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Ue: Pnrr finanzi investimenti per la ripresa
De Luca: si rischia di perdere occasione unica per paese e mezzogiorno d'Italia
(Regioni.it 4189 - 24/11/2021) Il Pnrr deve servire per finanziare gli investimenti per la ripresa. Lo sostiene la Commissione Ue: “l'impatto dell'aumento della spesa pubblica sulla posizione fiscale dell'Italia ammonta all'1,5% del Pil. L'Italia ha un elevato debito pubblico e ha ricevuto raccomandazioni per limitare la crescita della spesa
pubblica e usare il Pnrr per finanziare gli investimenti aggiunti per la ripresa perseguendo" allo stesso tempo "una politica fiscale prudente".
Per l’Unione europea “il costo delle misure di supporto alla ripresa, in parte finanziate dal Pnrr e da altri fondi Ue è previsto che, nel 2022, superi il 3% del Pil in Italia, Austria e Lettonia, e sarà oltre il 2% in altri sette Paesi membri. I costi più elevati delle misure di emergenza temporanee” a causa della pandemia.
Il ministro Enrico Giovannini rileva che “il decreto Pnrr in discussione in questi giorni, è un'ulteriore spinta verso le semplificazioni”.
Un funzionario Ue precisa che nei confronti dell'Italia 'non viene fornita alcuna indicazione quantitativa sugli adeguamenti necessari, a causa dell'applicazione della clausola di salvaguardia generale', che sospende gli obblighi previsti dal Patto di stabilità e crescita.
Ammontano a 3,1 miliardi di euro le risorse assegnate all'Italia per il 2022 attraverso il programma di ripresa economica React-EU (2,8 miliardi in prezzi al 2018). Sempre la Commissione europea precisa che ha messo a disposizione circa 11 miliardi di euro (a prezzi correnti) per i programmi della politica di coesione in tutti i 27 Stati membri. La dotazione italiana è la più alta dopo quella
spagnola, che vale 3,6 miliardi di euro.
Il ministro delle Infrastrutture spiega che “lo sforzo che stiamo facendo con i presidenti di Regione è di fare una programmazione integrata per rafforzare il Pnrr, perche' abbiamo 10 anni di investimento”.
Giovannini nota “un'accelerazione e anche negli accordi di conferenza Stato-Regioni abbiamo ripartito più di 22 miliardi in pochi mesi: un segnale che tutti stanno correndo nella direzione delle sburocratizzazioni”.
Per Giovannini l'investimento nelle Regioni, “in particolare quelle del Sud, è veramente straordinario perchè il 56% del Pnrr di competenza del ministero va proprio alle regioni del Sud”.
Il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, afferma che “abbiamo il dovere di guardare con fiducia al futuro, io non so quello che succederà, però mi auguro con tutto il cuore che il governo vada avanti: lo dico da cittadino italiano, i rischi che corriamo di far impantanare anche il Pnrr sono fortissimi”.
Per De Luca si rischia “di perdere occasione unica per paese e mezzogiorno d'Italia”.
“E’ un quadro complesso ed io insisto sul fatto che se non abbiamo una sburocratizzazione radicale come quella che stiamo facendo in Regione Campania, non arriviamo da nessuna parte. Ieri, ad esempio, è stato pubblicato un dato impressionate: per realizzare gli impianti eolici in Italia, il 91% delle imprese aspetta le autorizzazioni del ministero dell'ambiente da 5 anni. In queste condizioni, mi chiedo se sia possibile davvero realizzare il Pnrr".
Inoltre, sottolinea sempre De Luca, “ad oggi non siamo ancora all'altezza della domanda che ci viene dall'Europa. Non ci sono ancora decreti attuativi, sebbene abbiamo anche stanziamenti rilevanti”.
( gs / 24.11.21 )
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