Sommario
Documenti della Conferenza delle Regioni del 3 novembre 2021
Il cinghiale raffigurato nel bassorilievo di un sarcofago in mostra ai musei capitolini a Roma (foto ufficio stampa)
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Preoccupazione per l'emergenza cinghiali ed esigenza di rivedere alcune sanzioni nel settore della pesca
(Regioni.it 4188 - 23/11/2021) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella seduta del 3 novembre, ha approvato un documento in cui si esprime la posizione sulle proposte di legge recanti “Disposizioni in materia di danni provocati dalla fauna selvatica (C 174, C 2138, C 2673), con particolare riferimento agli ungulati (cinghiali).
Il documento è stato poi illustrato dall'assessore della Regione Veneto, Cristiano Corazzari, nel corso di un'audizione alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati che si è tenuta lo stesso 3 nvembre (cfr. "Regioni.it" n. 4174). Successivamente la posizione della Conferenza delle Regioni è stata anche inviata dal presidente Massimiliano Fedriga ad Emanuela Corda, Presidente della Commissione Parlamentare per le questioni regionali.
Nel corso della stessa riunione del 3 novembre sono stati appovati anche diversi documenti relativi al settore della pesca (cfr."Regioni.it" n.4186). Fra questi uno riguarda le norme sul Sistema Sanzionatorio della Pesca.La Legge 28 luglio 2016, n.154 ha già depenalizzato alcune attività come la commercializzazione, la somministrazione di prodotto ittico sottomisura (c.d. “novellame”), divenetate così illeciti amministrativi. Considerando oggi "la grave situazione economica che ha colpito il settore della pesca e dell’acquacoltura si ritiene opportuno proporre - si legge nel documento approvato dalla Conferenza delle Regioni - una riduzione pari al 50% del limite minimo attualmente previsto per tutte le sanzioni pecuniarie penali o amministrative, lasciando invece invariata la misura massima della sanzione pecuniaria prevista".
Inoltre "potrebbero essere eliminate o comunque riviste le disposizioni che prevedono l’aumento degli importi delle sanzioni minima e massima nel caso in cui la violazione sia stata commessa nei cinque anni successivi alla prima violazione".
Il documento è stato poi illustrato dall'assessore della Regione Veneto, Cristiano Corazzari, nel corso di un'audizione alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati che si è tenuta lo stesso 3 nvembre (cfr. "Regioni.it" n. 4174). Successivamente la posizione della Conferenza delle Regioni è stata anche inviata dal presidente Massimiliano Fedriga ad Emanuela Corda, Presidente della Commissione Parlamentare per le questioni regionali.
Nel corso della stessa riunione del 3 novembre sono stati appovati anche diversi documenti relativi al settore della pesca (cfr."Regioni.it" n.4186). Fra questi uno riguarda le norme sul Sistema Sanzionatorio della Pesca.La Legge 28 luglio 2016, n.154 ha già depenalizzato alcune attività come la commercializzazione, la somministrazione di prodotto ittico sottomisura (c.d. “novellame”), divenetate così illeciti amministrativi. Considerando oggi "la grave situazione economica che ha colpito il settore della pesca e dell’acquacoltura si ritiene opportuno proporre - si legge nel documento approvato dalla Conferenza delle Regioni - una riduzione pari al 50% del limite minimo attualmente previsto per tutte le sanzioni pecuniarie penali o amministrative, lasciando invece invariata la misura massima della sanzione pecuniaria prevista".
Inoltre "potrebbero essere eliminate o comunque riviste le disposizioni che prevedono l’aumento degli importi delle sanzioni minima e massima nel caso in cui la violazione sia stata commessa nei cinque anni successivi alla prima violazione".
( red / 23.11.21 )
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