Sommario
Documento della Conferenza delle Regioni del 2 dicembre
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"Carta di Genova, la scuola delle Regioni"
(Regioni.it 4196 - 03/12/2021) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato nella seduta di ieri, 2 dicembre, presieduta da Massimiliano Fedriga, la “Carta di Genova: la Scuola delle Regioni”. Il documento è il frutto del lavoro congiunto della commissione"Istruzione, Università e Ricerca" e della commissione "Formazione e Lavoro" della Conferenza che si sono riunite il 17 novembre al salone Orientamenti di Genova ed è di fatto una proposta programmatica delle Regioni per la riforma dell’orientamento a tutti i livelli. “La Carta di Genova - avevano sottolineato in quell'occasione la Coordinatrice della Commissione Lavoro della Conferenza delle Regioni, Alessandra Nardini, Assessora della Regione Toscana e il Coordinatore della Commissione Istruzione, Claudio Di Berardino, Assessore della Regione Lazio - scaturita dall’iniziativa pubblica ‘Orientamenti’ pone le basi per aprire un confronto a livello nazionale sulla riforma dell’orientamento della scuola e della formazione per mettere in campo nuove competenze e professionalità utili a rimettere in moto l’ascensore sociale e, soprattutto, a rispondere alle esigenze del mercato del lavoro chiamato in questo periodo a profondi cambiamenti. Ecco perché le due Commissioni, decima e undicesima della Conferenza delle Regioni, rispettivamente istruzione e lavoro, hanno deliberato un documento che soprattutto ora con le risorse PNRR e con i fondi europei deve essere occasione per qualificare la scuola e il lavoro e renderlo più dignitoso”. “Come Regione Liguria abbiamo proposto di far partire da qui un segnale importante - aveva aggiunto Ilaria Cavo, Assessore all'Istruzione di Regione Liguria, organizzatrice del Salone Orientamenti - Qui, con il flusso e il ritorno in presenza a questo Salone, i ragazzi i docenti e le famiglie hanno già dato il segnale di quanto l'orientamento sia importante per le loro scelte. Ma deve diventare strutturale. Questo documento può essere uno stimolo per mettere la riforma dell'orientamento al centro perché è fondamentale per lo sviluppo del paese. È necessaria per ridurre il mismatch tra professionalità ricercate dalle aziende e quelle realmente disponibili, per aggredire il fenomeno della dispersione scolastica e dei Neet.”.
La “Carta di Genova” è un atto programmatico che descrive gli indirizzi nazionali per la programmazione e l’attuazione di misure di orientamento nei confronti di percorsi di istruzione, formazione e lavoro. Per le Regioni è essenziale strutturare un sistema di orientamento efficace per la scelta del percorso formativo dei giovani in uscita dal primo ciclo e frequentanti le ultime annualità dei percorsi di secondo ciclo e per i lavoratori occupati, disoccupati, o a rischio di espulsione dal mercato del lavoro. L’obiettivo della “Carta di Genova” è quello di offrire un quadro comune per le iniziative che verranno intraprese da tutti i soggetti che operano sui territori regionali garantendo coesione ed unitarietà nella definizione di obiettivi comuni.
L’orientamento – si legge nel documento - è un processo complesso che concorre allo sviluppo della comunità e che occorre declinare in base all’ambito formativo e alle caratteristiche degli utenti. Pertanto è importante che tutti coloro che intervengono nel processo stesso (allievi, genitori, docenti, orientatori) abbiano a disposizione informazioni chiare e precise sull’offerta formativa del territorio, sulle possibilità di proseguire il percorso lungo la filiera formativa e sui concreti sbocchi professionali delle diverse opzioni. Un traguardo raggiungibile anche attraverso percorsi modulari e piani formativi individualizzati, moduli di orientamento (secondo quanto previsto dal PNRR), attività di alternanza scuola-lavoro e percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, attività di orientamento anche nelle scuole primarie. Un complesso di azioni a cu vanno affiancati eventi, incontri e manifestazioni in cui si metteranno in relazione diretta enti formativi, istituzioni scolastiche, fondazioni ITS, Università e imprese.
Per questo motivo le Regioni si impegnano a definire, inoltre, misure di supporto per contribuire alla creazione di un contesto favorevole per lo sviluppo di un sistema di servizi di orientamento organico e funzionale che passa anche attraverso l’istituzione della nuova figura dell’orientatore, iniziative di formazione orientativa, progetti di individuazione precoce del rischio di dispersione scolastica, di certificazione delle competenze, di world skills competition e di sviluppo di academy aziendali.
Per quanto concerne i servizi di orientamento nell’ambito delle misure di politiche attive presentano alcune particolarità che rendono necessario l’utilizzo di misure differenti rispetto a quelle dedicate agli studenti. In ogni caso, è possibile servirsi delle misure di orientamento dedicate ai sistemi di istruzione e formazione professionale regionali laddove compatibili.
Le Regioni favoriranno, infine, l’implementazione di portali dell’orientamento formativo innovativi per offrire servizi quali la geolocalizzazione dell’offerta formativa, la quantificazione dell’offerta di classi disponibili in ogni soggetto formativo per ciascun indirizzo di studi, la descrizione delle professioni e dei percorsi associati a ciascun indirizzo di studi, ulteriori strumenti orientativi atti a far emergere le aspirazioni e le attitudini degli studenti.
( red / 03.12.21 )
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