscano un equilibrio di distribuzione sul territorio, potrebbero favorire la realizzazione di nuovi impianti dove già operano consorzi o dove ci sono Comuni più attrezzati e anche più competitivi di quelli  abruzzesi, come è accaduto con i consorzi di bonifica. Forse, le  risorse avrebbero dovuto essere attribuite alle Regioni in maniera  predeterminata e poi sarebbero state queste ultime a mettere in campo  i propri bandi e le proprie misure”.
Per il presidente della regione Emilia-Romagna serve una svolta che "impegni il Paese e  l'intera comunita' internazionale a puntare con forza sulla transizione ecologica anche attraverso la mobilita' sostenibile. Una scelta strategica irreversibile".
Bonaccini presenta così il nuovo piano di "Mobilita' sostenibile. Trasporto pubblico, mobilita' pulita  e ciclopedonale, logistica e merci su ferro" che prevede in   Emilia-Romagna interventi e investimenti per 3,6 miliardi di euro nei prossimi tre anni.





( gs / 14.12.21 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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