(Regioni.it 4195 - 02/12/2021) Le Regioni hanno bisogno di più risorse e anche più infermieri e medici, sostiene il presidente della regione Emilia-Romagna: “Se fossi nel Governo mi preoccuperei di due cose adesso: uno di dare un po' più di soldi alle Regioni" e secondo "come fare per aumentare la dotazione, anche in prospettiva, di infermieri e medici di medicina generale”.

Bonaccini quindi spiega che sulle risorse “si prevedono 600 milioni di euro aggiuntivi a fronte di una richiesta di 1,1 miliardi fatta da Fedriga a nome di tutte le Regioni, perché è evidente che nel momento in cui dobbiamo aumentare le vaccinazioni, contrastare la pandemia, aumentare i posti letto, provare a recuperare le liste d'attesa che si sono allungate, abbiamo bisogno di risorse. Altrimenti rischiano persino di pagarla quelli che hanno più sanità pubblica".

E per quanto riguarda il personale sanitario, spiega che "quando facciamo i concorsi non si riesce nemmeno a coprire il numero pieno di coloro che potrebbero ricoprire un ruolo di lavoro, io credo perché ormai è diventato uno dei lavori più usuranti che esistano e perché servirebbe un bonus aggiuntivo nelle indennità”, mentre "sui medici di medicina generale, tanti stanno per andare in pensione e il rischio è che non vengano coperti a sufficienza. Faccio una domanda: ha ancora senso l'accesso al numero chiuso a medicina?”.

“Abbiamo bisogno di risorse, - ribadisce Bonaccini - non è che possiamo domandarci un giorno per l'altro se spendere un euro o un euro e mezzo in più o in meno. Nel momento in cui dobbiamo produrre ulteriori sforzi ci serve una mano ulteriore perché altrimenti rischiano persino di pagare quelli che hanno più sanità pubblica”.

Il bilancio della pandemia Covid non deve gravare sulle regioni, evidenzia Raffaele Donini, assessore alle politiche per la salute Regione Emilia-Romagna e coordinatore della Commissione Salute della Conferenza della Regioni: “Se dovesse non atterrare un accordo tra Stato e Regioni, e si dovessero poggiare sulle spalle di queste ultime i costi per contrastare la pandemia e per le vaccinazioni del 2022, le Regioni arriverebbero stremate e forse anche in situazioni di dissesto e disavanzo all'appuntamento con gli investimenti per la Sanità" previsti per il Pnrr.

Comunque, aggiunge Donini, “dobbiamo far sì che le regioni arrivino 'vive' alla svolta rappresentata dal Pnrr per la Sanità. Perché, mentre parliamo di investimenti – dichiara Donini - molte regioni sono al Ministero del Tesoro a rappresentare i disavanzi di bilancio per le spese legate alla pandemia, che sono state molto maggiori di quanto le regioni hanno avuto come rimborso dallo Stato. Questo è un tema molto importante da affrontare subito”.